L’arte del biglietto da visita
- Postato il 2 agosto 2025
- Di Il Foglio
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L’arte del biglietto da visita
Quante volte avete ricevuto un biglietto da visita per poi riporlo distrattamente nella vostra tasca, dimenticandovene magari poco dopo? E invece c’è chi dei biglietti da visita ne fa una vera e propria arte della cartotecnica, specchio dell’immagine e delle caratteristiche di un individuo intero. A due passi dalla celebre Fontana di Trevi, l’Antica Stamperia Trevi persegue da secoli questo obiettivo: fondata nel 1780 è ora la stamperia più antica d’Europa e da oltre 240 anni, nello stesso luogo, è sopravvissuta alle trasformazioni del tempo, al susseguirsi di Re, Papi e Presidenti della Repubblica. Tutto questo mantenendo sempre intatta la tradizione della valorizzazione della carta, tra migliaia di inviti, lettere, carte intestate e appunto biglietti da visita, con un unico grande mantra: quello del “bello e ben fatto”, attraverso uno studio minuzioso delle carte e utilizzando anche tecniche manuali come incisione a bulino, rilievo e sbalzo.
Il titolare Sergio Franci (anche vicepresidente dell’Associazione Botteghe Storiche di Roma) è depositario di storie e di ricordi, conservati in un archivio ricco di documenti dal valore culturale, che condivide con delicatezza con chi ha l’interesse di fermarsi ad ascoltare. Un valore prezioso, desueto in un tempo in cui la pressione commerciale di attività meno qualificate ma più redditizie sembrano dominare il mercato, che però mostra chiaramente quale sia il legame tra identità, savoir faire e l’arte della comunicazione di alta classe.
Questo luogo inscritto nel cuore della romanità testimonia quindi, con la potenza di un foglio tutto da scrivere, quale l’urgenza di mettere nero su bianco una legge di tutela per le botteghe storiche, messe a rischio sia dagli affitti insostenibili che dalla pressione commerciale di attività meno qualificate. Perché l’Antica Stamperia Trevi è un’altra testimonianza di come l’artigianato si coniughi all’arte e all’identità culturale, in un patrimonio da preservare non solo per gli artigiani ma per la stessa immagine della città.
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