L’attacco in Iran divide la destra Usa e il Congresso, i democratici evocano l’impeachment contro Trump

  • Postato il 23 giugno 2025
  • Politica
  • Di Blitz
  • 4 Visualizzazioni

L’attacco Usa in Iran divide l’opinione pubblica americana e il Congresso dove si prevede battaglia in aula, in questa settimana, sulla risoluzione bipartisan che obbliga il presidente a chiedere l’autorizzazione del Capitol prima di qualsiasi guerra.

Da un lato ci sono i democratici Usa che denunciano un’azione incostituzionale, con la deputata progressista Alexandria Ocasio-Cortez che chiede l’impeachment. Dall’altro i Repubblicani, dove i falchi interventisti esultano e le colombe isolazioniste si allineano, salvo qualche rara eccezione. Tanto che il tycoon ha vantato su Truth una “grande unità nel partito Repubblicano, forse come mai prima”.

La base Maga contraria alla guerra

In mezzo c’è la base Maga, contraria alla guerra ma addomesticata dal tycoon, che non a caso si è presentato nella Situation Room con il tradizionale cappellino rosso “Make America Great Again”. E, quando ha parlato alla nazione, si è circondato dei suoi più stretti collaboratori per proiettare unità: tra loro anche il suo vice JD Vance, che frenava sul coinvolgimento americano in nome dell’America First ma che poi si è adattato alla linea del presidente, ripetendo che gli Stati Uniti “non sono in guerra con l’Iran, ma con il programma nucleare iraniano”. Trump ha poi coniato, su Truth, lo slogan Miga, ossia “make Iran great again” scrivendolo in un messaggio su Truth in cui ha mostrato aperture alla possibilità di sostituire Khamenei.

Sulle barricate ancora una volta la deputata Marjorie Taylor Greene molto vicina a Trump, che dopo i raid Usa ha ribadito su X che “questa non è la nostra battaglia” e ha pregato “per la sicurezza delle nostre truppe statunitensi e degli americani in Medio Oriente e in patria”. Steve Bannon, da sempre diffidente verso l’interventismo militare Usa, stava trasmettendo in diretta quando il presidente ha fatto l’annuncio e ha ribadito che “la stragrande maggioranza della popolazione americana non vuole essere coinvolta in nulla di tutto questo”.

Alexandria Ocasio-Cortez
L’attacco in Iran divide la destra Usa e il Congresso, i democratici evocano l’impeachment contro Trump (nella foto Ansa la deputata Dem Alexandria Ocasio-Cortez)

I Democratici: “Rischio guerra aumentato, mossa incostituzionale”

I Democratici si sono mostrati in gran parte uniti nell’opposizione ai raid, sostenendo che Trump non aveva l’autorità legale, anche se l’obiettivo di distruggere il programma nucleare iraniano può essere condivisibile. Ed ora vogliono metterlo in difficoltà forzando il voto in aula sulla risoluzione per far rispettare il War Powers Act. “Donald Trump ha promesso di portare la pace in Medio Oriente ma non è riuscito a mantenere questa promessa e ha ingannato il Paese sulle sue intenzioni. Ora il rischio di una guerra è drammaticamente aumentato”, ha accusato il leader della minoranza Dem alla Camera Hakeem Jeffries. Gli ha fatto eco il collega al Senato, Chuck Schumer: “Il presidente deve fornire al popolo americano e al Congresso risposte chiare sulle azioni intraprese e sulle loro implicazioni per la sicurezza degli americani. A nessun presidente dovrebbe essere permesso di trascinare unilateralmente questa nazione verso qualcosa di così grave come la guerra, con minacce imprevedibili e senza una strategia”. Ancora più duri il senatore Bernie Sanders (“È gravemente incostituzionale”) e Ocasio-Cortez (“Ha rischiato impulsivamente di lanciare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni. È assolutamente e chiaramente un motivo di impeachment”).

Esultano i falchi repubblicani

Plauso invece dai falchi repubblicani, dal senatore Lindsey Graham (“Il regime se l’è meritato”) al collega Tom Cotton (“La scelta giusta”) e allo speaker della Camera Mike Johnson (“America First policy in action”). I più scettici se ne sono fatti una ragione. A confermare la parziale svolta Maga alcune voci significative, come quella dell’ex deputato Matt Gaetz (“Trump vuole che sia come l’attacco a Soleimani: colpisci e finisce lì”) e dell’attivista Charlie Kirk (“L’Iran non ha lasciato altra scelta al presidente”).

Opinione pubblica in gran parte contraria ai raid

I sondaggi variano, ma prima dell’attacco l’opinione pubblica era in gran parte contraria a un coinvolgimento americano in Iran, anche se una quota discreta era favorevole a raid chirurgici sugli impianti nucleari.

L'articolo L’attacco in Iran divide la destra Usa e il Congresso, i democratici evocano l’impeachment contro Trump proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti