“L’acuto di ‘Vincerò’? Vilipendio. Dieci tenori insieme che gridano. Torno in Vaticano per Papa Leone XIV, ma non sono un baciapile”: così Riccardo Muti

  • Postato il 25 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La notizia è “storica”, dopo la parentesi di Papa Francesco, la musica torna in Vaticano e a riaprire le “danze” il 12 dicembre sarà il maestro Riccardo Muti, su invito di Papa Leone XIV. “Il Papa conosce la straordinaria importanza della musica per il cristianesimo, e della Chiesa per la storia della musica”, ha detto il Maestro a Il Corriere della Sera.

L’ultima volta che Muti ha diretto un’orchestra è stato al cospetto di Papa Benedetto XVI “grande amante della musica ed eccellente pianista e organista”. Invece con Papa Francesco le cose sono andate diversamente: “Certo, con il suo avvento non ci sono più stati concerti in Vaticano. L’ho incontrato una sola volta, quando venne in visita ufficiale allo Stato italiano. Il presidente Napolitano mi invitò. Gli dissi: ‘Santità, non dimentichi quanto la Chiesa nei secoli ha fatto per la musica’. E lui
niente. Sorrise“.

Il 12 dicembre Muti dirigerà i musicisti sulle note della “Messa per l’incoronazione di Carlo X di Luigi Cherubini: uno dei più grandi musicisti del suo tempo, ammirato e venerato da Beethoven e, come accade troppo spesso, quasi ignorato nel nostro Paese. Dirigerò l’orchestra di giovani che porta il suo nome, e che ho fondato vent’anni fa. Con il coro della Cattedrale di Siena”.

Poi una piccola stoccata: “L’acuto del Vincerò? Non se ne può più. La nostra musica, nel nome del ‘popolare’, viene vilipesa. Dieci tenori messi insieme che gridano… Se l’opera è patrimonio dell’umanità, dovremmo rispettarla. Per questo ho fondato un’Accademia per giovani direttori d’orchestra, ora ospitata dalla Fondazione Prada, dove 600 persone al giorno per due settimane sono venute ad ascoltare le ‘lezioni’ in cui preparo giovani direttori allo studio dell’opera italiana”.

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Il Fatto Quotidiano

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