La Turchia di Erdogan gioca a fare la grande potenza, ma ha problemi da terzo mondo: come assicurare i pasti a scuola

  • Postato il 3 ottobre 2025
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A livello geopolitico, la Turchia è una potenza, non solo nell’area mediorientale ed europea, tanto che non applica le sanzioni dell’Unione alla Russia e continua ad acquistare il gas russo nonostante durante l’incontro a palazzo di Vetro tra il presidente Recep Tayyip Erdogan e l’omologo americano Donald Trump, quest’ultimo abbia cercato in ogni modo di convincere il Sultano a comprare quello liquido statunitense, senza però ricevere, almeno per ora, un sì netto e inequivocabile.

Ma la Turchia, che peraltro è tra i maggiori produttori di armi e, soprattutto, droni, al proprio interno conserva aspetti da terzo mondo. I dati mostrano che un bambino su tre vive in povertà e uno su cinque va a scuola affamato. E non solo nelle aree rurali. Ció rivela un quadro non solo di enorme disuguaglianza economica, ma prefigura una minaccia estrema per il futuro del sistema educativo. Un bambino non adeguatamente nutrito è direttamente influenzato in termini di capacità di apprendimento, sviluppo psicologico e senso di appartenenza sociale. Ciononostante, a livello nazionale manca ancora un programma sistematico di pasti scolastici.

Inoltre, l’elevato costo del cibo nelle mense scolastiche, che è al di là delle possibilità della maggior parte delle famiglie, aggrava ulteriormente i problemi nutrizionali dei bambini e amplia il divario tra fame e apprendimento. Eppure, persino paesi in via di sviluppo come Iran, India e Brasile hanno implementato programmi di pasti scolastici essendo parte fondamentale di qualsiasi politica sociale. Ancora più importante, in paesi sviluppati come Regno Unito, Finlandia, Svezia e Giappone, i pasti scolastici sono visti non solo come nutrimento, ma anche come strumento pedagogico, parte integrante del processo educativo. La ricerca pedagogica dimostra che i bambini malnutriti hanno una capacità di attenzione più breve, capacità di memoria ridotta, capacità di problem solving e di pensiero creativo indeboliti e tassi di assenteismo più elevati.

L’istruzione acquisisce significato attraverso le pari opportunità e la fame interrompe direttamente il processo di apprendimento, indipendentemente da quanto siano efficaci i metodi di un insegnante. La mente del bambino infatti si concentra sullo stato di allarme biologico innescato dalla fame e si rivolge, di conseguenza, alla sopravvivenza, non alla conoscenza. Tuttavia, quando i bambini provenienti da famiglie economicamente svantaggiate arrivano a scuola affamati, sono in realtà svantaggiati ancor prima dell’inizio della lezione. Mentre i bambini provenienti da famiglie della classe media entrano in classe dopo aver fatto colazione, i bambini poveri si trovano a iniziare ad apprendere in uno stato psicologico sbagliato che rende di fatto impossibile comprendere allo stesso modo ció che viene insegnato.

A questo punto, i pasti scolastici servono non solo a soddisfare la fame fisiologica, ma anche a garantire l’uguaglianza sociale. I pasti scolastici non sono solo nutrimento per i bambini, ma anche un mezzo per imparare insieme e socializzare. In Finlandia e Giappone, i pasti scolastici sono considerati parte del curriculum scolastico: gli studenti mangiano insieme e partecipano persino alla preparazione dei pasti. Questo sviluppa nei bambini un senso di comunità, condivisione e appartenenza. In Turchia, questa carenza aumenta l’alienazione dei bambini poveri dalla scuola.

Perché il programma di pasti scolastici è importante? L’assenza di programmi di pasti scolastici porta a problemi a breve termine, come distrazione e difficoltà di apprendimento, e a problemi a lungo termine, come: disimpegno dall’istruzione, aumento dei tassi di abbandono scolastico, aumento dell’offerta di manodopera non qualificata nel mercato del lavoro minorile ( un problema importante in Turchia) e trasmissione intergenerazionale della povertà, causando gravi problemi pedagogici e sociologici.

Le ragioni della mancanza di seri sforzi per quanto riguarda i pasti scolastici in Turchia possono essere esaminate sotto diversi aspetti. Mentre gli investimenti infrastrutturali nell’istruzione sono prioritari nel bilancio pubblico, il sostegno sociale rimane in secondo piano. I pasti scolastici sono ancora visti come un “lusso” o un “aiuto” e non vengono valutati dal punto di vista dei “diritti”. L’istruzione è vista come limitata all’insegnamento, trascurando lo sviluppo olistico del bambino (psicologico, sociale, fisiologico). Se una parte significativa dei bambini in Turchia va a scuola affamata, questo dovrebbe essere affrontato non solo come una responsabilità sociale dello Stato, ma anche come una necessità pedagogica.

Il programma di pasti scolastici dovrebbe includere non solo i bambini poveri, ma tutti gli studenti; in questo modo si potrebbe prevenire lo stigma e rafforzare la natura egualitaria dell’istruzione. Qualsiasi politica educativa che non garantisca lo sviluppo mentale, sociale ed emotivo dei bambini è destinata a essere incompleta. Pertanto, i pasti scolastici dovrebbero essere considerati non come “nutrizione”, ma direttamente come “diritto all’apprendimento”.

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