Lago di Sorapis, un angolo di paradiso blu turchese tra le Dolomiti
- Postato il 15 giugno 2025
- Posti Incredibili
- Di SiViaggia.it
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Nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, incastonato tra vette monumentali e boschi silenziosi, il Lago di Sorapis si rivela come un vero e proprio capolavoro della natura: il suo colore, un turchese così intenso da apparire surreale, rapisce lo sguardo e l’immaginazione. A circa 1.925 metri di altitudine, è una delle mete più affascinanti delle Dolomiti e un’esperienza irrinunciabile per chiunque ami la montagna.
A pochi chilometri da Cortina d’Ampezzo, a sud-est del Passo Tre Croci, si raggiunge solo a piedi: due ore di cammino al cospetto di un ambiente di straordinaria bellezza, lungo sentieri che invitano all’avventura e alla scoperta.
Il fascino del colore turchese: un miracolo glaciale
Non è solo la posizione a rendere speciale il Lago di Sorapis, ma anche (e forse soprattutto) il colore delle acque, un azzurro cangiante, acceso da venature lattiginose che variano con la luce del giorno. Tale spettacolo è il risultato di un fenomeno geologico senza pari: il lago è alimentato dal ghiacciaio sovrastante, che durante lo scioglimento rilascia minuscole particelle di roccia le quali si depositano sul fondale e riflettono la luce in modo unico, creando la celebre sfumatura turchese che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Ogni estate, mentre le acque si alzano grazie allo scioglimento, si può godere appieno della sua magia. Ma quando arrivano l’autunno e il freddo, il bacino comincia lentamente a prosciugarsi: non è un segnale d’allarme, ma un ciclo naturale che accompagna da secoli cotanto angolo di paradiso.
L’escursione classica: il sentiero n° 215 da Passo Tre Croci
Per raggiungere il Lago di Sorapis, il percorso più noto e frequentato parte dal Passo Tre Croci. Da qui ha inizio il sentiero CAI n° 215, un itinerario che in circa due ore di cammino conduce al lago in un susseguirsi di emozioni: si entra in un bosco incantato, si scorgono in lontananza le maestose cime del Cristallo, dei Cadini di Misurina e persino le leggendarie Tre Cime di Lavaredo.
Dopo una parte iniziale piuttosto agevole, il percorso inizia a diventare più impegnativo e si affrontano scalette metalliche e cenge esposte, attrezzate con cavi di sicurezza. In cima, quasi come una ricompensa, si apre lo scenario incantevole del Rifugio Vandelli.
Il rifugio, costruito nel 1890 in un anfiteatro naturale sotto le pendici del Monte Sorapis, gode di una vista eccezionale: il “Dito di Dio”, pinnacolo che svetta fino a 2.603 metri, si staglia sopra il lago come un monumento alla bellezza selvaggia delle Dolomiti. Poco distante, la cascata del Piss scende fragorosa dalla roccia, chiudendo il cerchio dell’incanto.
L’anello panoramico: Forcella Marcoira e il sentiero n° 213

Per chi desidera una variante meno battuta e più panoramica, l’escursione attraverso la Forcella Marcoira è la scelta ideale: si tratta di un percorso più lungo e impegnativo (circa cinque ore complessive) che regala però emozioni che non si potranno dimenticare.
Il cammino comincia sempre dal Passo Tre Croci, ma si imbocca il sentiero n° 213, che si inoltra tra i boschi del Ciampo Marzo. Salendo di quota, il sentiero 216 guida verso la Forcella Marcoira, un valico spettacolare con affacci sulle Tofane, sul Monte Cristallo e sul piccolo altopiano del Ciadin del Loudo. Da qui lo sguardo si allarga fino alle Dolomiti di Sesto e a cime leggendarie come la Croda dei Rondoi e il Lastron dei Scarperi.
Superato questo passo, si scende verso il Lago di Sorapis, completando un anello che riporta al punto di partenza lungo il sentiero 215. È un itinerario perfetto per chi cerca un’escursione più avventurosa e desidera vivere il lago lontano dalla folla estiva.
Il Lago di Sorapis in inverno: silenzio, ghiaccio e magia
L’inverno trasforma il Lago di Sorapis in un regno silenzioso, dove la neve ovatta ogni rumore e la natura riposa sotto una coperta di ghiaccio. Il sentiero 215 può ancora essere percorso, ma solo da escursionisti esperti e ben attrezzati. Le ciaspole sono indispensabili, così come la prudenza: alcuni tratti possono diventare insidiosi per la presenza di ghiaccio e la maggiore esposizione.
Il Rifugio Vandelli resta chiuso durante la stagione fredda, ma questo non impedisce agli appassionati di ice climbing di avventurarsi verso la cascata del Piss, che in inverno si ghiaccia diventando una spettacolare parete di cristallo.
In questo periodo dell’anno il lago assume un aspetto più austero ma non meno suggestivo: i colori si attenuano, ma l’atmosfera diventa ancora più irreale, quasi fuori dal tempo.