L’alcol fa ingrassare? Sì, e più di quanto immaginiamo: ecco cosa succede davvero al corpo tra Natale e Capodanno e perché smette di bruciare grassi. I consigli del nutrizionista
- Postato il 24 dicembre 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
Tra brindisi che si moltiplicano, cene aziendali, pranzi in famiglia e bicchieri che “tanto è Natale”, l’alcol diventa uno degli ospiti più assidui delle feste. Spesso sottovalutato, perché non si mastica e non si pesa nel piatto, l’alcol porta però con sé un conto calorico tutt’altro che simbolico: 7 chilocalorie per grammo, più dei carboidrati e quasi quanto i grassi. Ma non è solo una questione di calorie “vuote”. Quando l’organismo deve smaltire l’alcol, mette in pausa la combustione dei grassi, favorendo l’accumulo proprio nel periodo dell’anno in cui si mangia di più e ci si muove di meno. Da qui una domanda che accompagna tutto il periodo natalizio e riemerge puntuale a gennaio, insieme ai buoni propositi: quanto pesa davvero l’alcol sull’aumento di peso?
L’esperto: “Calorie che si trasformano in grasso”
“Le bevande alcoliche contengono una quantità di kcal ragguardevole e quindi il loro consumo, sia nel contesto che al di fuori dei pasti, aggiunge sempre una quota di energia che pesa nel bilancio finale – spiega al FattoQuotidiano.it il dottor Paolo Pigozzi, medico nutrizionista e autore di numerosi saggi sulla sana alimentazione -. Inoltre è noto che le calorie da alcol sono immediatamente fruibili dall’organismo. Al quale non resta quindi che accumulare sotto forma di grasso di deposito una quota di energia racchiusa negli alimenti e ‘risparmiata’ grazie alla disponibilità di alcol. L’aumento di peso è inevitabile”.
Quanto bevi?
Dottor Pigozzi, nell’ambito di pranzi abbondanti e sedentarietà forzata, che ruolo gioca l’alcol nel favorire l’aumento di peso? È corretto pensare che il brindisi incida meno del piatto abbondante o, dal punto di vista metabolico, l’alcol rischia di amplificare gli effetti degli eccessi alimentari tipici delle feste?
“È ovviamente sempre una questione di quantità e quindi di frequenza. Tuttavia è indubbio che gli effetti negativi degli eccessi alimentari sono sempre amplificati, in misura più o meno ampia, dal consumo di bevande alcoliche. Da questo punto di vista, non esiste quindi una soglia accettabile di consumo. Anche se occorre convenire che ‘un dito’ di vino bevuto occasionalmente produce oggettivamente conseguenze più limitate rispetto a diversi bicchieri consumati nel pasto”.
Il conto, però, arriva soprattutto dopo. A gennaio molte persone decidono di ridurre drasticamente o eliminare l’alcol, nella speranza di dimagrire più facilmente.
“Evitare l’alcol riduce sicuramente l’apporto calorico della dieta giornaliera e quindi favorisce, a parità di altre condizioni, una perdita di peso. Questo effetto è evidentemente più chiaro in chi era abituato a consumare ogni giorno bevande alcoliche, mentre potrebbe essere più sfumato nei consumatori occasionali. In ogni caso evitare gli alcolici è indispensabile per impostare correttamente una dieta salutare e dimagrante”.
I farmaci contro l’alcol funzionano?
Infine, c’è il capitolo più recente e discusso. Negli ultimi mesi alcuni farmaci utilizzati contro la dipendenza da alcol o per il trattamento dell’obesità hanno mostrato effetti che vanno oltre l’obiettivo iniziale, agendo sui circuiti cerebrali della ricompensa e riducendo sia il desiderio di bere sia l’appetito.
“Si tratta di un gruppo di farmaci che agiscono con meccanismi diversi e che, come sempre, possono produrre anche effetti collaterali. Alcuni bloccano la sensazione di piacere prodotta dall’alcol, altri disincentivano l’assunzione di alcol producendo sintomi sgradevoli come nausea, vomito, alterazioni del ritmo cardiaco. Di introduzione più recente è la semaglutide, un farmaco utilizzato nella terapia del diabete e per ottenere un calo di peso e che sembrerebbe ridurre anche il desiderio di alcol e di fumo.
In ogni caso, la loro prescrizione e il loro consumo richiedono sempre una stretta sorveglianza medica. Anche per non considerarli come una facile e innocua scorciatoia (‘Mangio molto a Natale, tanto poi…’). La dipendenza da alcol richiede, per uscirne, interventi più articolati della semplice somministrazione di farmaci come un’assistenza psicologica e l’accompagnamento da parte di sanitari specializzati. Ne sono ben consapevoli gli operatori dei SERD (i servizi per le dipendenze attivi in ogni ULS) e anche i volontari degli Alcolisti anonimi, opportunità presenti sul territorio e che andrebbero, al bisogno, interpellate”.
L'articolo L’alcol fa ingrassare? Sì, e più di quanto immaginiamo: ecco cosa succede davvero al corpo tra Natale e Capodanno e perché smette di bruciare grassi. I consigli del nutrizionista proviene da Il Fatto Quotidiano.