L'arrivo in ritardo a Sharm, poi la firma dell'accordo. Trump 'superstar' apre la fase 2 d...
- Postato il 13 ottobre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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L'arrivo in ritardo a Sharm, poi la firma dell'accordo. Trump 'superstar' apre la fase 2 d...
AGI - I leader accorsi a Sharm el Sheikh hanno dovuto aspettarlo per oltre tre ore, Donald Trump è arrivato in Egitto con notevole ritardo dopo la tappa in Israele a seguito della liberazione degli ostaggi. Con il suo 'Air Force One' scortato dai caccia egiziani, accolto dal presidente Al Sisi sulla pista dell'aeroporto e poi omaggiato da tutti nella 'passerella' andata in scena prima della foto di famiglia (la scritta è "Peace 2025") e la cerimonia della firma degli accordi di pace: Donald Trump 'superstar' al summit, una parola per tutti (con il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen si intrattiene più a lungo) i presenti che ad uno ad uno vengono chiamati dal presidente degli Stati Uniti sul palco dell'International Congress Center.
Lodi soprattutto per Al Sisi ("È stato determinante, Hamas rispetta l'Egitto, vorrei averlo all'interno del consiglio per la pace per Gaza"). Alla premier Giorgia Meloni, unica presenza femminile nel 'ritratto' dei Capi di Stato e di governo, dice: 'Chi è questa donna? Wonderful woman. È un'ottima governante, sta facendo un buon lavoro'. Concetto ribadito più volte: 'È una giovane e bellissima donna e una politica di grande successo: in Italia la rispettano molto'. Al presidente francese Emmanuel Macron: "Non ci posso credere che non sei in piedi dietro di me, ma seduto in platea. Hai scelto un profilo basso?". Al presidente turco Erdogan: "C'è sempre quando ne ho bisogno...". E poi rivolgendosi a tutti gli altri leader: "We just made a big deal today, so time for a big smile". Insomma, grandi sorrisi per un grande accordo.
Nonostante un'agenda sconvolta dalle mosse del presidente americano, al summit emerge tutta la soddisfazione possibile per una cerimonia - a firmare sono i negoziatori Egitto, Stati Uniti, Qatar e Turchia - che a tutti gli effetti apre la fase due del piano di pace. Lo sottolinea l'inquilino della Casa Bianca, lo rimarca anche la premier Meloni. "È il momento di voltare pagina". Tante, però, sono ancora le incognite, anche se per ora c'è da 'festeggiare' il cessate il fuoco. E molti anche gli interrogativi. Uno di questi lo pongono proprio gli Stati Uniti. Oltre ad Al Sisi chi potrebbe avere un posto nel consiglio che supervisionerà il nuovo organismo che governerà Gaza e che dovrebbe essere presieduto dal presidente americano? L'inviato americano Steve Witkoff ammette, "c'è una lunga lista di candidati".
Il ruolo dell'Europa e la ricostruzione di Gaza
Parlano di questo, dell'addestramento delle forze di polizia palestinesi, e di tanto altro - a partire "dall'urgenza immediata di un rapido aumento dell'accesso umanitario", fanno sapere da Palazzo Chigi - i leader dell'Unione Europea (la premier Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz), che prima dell'arrivo di Trump si sono incontrati (oltre al presidente egiziano presenti il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani, il primo ministro canadese Michael Carney, il re di Giordania Abdullah II e il ministro degli Esteri Saudita Faisal bin Farhan Al Saud) per "uno scambio sui prossimi passi nella stabilizzazione e ricostruzione della Striscia di Gaza".
I Paesi UE sono in pressing per avere un ruolo in prima fila. Trump nel frattempo gongola, veste il ruolo di padrone di casa, non ha avuto il premio Nobel per la pace ma per ora il Gran Collare del Nilo, la massima onorificenza egiziana. "Ci sono voluti 3.000 anni per arrivare fin qui", sottolinea, "i primi passi verso la pace sono sempre i più difficili, e oggi li abbiamo compiuti insieme". Ed ancora: "Oggi, per la prima volta nella vita, abbiamo un'opportunità irripetibile di lasciarci alle spalle vecchie faide e odi acerrimi e di dichiarare che il nostro futuro non sarà governato dalle lotte delle generazioni passate".
Il ruolo di Hamas come forza di polizia dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza? "Loro vogliono fermare i problemi, e sono stati aperti su questo, e abbiamo dato l'approvazione per un periodo di tempo. Noi vogliamo che le cose siano sicure, credo che andrà bene", taglia corto l'inquilino della Casa Bianca. Mentre secondo gli altri leader, Hamas non dovrebbe avere alcuna funzione, "nessun ruolo", dice per esempio il Cancelliere tedesco Merz.
"Ora dobbiamo iniziare a ricostruire Gaza e sarà la parte più facile", ammette Trump. Questa - osserva Al Sisi - "potrebbe essere l'ultima occasione per rendere il Medio Oriente un posto libero da qualsiasi minaccia alla sua stabilità e progresso". L'Egitto organizzerà a novembre al Cairo una conferenza sulla ricostruzione della Striscia. "Sarà un lavoro congiunto", dice il presidente francese Macron, "la Francia avrà un ruolo tutto particolare al fianco dell'Autorità palestinese nel governo di Gaza", annuncia. "Siamo pronti a fare la nostra parte", dice il Cancelliere tedesco Merz che poi rilancia la necessità che gli Stati Uniti assicurino lo stesso impegno profuso per il Medio Oriente anche per far finire le ostilità in Ucraina. Ma oggi non si parla di Kiev. "Questo è il giorno per cui le persone in questa regione e in tutto il mondo hanno lavorato, lottato, sperato e pregato. Abbiamo realizzato l'impossibile", chiude il cerchio il presidente americano prima della conclusione del summit.
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