L’aeroporto di Milano-Bergamo inizia una rivoluzione, liquidi nel trolley e non solo

  • Postato il 26 novembre 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Negli aeroporti le rivoluzioni raramente fanno chissà che rumore perché di solito riguardano solo ampliamenti degli spazi, ma questa è una di quelle che sta facendo parlare i viaggiatori. È il caso di Milano Bergamo, che da oggi mercoledì 26 novembre inaugura una nuova fase del suo sviluppo: un sistema di sicurezza ripensato da zero, un terminal arricchito da tecnologia avanzata e una visione che guarda a un futuro in cui l’aeroporto diventa un ecosistema urbano. 

L’obiettivo dichiarato è ridurre i tempi di attesa, migliorare l’esperienza passeggero e avvicinare Orio al Serio al modello di “aerotropoli” (città-aeroporto), concetto con cui i vertici immaginano uno scalo integrato con servizi, campus, hotel, infrastrutture e molto altro. La novità che più ameranno i viaggiatori a primo impatto? Quella sui liquidi, permessi nel bagaglio a mano fino a 2 litri.

Bagaglio a mano, a Bergamo consentiti liquidi fino a 2 litri 

Il cuore della rivoluzione di Milano-Bergamo è nella nuova area controlli, 7.500 metri quadrati collocati al primo piano e dotati di 14 linee attrezzate con macchine tomografiche all’avanguardia (quelle che fanno “la radiografia” alle valigie, per intenderci). È qui che avviene il cambiamento che i viaggiatori attendevano da anni: i liquidi non vanno più tirati fuori dal bagaglio e possono arrivare fino a due litri per singolo contenitore – numero altissimo, in confronto al passato, un salto avanti notevole rispetto alla storica soglia dei 100 ml che, per decenni, ha costretto milioni di passeggeri a flaconi in formato mini e sacchetti trasparenti.

Il nuovo sistema a raggi X, costato 14 milioni di euro, consente di analizzare in profondità il contenuto delle valigie senza doverle aprire, permettendo il passaggio di laptop, tablet, dispositivi elettronici e appunto contenitori grandi. È un cambio di paradigma che rende l’esperienza più fluida e riduce drasticamente i tempi ai varchi. L’intelligenza artificiale, inoltre, integra questo impianto monitorando in tempo reale l’afflusso dei passeggeri e distribuendoli verso le linee meno affollate, migliorando la performance complessiva – wow!

Intorno ai controlli è stato costruito un ambiente coerente: 9 gate automatici per la lettura delle carte d’imbarco, una linea dedicata a famiglie e persone con mobilità ridotta, quaranta nuove postazioni di self check-in e un ampliamento della zona extra-Schengen con nuovi gate di imbarco.

Addio all’accesso ai controlli dalla lounge, cambia il fast track

Non tutto ciò che era già apprezzato dai passeggeri, però, resta com’era: con la riorganizzazione degli spazi, viene meno l’accesso diretto ai controlli dalla lounge esterna, una scorciatoia molto amata dai frequent flyer e dagli utenti Priority Pass. In passato questa possibilità permetteva di saltare quasi del tutto la coda, mentre ora, nel nuovo assetto, non è più prevista.

Le corsie fast track rimangono operative e i titolari di American Express Platino continueranno a utilizzarle, ma il flusso dei passeggeri è stato centralizzato. L’obiettivo è garantire un percorso uniforme per tutti, gestito con un’unica logica e potenziato da tecnologie di smistamento intelligenti. La lounge resta comunque aperta per il check-in e i servizi dedicati, pur senza il passaggio diretto verso i varchi di sicurezza. È una rinuncia che alcuni viaggiatori abituali percepiranno immediatamente, ma fa parte di un disegno più ampio: creare uno scalo capace di sostenere il traffico attuale e quello previsto per i prossimi decenni.

Autore
SiViaggia.it

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