La Valtellina è la migliore destinazione enogastronomica d’Italia: il premio speciale

  • Postato il 13 ottobre 2025
  • Curiosità
  • Di SiViaggia.it
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Dai boschi silenziosi che custodiscono chiese e castelli, passando per le vie acciottolate dei borghi fino alle terme fumanti, la Valtellina si svela come un universo segreto fatto di meraviglie rare, panorami alpini e storie da raccontare: una terra che accoglie con calore e stupisce con i suoi paesaggi, ma che conquista anche con i suoi sapori.

Sono proprio queste eccellenze, tra le quali la regina è la bresaola, a essere protagoniste del Travel Food Award assegnato dal GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica): la Valtellina è stata premiata come migliore destinazione enogastronomica d’Italia del 2025.

Perché il Travel Food Award ha premiato la Valtellina

Il riconoscimento Travel Food Award, che premia i territori che promuovono un turismo enogastronomico di qualità, quest’anno è andato alla Valtellina in occasione del TTG Travel Experience di Rimini 2025.

A ritirare il premio come migliore destinazione enogastronomica d’Italia è stata Paola Dolzanelli, coordinatrice del Consorzio Tutela Bresaola della Valtellina, ideatrice del progetto “Valtellina Nascosta”: un’app dedicata al turismo sostenibile che racconta 18 mete nascoste della Valtellina, anche attraverso il prodotto simbolo locale, la famosa bresaola.

Quest’anno, grande rilevanza è stata data alla sostenibilità e all’eticità dei progetti concorrenti, focalizzando l’attenzione sul cibo come forte strumento di dialogo. Il potere di inclusione del cibo abbatte i confini geografici e mentali e insegna storia, cultura e spirito di un popolo. Non solo, particolare attenzione è stata data a chi produce il cibo senza ferire il pianeta, evitando sprechi.

Bresaola valtellinese, regina dell'enogastronomia locale
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Bresaola valtellinese, regina dell’enogastronomia

“Ringrazio il GIST per avermi dato l’opportunità di premiare una terra che porto nel cuore: la Valtellina – ha detto Barbara Mazzali, assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda della Regione Lombardia, consegnando il premio -. Un luogo dove la natura e la cucina si fondono in un’armonia perfetta. Qui ogni sapore racconta la storia di una famiglia, la storia di mani che impastano i pizzoccheri, del tempo paziente che affina la bresaola, del profumo intenso della polenta taragna che si mescola all’aria di montagna”.

Un elogio che si è allargato anche ai vini prodotti in Valtellina: “Lo Sforzato e il Valtellina Superiore, autentiche poesie in bottiglia che nascono da vigne arrampicate sui muretti a secco, simbolo di una tenacia tutta lombarda”, ha concluso Mazzali.

Valtellina Nascosta, le perle segrete svelate dai local

La web app premiata “Valtellina Nascosta” svela 18 mete “segrete” della Valtellina. Realizzata dal Consorzio Tutela Bresaola della Valtellina, la piattaforma, attraverso uno storytelling evocativo, rende protagonisti luoghi poco conosciuti e lontani dall’overtourism, offrendo anche suggerimenti delle mete ideali in cui vivere un’esperienza reale assaggiando le migliori bresaole.

Di seguito i luoghi e tesori “nascosti” suggeriti da chi la Valtellina la vive e ama quotidianamente, ovvero i local.

  • A Savogno, i 2.886 gradini nella montagna verso la Svizzera;
  • In Valchiavenna, i Crotti e il misterioso soffio del Sorel;
  • Novate Mezzola, il tempietto di San Fedelino, gioiello sulle rive del lago;
  • Riserva naturale Pian di Spagna e lago di Mezzola, culle di biodiversità;
  • A Valgerola, la Casa dell’Homo Selvadego;
  • Caiolo, il volto nascosto della Valtellina;
  • Sondrio, una città da guardare a passo lento;
  • La Valmalenco, terra di natura e leggende da tutelare;
  • In Valmalenco, la Miniera Museo della Bagnada;
  • Ponte in Valtellina, tra cultura e universo in un solo abbraccio;
  • A Teglio, il Cristo Pantocratore dentro la Chiesa di San Pietro;
  • A Tirano, lungo gli antichi sentieri del contrabbando;
  • A Grosio, le donne e il loro abito tipico;
  • Al Passo dello Stelvio, le Trincee della Guerra Bianca;
  • Dighe di Cancano e la chiesa errante di S. Erasmo;
  • A Livigno, il MUS – museo che ricorda l’antica vita in questa valle;
  • A Bormio, il folklore della “Magnifica Terra” e il taumaturgico SS. Crocifisso;
  • A Montagna in Valtellina, il Castello di Mancapane nascosto dai boschi.
Castello antico di Grosio, in Valtellina
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L’antico castello di Grosio, in Valtellina

La Valtellina verso i Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026

Non solo eccellenze enogastronomiche, ma anche sciistiche: la Valtellina si sta preparando per accogliere i prossimi Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina 2026 nelle meravigliose cornici di Livigno e Bormio, entrambe sedi delle gare di sci alpino maschile. Bormio, il particolare, vedrà debuttare anche la nuova disciplina olimpica dello sci alpinismo.

Autore
SiViaggia.it

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