L’arte e la bellezza della Fondazione Carmignac, la fattoria diventata museo in Francia
- Postato il 25 luglio 2025
- Television
- Di Artribune
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Hyères, luogo di rara bellezza, meno conosciuto rispetto alla vicina Costa Azzurra, è una cittadina fortificata sull’omonima penisola, nel dipartimento del Var Provenza. Oltre ai notevoli aspetti paesaggistici, il borgo offre una serie di interessanti musei ed eventi culturali, tra cui Villa Noailles, con le sue architetture e giardini in stile cubista; La Banque – Museo delle Culture e del Paesaggio; il Festival del Design.
Hyères si estende con due tomboli fino al gruppo di Isole d’Oro, così chiamate per le loro rocce di minerali e cristalli che brillano al sole del Midi. I tomboli danno forma a un’ampia laguna, costituita da saline, paludi, e una riserva naturale con fauna e flora endemiche, importantissima per la biodiversità e la salvaguardia delle zone umide. Tutta l’area fa parte del primo parco marino d’Europa, il Parco Nazionale di Port-Cros costituito nel 1963.
Le isole di Hyères e il parco di Porquerolles
Sul promontorio, ricoperto da foresta litoranea e da numerose falesie, si affaccia il piccolo Porto di Niel. Qui ha sede il Musée du Niel, fondato da un collezionista parigino, che raccoglie un’importante collezione di Art Brut. L’edificio, in stile modernista, è circondato da un ampio giardino mediterraneo, ideato dallo studio di paesaggisti Alep Atelier (gli stessi che hanno progettato il giardino alla Fondation Louis Vuitton a Parigi).
A soli 15 minuti di traghetto si raggiunge l’Isola di Porquerolles, la più grande dell’arcipelago. Ricoperta da fitta vegetazione di pini, erica e mirto, è costituita da falesie e scogliere. La si può visitare solo spostandosi a piedi o in bicicletta. Agli inizi del ’900, l’imprenditore belga François Fournier, fece piantare 500 acri di vigneti, che produssero uno dei primi vini provenzali-chiamato Vin des Côtes de Provence.
Sull’isola ha sede la Fondazione Carmignac, trasformata da fattoria a spazio espositivo per volere dell’imprenditore e collezionista Eduard Carmignac. La sua posizione rialzata, al centro dell’isola, offre l’accesso lungo un viale alberato e leggermente in salita, che culmina nel piazzale d’ingresso. Qui l’opera monumentale Alycastre di Miquel Barcelò, una specie di guardiano che dà il benvenuto ai visitatori, rappresenta il mito del mostro marino che abitava l’isola.
Il progetto della Fondazione Carmignac
Il progetto di trasformazione da fattoria a museo è stato una sfida. Tutti i vincoli paesaggistici del Parco Nazionale di Port-Cros non permettevano di ampliare o costruire sul sito. Gli architetti dello Studio GMAA hanno ristrutturato la villa aprendo coni prospettici sul paesaggio con ampie finestre. Ma soprattutto hanno creato una serie di gallerie espositive scavando a oltre sette metri sotto terra.
Ecco che il museo, invisibile dall’esterno, si svela in un percorso ipogeo. La luce nelle stanze entra da interessanti interventi scenografici, come l’ampia lastra di vetro coperta d’acqua, posta al centro del cortile principale, che permette alla luce di illuminare le stanze sottostanti, creando una sorta di effetto ‘subacqueo’ che incanta il visitatore.

La visita a piedi nudi
L’architettura interna è leggera, con sale spaziose e pareti mobili. La visita al museo si effettua a piedi nudi, per collegarsi con la terra e la pietra locale che ricopre il pavimento: un omaggio al paesaggio circostante e all’incontro tra cielo, terra, mare.
Il parco-giardino di 15 ettari è stato concepito dal paesaggista Louis Benech (a cui si deve la sistemazione dei Giardini delle Tuileries a Parigi). Il percorso si inoltra nella vegetazione mediterranea e tropicale passando attraverso elementi botanici rari e boschetti di agrumi, uliveti, vigneti. Il sentiero è puntellato da sculture e opere d’arte, spesso nascoste nella folta vegetazione.
Tra queste le bellissime teste in metallo Four Seasons di Ugo Rondinone; le sottili creature di Ali Cherri; gli intrecci vegetali di Cornelia Konrads; la scultura Lolo di Wang Keping; l’albero Bonsai di Tom Sachs e molti altri. Il parco offre ai visitatori momenti di pausa, con spiazzi attrezzati, sedie e sdrai, chioschi con bibite dissetanti, rigorosamente alle erbe selvatiche della fattoria. Senza dimenticare il bistro Poisson Ivre, piccolo ristorante estivo sotto i pini marittimi, dove gustare ottimi prodotti locali e i vini della tenuta.
La mostra Vertigo a Fondazione Carmignac
Per il 10° anniversario della Villa Carmignac è stata da poco inaugurata la mostra VERTIGO, visibile fino al 2 novembre 2025. L’esposizione riecheggia l’esperienza vertiginosa del sole mediterraneo, del vento di maestrale, delle onde e degli spruzzi marini, nonché l’immensità del cielo e la profondità del mare dell’isola di Porquerolles, ed esplora in modo nuovo i legami tra i fenomeni naturali e il modo in cui li percepiamo.
Il percorso espositivo presenta opere della collezione e nuovi interventi artistici, concepiti come evocazione di sensazioni e di vertigine attraverso l’uso di tutti i cinque sensi. Opere oscillanti, giochi di luce e di ombra, dipinti panoramici di grande formato, la mostra è un invito a rileggere l’arte attraverso le sue vibrazioni, come nelle opere di Yves Klein, James Turrell e Jesús Rafael Soto. Oppure attraverso i viaggi cosmici di Olafur Eliasson, Anna-Eva Bergman e Hans Hartung. O nella dissoluzione degli ambienti di Helen Frankenthaler, Gerhard Richter, Frank Bowling e Flora Moscovici. Per poi tuffarsi nei giochi ottici di Ann Veronica Janssens e Carlos Cruz-Diez e negli infiniti celesti di Otto Piene e Caroline Corbasson. Nel mezzo del percorso si fa spazio l’opera permanente di Bruce Nauman dal titolo One Hundred Fish Fountain, imponente installazione/fontana, intorno alla quale ruota tutto il percorso museale.
La Fondazione Villa Carmignac, non è soltanto uno spazio espositivo, bensì un centro di cultura internazionale, che ospita programmi di concerti, reading, poesia, serate di cinema e teatro, oltre a residenze d’artista.
Claudia Zanfi
L’articolo "L’arte e la bellezza della Fondazione Carmignac, la fattoria diventata museo in Francia" è apparso per la prima volta su Artribune®.