La stufa “veterana” del Conclave: da 86 anni brucia le schede (ma la fumata arriverà dalla ‘sorella’ più giovane)
- Postato il 4 maggio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una vecchia stufa in ghisa, 86 anni di onorato servizio quest’anno, e poi un’altra, più giovane, per le “fumate“. Al Conclave ci saranno due apparecchiature. La prima, la “veterana”, “lavora” nei Conclavi dal 1939: anche questa volta segnerà i passaggi chiave per l’elezione del nuovo pontefice. Proprio lei, infatti, brucerà le schede utilizzate dai cardinali per la votazione. La fumata che tutti attendono, però, non arriverà dal suo antico forno, ma da una “sorella” più giovane: la seconda apparecchiatura è del 2005 e verrà usata per bruciare i fumogeni che dovrebbero dare il colore nero in caso di non elezione e bianco al momento della scelta del successore del Papa.
Entrambe le stufe sono comunque già all’interno della Cappella Sistina, la prima per svolgere i compiti di routine, la seconda invece già collegata all’esterno con il supporto di un traliccio in tubo e giunto, ed attivata elettronicamente.
Per le fumate vengono usati dei mix di sostanze: la fumata nera è data da un composto fatto con perclorato di potassio, antracene e zolfo mentre quella bianca è formata da clorato di potassio, lattosio e colofonia.
Nulla, comunque, è lasciato al caso. In caso di un problema alla stufa all’interno del Conclave sarà presente un tecnico della Direzione del Settore Infrastrutture e Servizi del Governatorato che rimarrà per tutto il tempo delle votazioni in un piccolo locale vicino alla Sistina. Con un comando remoto della stufa sarà pronto ad intervenire tempestivamente in caso di necessità, in modo tale che nessun imprevisto possa ostacolare la celebre ed attesa fumata bianca.
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