“Le animazioni sui bunker a Gaza? Prese da librerie commerciali e videogame”: così un cantiere scozzese è finito nei video dell’Idf
- Postato il 15 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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È il 27 ottobre 2023 quando l’esercito israeliano pubblica un video 3d animato che mostra una riproduzione dei sotterranei dell’ospedale Al-Shifa. Sotto il più grande complesso medico di Gaza, sostiene l’Idf, ci sono tunnel sotterranei, bunker, persino una sala di comando di Hamas. Sono le ore in cui Israele sta avviando le operazioni di terra nella Striscia di Gaza. “Si tratta di informazioni inattaccabili”, sottolinea Mark Regev, allora consigliere senior del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, durante un’intervista rilasciata lo stesso giorno alla Cnn. “Si basano sull’intelligence israeliana“. Il primo raid israeliano contro l’ospedale avviene due settimane dopo. Oggi un’inchiesta di +972 Magazine, testata indipendente in cui lavorano giornalisti israeliani e palestinesi, rivela che quei video non solo contengono imprecisioni spaziali, ma le immagini provengono da librerie video commerciali, creatori di contenuti e istituzioni culturali. Diverse immagini, rivelano le analisi dei contenuti, sono state inoltre prese da videogame e biblioteche online. E persino dallo Scottish Maritime Museum.
L’indagine, durata alcuni mesi, è stata condotta da +972 Magazine e Local Call insieme al collettivo di ricerca Viewfinder, alla rete svizzera Srf e al sito scozzese The Ferret. I giornalisti e i ricercatori hanno analizzato nel complesso 43 animazioni prodotte dall’esercito israeliano soprattutto dal 7 ottobre in poi. Tutte contengono immagini preesistenti e decontestualizzate. In alcuni casi, inoltre, i video sono stati usati più volte dall’Idf stesso per descrivere luoghi diversi. La ricostruzione animata dei sotterranei dell’ospedale Al-Shifa, ad esempio, era già stata utilizzata un anno prima in un’altra animazione pubblicata dall’esercito israeliano, che illustrava quello che si diceva fosse invece un tunnel sotto una scuola dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (UNRWA) a Gaza.
Dal 7 ottobre sono state prodotte decine di video simili, non solo su Gaza, ma anche per il Libano, la Siria e l’Iran. I filmati sono simili tra loro, almeno nello stile e nella scaletta: di solito, sottolineano i giornalisti dell’inchiesta, iniziano con immagini satellitari, seguite da transizioni in visualizzazioni 3D che spesso presentano una vista wireframe a raggi X di un interno o di una scena sotterranea, intervallata da riprese reali di droni di attacchi aerei o bombardamenti. Per la realizzazione delle animazioni esiste un team specializzato del reparto produzione e media dell’Idf. Una squadra composta da motion designer, modellatori 3D e animatori. Secondo quanto riferito da un ex membro anonimo agli autori dell’inchiesta, il team riceve indicazioni su cosa e come rappresentare all’interno degli edifici. Poi in teoria ogni video viene autorizzato alla pubblicazione da un agente dell’Intelligence.
L’analisi comparatistica condotta dai ricercatori dell’inchiesta, tuttavia, ha dimostrato che le immagini sfruttate rappresentano luoghi diversi (e spesso anche lontani tra loro). “L’esercito israeliano presenta questi video come illustrazioni tratte dall’intelligence. In realtà molti degli ambienti che raffigurano sono, almeno in parte, presi in prestito da artisti lontani dal campo di battaglia”, spiegano i giornalisti di +972 Magazine. Più della metà delle immagini contiene risorse 3D provenienti da fonti terze: in totale sono state identificate oltre 50 diverse risorse di terze parti, replicate centinaia di volte in animazioni di siti che spaziano da Gaza all’Iran. Un parcheggio dello Stato di Washington, scansioni di un cantiere navale in Scozia e kit commerciali per vetrine provenienti dall’industria dei videogiochi: tutti questi elementi sono stati inseriti, senza alcuna citazione, nelle animazioni presentate come “illustrazioni” dei bunker di Hamas o degli impianti militari iraniani.
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