La Svizzera vuole tassare le auto elettriche a partire dal 2030

  • Postato il 8 ottobre 2025
  • Notizie
  • Di Virgilio.it
  • 1 Visualizzazioni

L’auto elettrica, anche se a fatica, sta lentamente prendendo piede in Europa. Ad aiutare la sua ascesa ci sono naturalmente anche gli interventi dei vari governi con incentivi e agevolazioni varie, che servono a convincere gli utenti a puntare dritto su questa nuova tecnologia. Prima o poi però bisognerà cominciare a pensare a come regolamentare questo genere di vetture dal punto di vista di eventuali tasse da pagare, ed è esattamente il problema che si sta ponendo la Svizzera.

La proposta avanzata, dovrebbe applicarsi dal 2030 e prevede un innalzamento dei tributi per le vetture a batteria rispetto ad oggi. La scelta è dettata dal minor gettito derivante dalle auto termiche e quindi servirà per compensare tale mancanza in futuro. Secondo quanto riportato da SwissInfo, le ipotesi sul piatto sono essenzialmente 2: mettere una tassa sul numero di chilometri percorsi seguendo il principio “più pesante è il veicolo, maggiore sarà la tariffa”. Oppure inserire una tassa sull’elettricità consumata per ricaricare il veicolo, che verrà riscossa direttamente presso la colonnina di ricarica.

Cosa succede in Italia

Per ora stiamo parlando solo di proposte, ma è probabile che queste diventino realtà nel medio-lungo periodo. D’altronde, con l’espansione del mercato delle elettriche arriveremo al punto che le auto con motore termico saranno in netta minoranza e quindi i vari stati perderanno tutti i proventi derivanti dalla tassazione applicata a quel tipo di vetture.

Anche in Italia la situazione in tal senso è abbastanza in divenire. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, più di 1 anno fa, durante l’Automotive Dealer Day aveva paventato l’ipotesi per l’Italia, in futuro, di pensare a nuove tasse da applicare ai veicoli elettrici. In Europa, entro il 2035, dovrebbero essere vendute solo auto a zero emissioni.  Il condizionale è d’obbligo però perché proprio di recente si discute in vari Paesi dell’Unione sull’eventualità di spostare in avanti questa scadenza.

Industria dell’auto in ginocchio

Il mercato dell’auto è letteralmente in ginocchio e i numeri stentano a decollare. Per questo motivo si pensa con insistenza all’ipotesi di modificare il vecchio diktat del 2035. Inoltre tra i Paesi che più di tutti si stanno esponendo in questa direzione c’è proprio l’Italia spalleggiata di recente anche dalla Germania, che da oltre 1 anno fa i conti con la forte crisi della Volkswagen, uno dei suoi marchi più importanti e prestigiosi.

Per il momento l’auto elettrica stenta a decollare per svariati motivi. Per prima cosa per un fatto meramente culturale, in tanti in Europa sono ancora “affezionati” al termico, poi c’è un problema infrastrutturale che spaventa gli acquirenti. Sono ancora poche, infatti, le colonnine di ricarica presenti sul Continente e l’ansia di restare senza batteria mette in apprensione molti possibili clienti di questa tecnologia. Infine c’è la questione legata alle tempistiche di ricarica, che per il momento sono ancora, in molti casi, superiori rispetto a quelle per fare un pieno di benzina, diesel o GPL.

Quest’ultimo punto però, con il progredire della tecnologia, sta migliorando molto e presto le differenze dovrebbero appianarsi. Discorso simile per il prezzo che sta raggiungendo pian piano livelli sempre più simili a quello riservato alle auto con motore termico. Nello specifico, inoltre, in questo momento, in Italia (ma anche in altri Paesi), le BEV beneficiano addirittura di incentivi che le rendono le molto più convenienti di quelle con motori a benzina o diesel.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti