La strategia vincente della Francia contro l’overtourism

  • Postato il 13 agosto 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Nel panorama turistico globale, la Francia detiene un primato indiscusso: con oltre 100 milioni di visitatori ogni anno, è il Paese più visitato al mondo. Eppure, a differenza di altre destinazioni europee vicine, non è teatro di grandi proteste contro il turismo di massa.

Mentre in Grecia si vedono graffiti contro i visitatori e in Spagna, Portogallo e Italia si organizzano manifestazioni e si utilizzano persino pistole ad acqua per scoraggiare i turisti, la Francia riesce a mantenere un equilibrio tra accoglienza e qualità della vita locale.

Ovviamente questo diverso comportamento nasconde un segreto alla base: una strategia a lungo termine, un impegno per un turismo sostenibile, infrastrutture solide e una distribuzione intelligente dei flussi turistici.

La tattica vincente della Francia contro l’overtourism è infatti il frutto di anni di pianificazione, investimenti mirati e un approccio equilibrato che mette al centro la sostenibilità, la strategia per distribuire i visitatori tra regioni e stagioni e la valorizzazione delle proprie diversità territoriali.

Un modello che potrebbe essere d’ispirazione per molte altre destinazioni europee – dove al momento è presente un sentimento anti-turismo per via delle città affollate, dell’aumento degli affitti e dei cattivi comportamenti dei turisti – in cerca di un turismo più armonioso e duraturo.

Pianificazione e sostenibilità: il cuore della strategia francese

A differenza di altri Paesi che oggi cercano in fretta soluzioni all’overtourism – in quanto il turismo di massa sta diventando un problema – la Francia ha cominciato a pianificare anni fa. Al centro di questa visione c’è Atout France, l’agenzia nazionale per lo sviluppo turistico, che ha fatto della sostenibilità uno dei pilastri fondamentali del proprio operato.

Nel 2021, il governo ha lanciato il Piano Destinazione Francia, una roadmap decennale che ha visto lo stanziamento di 1,9 miliardi di euro per promuovere viaggi più ecologici, green, responsabili e inclusivi.

La strategia francese per la pianificazione generale per una crescita più sostenibile del Paese si concentra su più fronti sposando il detto “prevenire è meglio che curare“. Ecco i maggiori ambiti di applicazione della vincente tattica della Francia:

  • promozione dei trasporti sostenibili, con particolare attenzione ai viaggi in treno, preferiti sicuramente ai voli a corto raggio;
  • valorizzazione delle città di medie dimensioni, evitando di concentrare così il turismo solo su icone come le città di Parigi o Nizza;
  • destagionalizzazione: incoraggiare quindi viaggi durante tutto l’anno, evitando il sovraffollamento nei mesi estivi, promuovendo attività ed esperienze che siano perfette nelle varie stagioni.

Uno degli aspetti più rivoluzionari è stata la scelta, nel 2023, di vietare i voli nazionali su tratte percorribili in treno in meno di due ore e mezza. Con 28.000 km di rete ferroviaria, di cui 2.800 ad alta velocità, la Francia permette collegamenti molto rapidi e capillari. Questo modo di viaggiare, lento e sostenibile, permette di apprezzare e conoscere maggiormente il Paese anche da parte di quei turisti che fanno viaggi “mordi e fuggi”.

Per andare, ad esempio, da Parigi a Marsiglia ci vogliono sole tre ore. Inoltre, perfino i piccoli centri sotto i 20.000 abitanti sono serviti da stazioni. Questo ha contribuito a modificare i flussi turistici, incentivando la scoperta di regioni meno note.

La strategia francese contro l'overtourism
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Tour Eiffel a Parigi

Parallelamente, le autorità francesi hanno introdotto misure per proteggere il mercato immobiliare dalle distorsioni degli affitti brevi, fenomeno che in città come Lisbona o Barcellona ha creato vere e proprie crisi abitative.

Con la legge Loi le Meur, i governi locali possono infatti limitare gli affitti per le vacanze, diminuire le notti disponibili per l’affitto turistico da 120 a 90 e sanzionare chi non rispetta le regole.

Un turismo distribuito e radicato nella cultura locale

Uno dei punti di forza della Francia è la capacità di distribuire i visitatori su tutto il territorio nazionale. A differenza di Italia o Spagna, dove alcune località – come Venezia e la Costa Brava – diventano veri e propri epicentri di turismo di massa, la Francia ha saputo raccontarsi come un mosaico di regioni, ciascuna con la propria identità, le proprie attrazioni e infrastrutture adeguate.

Dal fascino dei castelli della Loira alle cantine dell’Alsazia, dalle spiagge della Bretagna ai villaggi della Provenza, ogni regione viene promossa come destinazione a sé stante. Questa narrazione ha trovato un alleato potente nei social media, come Instagram: oggi molti viaggiatori scoprono, ad esempio, che a solo un’ora e mezza da Parigi possono visitare borghi pittoreschi, degustare vini biologici e immergersi in una gastronomia autentica.

La Francia e la sua strategia vincente contro l'overtourism
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Gordes in Provenza

Il turismo francese non punta solo a quantità di visitatori, ma a qualità delle esperienze che si possono poi fare localmente. Cresce l’offerta di itinerari legati alla natura, all’enogastronomia sostenibile e alle tradizioni locali. Molti operatori promuovono produttori biologici e biodinamici, artigiani locali e percorsi culturali meno battuti. Questo approccio non solo riduce la pressione sulle grandi città, ma favorisce un’economia diffusa che coinvolge anche le aree rurali.

C’è anche un fattore culturale: la Francia, crocevia di culture per secoli, è abituata ad accogliere visitatori da ogni parte del mondo. Negli ultimi anni, sono aumentati gli arrivi da mercati emergenti come India, Sudest asiatico, Australia e Africa, e questi viaggiatori spesso scelgono esperienze al di fuori delle mete più note. Il risultato è un turismo più diversificato e resiliente, capace di adattarsi a nuove tendenze e richieste.

Naturalmente, la Francia non è immune da sfide: le Olimpiadi del 2024 hanno spinto Parigi ai limiti della capienza turistica e quartieri come Montmartre hanno segnalato episodi di sovraffollamento. Tuttavia, grazie alla regolamentazione sugli affitti e a una strategia di lungo respiro per un futuro più sostenibile, il Paese sembra pronto a gestire anche questi picchi.

Autore
SiViaggia.it

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