L’arcivescovo di San Francisco Cordileone: «I governi impongono il laicismo alla Chiesa»

  • Postato il 23 maggio 2025
  • Di Panorama
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La difesa della libertà religiosa è il suo cavallo di battaglia. E non ha mai avuto paura di assumere posizioni scomode. D’altronde, sul suo stemma vescovile, campeggia un leone rampante al fianco di un cuore. Nominato arcivescovo di San Francisco da Benedetto XVI nel 2012, Salvatore J. Cordileone è stato appena designato da Donald Trump come membro della nuova Commissione per la libertà religiosa della Casa Bianca. Grande estimatore (e difensore) della messa in latino, è un granitico antiabortista. Nel 2022, vietò la comunione all’allora speaker della Camera, Nancy Pelosi, a causa delle sue posizioni politiche a favore dell’interruzione di gravidanza. Assai sensibile al tema delle persecuzioni anticristiane, l’anno scorso ha avviato un’iniziativa per ricordare i martiri del comunismo. La Verità ha deciso di intervistare un importante esponente della Chiesa statunitense come Cordileone per avere un suo punto di vista su Leone XIV e sulla delicata questione della libertà religiosa.

Eccellenza, quali sono le principali sfide teologiche che, secondo lei, attendono papa Leone XIV?

«Da una prospettiva teologica, dobbiamo rivendicare un’interpretazione del Vaticano II coerente con l’ermeneutica della continuità, così come articolata e promossa da papa san Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI. In particolare, dobbiamo rifocalizzare l’enfasi del Concilio sulla collegialità dell’intero collegio dei vescovi con e sotto il vescovo di Roma. Il primo compito del Vaticano II fu quello di completare l’agenda del Vaticano I, che era stata interrotta a causa delle guerre che si combattevano in Europa in quel periodo. È necessario un maggiore rispetto per il governo del vescovo sulla sua Chiesa locale, pur mantenendo l’esigenza di comunione con il vescovo di Roma e rispettando la sua autorità di adottare misure correttive quando necessario. La visione di papa Leone sul governo della Chiesa si adatta perfettamente a questo compito».

E dal punto di vista pastorale?

«Papa Leone XIV pone grande enfasi sull’unità e sulla necessità di costruire ponti. Egli è, nella sua stessa persona, un ponte. Unisce il Nord e il Sud. Unisce la cura pastorale vicina al popolo e il governo amministrativo ai massimi livelli di autorità. Attualmente vi sono molte divisioni nella Chiesa. La prima sfida pastorale è sanare queste divisioni e unire tutti i fedeli in un’unica famiglia di fede, nel rispetto delle legittime differenze».

E sotto il profilo geopolitico?

«Dal punto di vista geopolitico, papa Leone parla molto delle possibili minacce dell’Intelligenza artificiale. È consapevole della rivoluzione che presto ci attende, che mette in discussione la comprensione stessa di cosa significhi essere umani e il perché Dio ci abbia creati. Inoltre, viviamo in una situazione di divisioni geopolitiche, con guerre che scoppiano in tutto il mondo e crescenti divari economici tra ricchi e poveri. Assistiamo all’ascesa del populismo tra i rappresentanti politici. Leone è consapevole che la Chiesa deve essere un modello di pace e unità per il mondo. Riporta costantemente la nostra attenzione sulla persona di Gesù Cristo, fonte della nostra pace e unità: ponte che unisce i popoli del mondo e tutti noi a Dio».

Lei è stato nominato nel board consultivo della nuova Commissione per la libertà religiosa della Casa Bianca. Perché è importante difendere la libertà religiosa oggi?

«In Occidente abbiamo assistito a crescenti violazioni del diritto delle comunità di fede a servire i bisognosi nel rispetto dei principi morali che derivano dalle loro convinzioni. Alcuni governi impongono alla popolazione una sorta di ortodossia laica. Laddove essa entra in conflitto con le convinzioni religiose, prevale l’ortodossia laica. Tra gli esempi figurano l’obbligo di contraccezione imposto ai dipendenti alle Piccole sorelle dei poveri, la limitazione della possibilità per le suore di Guadalupe di Los Angeles di scegliere chi può insegnare la fede agli studenti e la discriminazione contro i servizi di adozione delle organizzazioni caritatevoli cattoliche. Durante la pandemia, anche il diritto al culto è stato limitato. Ad alcune attività laiche, come i dispensari di marijuana e le cliniche per l’aborto, è stato permesso di continuare a operare mentre i servizi di culto erano severamente limitati. Quando alle attività laiche è stato permesso di riaprire, le chiese sono state comunque sottoposte a impedimenti senza una valida motivazione».

Ci sono poi le persecuzioni in varie parti del mondo.

«A livello globale, in molti Paesi si sta verificando una grave persecuzione religiosa. I fedeli cristiani in Cina subiscono molestie, arresti, torture e incarcerazioni da parte delle autorità. L’islamizzazione in Nigeria sta escludendo i cristiani dalle posizioni di potere, rapendo membri della Chiesa, massacrando ed espellendo cristiani, distruggendo chiese cristiane e le terre dei contadini cristiani. Oltre 2 milioni di cristiani sono stati sfollati. E questi sono solo due esempi tra i tanti».

Nello Stato di Washington è stata da poco approvata una legge che richiede la violazione del segreto della confessione. Il dipartimento di Giustizia ha aperto anche un’indagine sulla questione.

«Questo è un buon esempio delle minacce alla libertà religiosa in Occidente. Il governo non ha alcun diritto di dire alle comunità di fede come devono gestire i propri affari interni. Qui, il governo si sta intromettendo negli affari interni della Chiesa. In sostanza, è la stessa cosa che sta accadendo in Cina, sebbene in Cina avvenga in una forma molto più estrema».

C’è chi dice che Leone sarà un papa «anti trumpista». Lei che cosa ne pensa?

«Papa Leone sfida ogni categoria. Questo è uno dei suoi maggiori punti di forza. Egli denuncerà e si opporrà ai governi politici quando agiscono contro la dignità umana, e cercherà di sostenerli e collaborare con loro quando la tutelano. Papa Leone vuole essere una forza di pace e unità. Credo che le sue esperienze di vita e le sue qualità personali lo rendano perfettamente adatto a questo ruolo».

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Panorama

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