L'allarme del Pentagono: "La Cina pronta all'uso della forza in Asia"

  • Postato il 31 maggio 2025
  • Di Agi.it
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L'allarme del Pentagono: "La Cina pronta all'uso della forza in Asia"

AGI - La Cina si sta "preparando in modo chiaro e credibile ad usare potenzialmente la forza militare per alterare l'equilibrio di potere nell'Indo-Pacifico". Il segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth - parlando da Singapore al forum annuale sulla sicurezza - avverte che Pechino aspira "a controllare" l'Asia e per questo rappresenta una "minaccia reale" che "potrebbe essere imminente".

"L'America è orgogliosa di essere tornata nell'Indo-Pacifico e ci resteremo", il capo del Pentagono - rivolgendosi ai funzionari della difesa arrivati da tutto il mondo per il "Shangri-La Dialogue" forum - mette in chiaro così che la regione indo-pacifica rappresenta per gli Usa "il nostro teatro operativo prioritario". Fin dal suo insediamento alla Casa Bianca, Trump ha lanciato una dura guerra commerciale nei confronti della Cina, cercando anche di limitarne l'accesso alle tecnologie chiave dell'intelligenza artificiale.

Parallelamente il tycoon ha consolidato i legami con gli alleati nella regione asiatica come le Filippine e il Giappone. Secondo Hegseth "l'esercito cinese sta sviluppando le capacità per invadere Taiwan". Pechino ha intensificato la pressione militare su Taiwan e ha condotto diverse esercitazioni su larga scala intorno all'isola, spesso descritte come preparativi per un blocco o un'invasione.

Gli Stati Uniti si stanno "riorientando verso la dissuasione dall'aggressione della Cina comunista", dice Hegseth, invitando i partner degli Stati Uniti in Asia a potenziare rapidamente le loro difese "di fronte alle crescenti minacce". Il segretario della Difesa americano descrive quindi la condotta della Cina come una "sveglia", accusando Pechino di "impadronirsi e militarizzare illegalmente territori" nel Mar Cinese Meridionale. E invita i partner di Washington nella regione ad aumentare la spese per la difesa precisando che "la deterrenza non è economica". "Gli alleati asiatici dovrebbero guardare ai paesi europei come nuovo esempio", spiega Hegseth citando gli impegni di alcuni membri della Nato tra cui la Germania, di avvicinarsi all'obiettivo di spesa del 5% del pil.

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Agi.it

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