La Via Vandelli: un viaggio tra storia e natura

  • Postato il 23 aprile 2025
  • Cammini
  • Di SiViaggia.it
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La Via Vandelli è un affascinante percorso escursionistico di circa 170 chilometri che collega la città di Modena (in Emilia-Romagna) con Massa (in Toscana), attraversando paesaggi suggestivi, borghi storici, valli selvagge e passi montani di rara bellezza. Questo itinerario, oggi molto apprezzato dagli appassionati di trekking, non rappresenta soltanto un viaggio nella natura, ma è anche un vero e proprio tuffo nella storia italiana, alla scoperta di una delle più antiche vie carrozzabili del paese.

Attraversare la Via Vandelli significa ripercorrere un tracciato che un tempo fu di primaria importanza economica e politica, calpestando pietre che raccontano storie di commerci, matrimoni nobiliari, ambizioni politiche e sfide ingegneristiche.

Origini storiche della Via Vandelli

La nascita della Via Vandelli risale alla metà del XVIII secolo, un periodo in cui le grandi famiglie nobili italiane investivano ingenti risorse per migliorare le infrastrutture viarie e favorire il commercio tra i territori da loro controllati. In questo contesto, il duca Francesco III d’Este, signore del Ducato di Modena e Reggio, sentì l’esigenza di realizzare una strada moderna, sicura e carrozzabile che collegasse il proprio ducato con il Mar Tirreno, aprendo un fondamentale sbocco commerciale e strategico sul mare.

L’occasione arrivò con il matrimonio del figlio Ercole Rinaldo con Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del Ducato di Massa e Carrara, che rese necessaria una via di comunicazione tra le due casate. Il progetto fu affidato a Domenico Vandelli, matematico e ingegnere, che ideò una strada all’avanguardia, larga e solida, adatta al traffico di carrozze e merci. I lavori iniziarono nel 1738 e si conclusero nel 1751, segnando una svolta nella viabilità montana italiana.

Il tracciato originale della Via Vandelli

Il percorso originario della Via Vandelli misurava circa 150 chilometri, partendo dal centro storico di Modena e giungendo fino al porto di Massa, superando l’Appennino Tosco-Emiliano e le impervie Alpi Apuane. Il tracciato attraversava territori difficili e selvaggi, e per renderlo agevole fu necessario ricorrere a soluzioni ingegneristiche innovative, come ponti, muraglioni di contenimento, e numerosi tornanti per rendere meno gravosi i dislivelli.

Il percorso moderno di trekking

Dopo quasi tre secoli dalla sua inaugurazione. Questo antico tracciato è stato recuperato e valorizzato, trasformandosi in  un itinerario escursionistico, che attrae ogni anno centinaia di

La Via Vandelli moderna si sviluppa lungo circa 170 chilometri, un po’ più del percorso storico originario, considerando alcune deviazioni rese necessarie dalla situazione odierna del territorio.

Le tappe della Via Vandelli

La Via Vandelli è strutturata in diverse tappe ufficiali, ognuna tra i 13 e i 25 km. Il cammino può essere intrapreso partendo da Modena o da Sassuolo, con le due varianti che si ricongiungono a Pavullo nel Frignano.

Tappa M1: Modena – Puianello (27,2 km, 410D+, 10D-)

Il percorso ha inizio dal cuore di Modena, davanti alla reggia estense. Da qui, la Via Vandelli prende forma seguendo un tracciato pianeggiante e scorrevole che costeggia il torrente Tiepido, su una comoda pista ciclo-pedonale immersa nel verde.

La prima parte è adatta a chiunque e consente di lasciarsi gradualmente alle spalle la città. Dopo il paese di Torre Maina, una breve ma ripida salita introduce all’ultima parte della tappa, che termina al Santuario di Puianello. In media, questa giornata richiede circa sette ore e mezza di cammino.

Tappa M2: Puianello – Pavullo nel Frignano (24,4 km, 830D+, 595D-)

Da Puianello il cammino continua tra i rilievi delle colline modenesi, alternando campi coltivati, boschi e piccoli centri rurali. Il percorso presenta una difficoltà moderata, con tratti con un dislivello maggiore che si alternano a tratti con dislivello minore.

L’arrivo a Pavullo nel Frignano, dopo circa sette ore di cammino, è segnato dalla presenza del Palazzo Ducale, testimonianza del passato estense di questa zona. Qui si ricongiungono i due rami iniziali della Via Vandelli, quello che parte da Modena e quello che arriva da Sassuolo.

Tappa S1: Sassuolo – Serramazzoni (19,9 km, 895D+, 230D-)

In alternativa alla partenza da Modena, è possibile iniziare la Via Vandelli dalla reggia ducale di Sassuolo, antica residenza estiva degli Este. Fin dai primi chilometri si affronta una salita costante, che attraversa calanchi argillosi, boschi e zone collinari di grande fascino.

La tappa si conclude a Serramazzoni, dopo circa sei ore di cammino. Questo tratto, costruito circa dieci anni dopo il ramo principale, è più impegnativo, ma molto suggestivo.

Tappa S2: Serramazzoni – Pavullo nel Frignano (12,9 km, 285D+, 400D-)

Da Serramazzoni si prosegue con una tappa più breve, prevalentemente in discesa, che attraversa campi coltivati, crinali aperti e piccoli borghi. Il percorso è adatto anche ai camminatori meno esperti o a chi desidera un giorno più leggero. Dopo circa tre ore e mezza si raggiunge Pavullo nel Frignano, dove si unisce al tracciato proveniente da Modena per proseguire verso l’interno.

Tappa 3: Pavullo nel Frignano – La Santona (25 km, 960D+, 475D-)

Dal centro di Pavullo il cammino si inoltra nel cuore del Frignano, tra boschi, antichi borghi e tracce evidenti della storia della Via Vandelli. Si attraversano luoghi di grande interesse, come il castello medievale di Montecuccolo e il Ponte del Diavolo.

L’itinerario è di media difficoltà, con dislivelli ben distribuiti, e richiede circa sette ore e mezza di cammino. L’arrivo a La Santona, immersa in una splendida abetaia, segna la conclusione della giornata di cammino.

Tappa 4: La Santona – San Pellegrino in Alpe (25,8 km, 895D+, 540D-)

Questa è una delle tappe più spettacolari dell’intero cammino. Si segue per intero il tracciato originario del Settecento, camminando in quota lungo crinali che offrono viste straordinarie sul Monte Cimone e sull’Appennino circostante.

Lungo il percorso si incontrano luoghi simbolici come la Capanna celtica di Cà Guerri, la stazione settecentesca de La Fabbrica e il tratto selciato della selva Romanesca. Dopo aver superato il passo del Lagadello, a 1.620 metri, si arriva al celebre borgo di San Pellegrino in Alpe. La tappa richiede circa otto ore di percorrenza.

Tappa 5: San Pellegrino in Alpe – Poggio (25,8 km, 395D+, 1455D-)

Con una lunga discesa si entra in Garfagnana, attraversando boschi, piccoli borghi e la città medievale di Castelnuovo di Garfagnana, dominata dalla Rocca Ariostesca. Il cammino, anche se lungo, è scorrevole e ricco di scorci suggestivi.

Si costeggia il fiume Serchio, si raggiunge il lago di Pontecosi e si attraversa il caratteristico ponte ferroviario-pedonale della Villetta. Dopo circa otto ore di cammino, si giunge a Poggio, in un contesto tranquillo e immerso nel verde.

Tappa 6: Poggio – Campaniletti (18,3 km, 1380D+, 390D-)

Questa è senza dubbio la tappa più impegnativa dell’intero percorso. Il sentiero risale le Alpi Apuane, seguendo il corso del torrente Edron fino al lago di Vagli. Da qui, la salita diventa più ripida e suggestiva, attraversando paesaggi segnati dalle cave di marmo e dai pendii rocciosi, fino a raggiungere il Passo della Tambura, a 1.620 metri, da cui si può intravedere il mare. Il cammino si conclude al rifugio Nello Conti, unica struttura presente nella zona di Campaniletti, dopo circa sei ore e mezza di marcia.

Tappa 7: Campaniletti – Massa – Marina di Massa (18,3 km, 500D+, 1875D-)

L’ultima tappa è un’emozionante discesa verso il mare. Si percorrono antichi tornanti in pietra a secco, si attraversano borghi come Resceto e si cammina lungo i torrenti Renara e Frigido, tra mulattiere storiche e paesaggi sempre più aperti.

L’ingresso a Massa è segnato dalla presenza del Palazzo Ducale Cybo-Malaspina, simbolo del legame tra le due famiglie nobili che diedero origine alla strada. Per completare simbolicamente il viaggio, si può proseguire fino a Marina di Massa e raggiungere la costa tirrenica per un tuffo al mare, a conclusione di un cammino durato circa sei ore.

Livello di difficoltà della Via Vandelli

Dal punto di vista tecnico, la Via Vandelli si presenta come un percorso trekking di difficoltà medio-alta. Sebbene non richieda particolari competenze tecniche o alpinistiche, il suo dislivello cumulativo di circa 5.400 metri e le sue tappe impegnative dal punto di vista fisico la rendono adatta soprattutto a escursionisti ben allenati e preparati ad affrontare lunghe camminate quotidiane.

Il percorso alterna tratti di sentiero sterrato, mulattiere, antiche strade lastricate ancora visibili, e occasionali attraversamenti di centri abitati. In alcuni punti chiave, come il celebre Passo della Tambura nelle Alpi Apuane, la vista panoramica lascia senza fiato, permettendo di ammirare simultaneamente il Mar Tirreno, la costa della Versilia, le vette circostanti e le vallate dell’entroterra lunigianese.

Durante le prime tappe, il paesaggio è prevalentemente collinare e caratterizzato da ampie vedute sulla pianura padana, mentre superando il confine tra Emilia e Toscana, si incontra una natura più aspra e selvaggia. In Garfagnana e sulle Apuane, infatti, il percorso diventa più impegnativo, attraversando scenari incontaminati e luoghi remoti, ideali per chi cerca un’esperienza autentica e avventurosa.

Consigli utili per affrontare il trekking sulla Via Vandelli

Per affrontare al meglio la Via Vandelli è importante seguire alcuni consigli pratici:

  • Equipaggiamento: porta scarpe da trekking impermeabili, abbigliamento tecnico a strati, bastoncini telescopici e zaino leggero ma capiente, con spazio sufficiente per acqua, cibo, kit medico, torcia e mappe.
  • Alloggi e ristoro: lungo il cammino sono presenti rifugi alpini, agriturismi e strutture ricettive che offrono servizi specifici per escursionisti. È consigliato prenotare in anticipo, soprattutto nei periodi di alta stagione (maggio-settembre).
  • Orientamento e sicurezza: utilizza sempre una mappa cartacea dettagliata del percorso, supportata da una traccia GPS aggiornata. Il percorso è ben segnalato dal CAI, ma alcune zone possono risultare isolate e meno evidenti.

Segnaletica e orientamento

La Via Vandelli è segnalata con segnavia bianco-rossi in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI). Nonostante la buona segnaletica, è raccomandato l’utilizzo di mappe dettagliate o tracce GPS, disponibili sui principali siti dedicati al trekking, per evitare deviazioni accidentali e affrontare il percorso in sicurezza.

Alloggi, fonti d’acqua e punti ristoro lungo il percorso

Durante il cammino si trovano diverse strutture ricettive come agriturismi, bed & breakfast, alberghi e rifugi alpini che permettono di pernottare comodamente e ristorarsi. L’unica tappa nella quale occorre prestare attenzione è la numero 4 da La Santona a San Pellegrino in Alpe, in quanto non si attraversano paesi. Questi sono comunque a pochi km di distanza, per cui è possibile comunque fare delle deviazioni per raggiungerli in caso di necessità.

Anche tra la tappa 6 e la tappa 7, tra Vagli Sopra e Resceto, occorre tener conto che l’unica struttura ricettiva è il rifugio Nello Conti, non raggiungibile con mezzi a motore.

Quando percorrere la Via Vandelli

I periodi migliori per percorrere la Via Vandelli sono la primavera avanzata (da maggio a giugno) e l’inizio dell’autunno (settembre-ottobre), quando il clima è più stabile e le temperature piacevoli.

Durante l’estate è necessario valutare bene la disponibilità di acqua, mentre in inverno il percorso può presentare neve e ghiaccio, rendendolo difficilmente praticabile.

Perché scegliere la Via Vandelli?

Scegliere questo percorso significa immergersi in un’avventura che coniuga storia, natura e cultura. È un viaggio unico che consente di ripercorrere le orme degli antichi viaggiatori attraverso un’Italia autentica e sorprendente. Questo percorso è ideale per chi desidera vivere un’esperienza escursionistica appagante sotto ogni punto di vista, unendo la sfida personale alla bellezza straordinaria dei paesaggi appenninici e apuani. Inoltre, la Via Vandelli è percorribile anche in bicicletta per gli appassionati: insomma, è perfetta per tutti gli amanti della natura!

Percorrere la Via Vandelli significa riscoprire un pezzo di storia italiana, camminando lentamente tra boschi, montagne e borghi dal fascino senza tempo. Un’esperienza indimenticabile, capace di lasciare un segno indelebile in chiunque decida di intraprendere questo suggestivo cammino.

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Autore
SiViaggia.it

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