La verità sulla Grande Piramide: chi l’ha costruita davvero? La scoperta che riscrive la storia

  • Postato il 5 luglio 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Per secoli è stata avvolta da misteri, leggende e supposizioni. La Grande Piramide di Giza, simbolo eterno dell’antico Egitto, ha attirato storici, archeologi e sognatori da ogni parte del mondo. Ma ora, un team guidato dall’illustre egittologo Dr. Zahi Hawass ha fatto una scoperta che promette di cambiare radicalmente tutto ciò che si credeva di sapere: la piramide non fu costruita da schiavi, come spesso tramandato dalla tradizione greca, ma da lavoratori altamente specializzati, pagati e ben nutriti, organizzati con rigore e straordinaria competenza.

Tra tombe, rampe dimenticate e tracce di pasti abbondanti, riemerge la storia autentica di chi ha dato forma a una delle meraviglie del mondo antico, svelando non solo come fu realizzata, ma anche chi erano davvero gli artefici di questo prodigio architettonico.

Addio al mito degli schiavi, chi erano i costruttori della piramide

Dimenticate le immagini di migliaia di schiavi in catene. Secondo le nuove scoperte di Dr. Hawass, la Grande Piramide fu costruita da circa 10.000 operai, tutti pagati e organizzati con ruoli precisi. Alcune tombe ritrovate di recente in Egitto, poste nella zona sud del complesso di Giza, riportano titoli affascinanti come “sovrintendente del lato della piramide” o “artigiano”, a dimostrazione dell’organizzazione meticolosa e gerarchica che regolava il cantiere.

Ma non è tutto: sfatato anche il mito del pane e cipolla come unico nutrimento. Gli scavi hanno portato alla luce migliaia di ossa animali. Analisi effettuate da un team dell’Università di Chicago hanno stabilito che ogni giorno venivano macellati 11 bovini e 33 capre per nutrire gli operai. Una dieta che, secondo Hawass, era sufficiente a sostenere un’intera comunità di lavoratori professionisti. Un sistema alimentare complesso, pensato per mantenere alto il livello di produttività e salute degli uomini impegnati nell’impresa più monumentale dell’antichità.

Le tecniche di costruzione: la rampa nascosta e la cava dimenticata

Accanto alla scoperta dei lavoratori, emerge anche un tassello fondamentale nel mistero delle tecniche di costruzione. Uno degli enigmi che ha affascinato generazioni riguarda come vennero trasportati i colossali blocchi di pietra. Dr. Hawass e il suo team hanno individuato tracce di una rampa in pietrisco e fango che partiva dal lato sud-ovest della piramide e collegava direttamente il sito al vicino giacimento di calcare, distante appena 300 metri. È qui che veniva estratta la pietra usata per la struttura.

Sebbene smantellata secoli fa, la rampa ha lasciato chiari segni a un sito denominato C2, dove i ricercatori hanno rinvenuto resti di sabbia, fango e pietre, probabilmente parte dell’antico sistema di trasporto. Una scoperta rivoluzionaria, che conferma l’ipotesi di un ingegnoso metodo di sollevamento, realizzato con risorse locali e conoscenze avanzate.

Ma l’esplorazione non si ferma qui. Dr. Hawass ha annunciato una nuova spedizione, finanziata dal podcaster Matt Beall, che vedrà per la prima volta nella storia l’invio di un robot all’interno della piramide, per indagare ancora più a fondo i misteri celati nelle sue camere più segrete.

Dal mito alla scienza, la verità sulla Grande Piramide inizia a emergere con forza. Un’opera che non fu frutto di oppressione, ma di ingegno, organizzazione e dedizione, capace ancora oggi di stupire e ispirare il mondo.

Autore
SiViaggia.it

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