Le celebri statue dell’Isola di Pasqua tornano a sorprendere: nuova affascinante scoperta

  • Postato il 27 novembre 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Le iconiche statue di pietra che sorvegliano l’Isola di Pasqua tornano a stupire. Una nuova ricerca svela un tassello finora ignoto del loro passato e ribalta ciò che credevamo di sapere sulla misteriosa e affascinante Rapa Nui.

Quei colossi scolpiti in un unico blocco di tufo vulcanico, simbolo dell’isola e della cultura polinesiana, non furono il risultato di una leadership centrale potente e organizzata. Al contrario: nacquero da una moltitudine di comunità indipendenti.

Cosa hanno scoperto gli studiosi

Dopo aver risolto uno degli enigmi più affascinanti sui celebri Moai, scoprendo che le gigantesche statue non venivano trascinate, ma “camminavano”, gli studiosi hanno fatto un’altra importantissima scoperta: queste imponenti creazioni furono realizzate senza una gestione centralizzata. Cosa significa? Che le celebri statue di Rapa Nui furono scolpite da numerosi gruppi indipendenti e non da un’unica popolazione organizzata, a partire dal XIII secolo.

Ad affermarlo è lo studio pubblicato il 26 novembre 2025 sulla rivista PLOS One, condotto da un gruppo di studiosi guidati da Carl Philipp Lipo della Binghamton University di New York.

Moai sull'Isola di Pasqua
iStock
I celebri Moai sull’Isola di Pasqua

Per arrivare alla scoperta, il team ha raccolto oltre 11.000 immagini della cava principale dei Moai, Rano Raraku, attraverso i droni, creando il primo modello 3D completo e ad alta risoluzione del sito, che include centinaia di statue conservate in vari stadi di realizzazione. L’analisi dettagliata di questo modello ha rivelato 30 distinti centri di attività estrattiva, ciascuno dei quali caratterizzato da tecniche di incisione differenti: un segnale chiaro dell’esistenza di molteplici gruppi di lavoro autonomi.

Questa evidenza si aggiunge alle prove che dimostrano il trasporto dei Moai fuori dalla cava in molte direzioni diverse. Tali schemi indicano che la costruzione delle statue, che si pensa simboleggiassero antenati divinizzati o capi, rivolti verso l’interno dell’isola per proteggere la comunità, in realtà non era organizzata tramite una gestione centrale.

Modello 3D della cava di Rano Raraku
Lipo et al., 2025, PLOS One, CC-BY 4.0
Modello tridimensionale della cava di Rano Raraku

Perché questa scoperta è importante

Questi elementi non solo svelano nuovi dettagli su ciò che accadde 800 anni fa in questo territorio selvaggio nel cuore dell’Oceano Pacifico, ma confermano ciò che molte ricerche archeologiche già suggerivano: la società di Rapa Nui non era politicamente unificata, ma composta da piccoli nuclei familiari indipendenti. Eppure, riuscirono a creare quasi 1.000 statue, alte fino a 10 metri.

Un risultato sorprendente, perché sfida l’idea (diffusa anche in altri contesti storici) che la realizzazione di opere monumentali richieda per forza gerarchie rigide e centralizzate (una conclusione simile è stata il cuore di un’altra affascinante scoperta recente sui Maya).

Le somiglianze tra i Moai, quindi, non sarebbero la prova di una produzione collettiva, ma il frutto di condivisione culturale e tradizione artigiana tramandata tra gruppi differenti.

Il modello 3D della cava realizzato dagli studiosi non solo è stato utile per giungere alla nuova scoperta aprendo una nuova finestra sul passato, ma diventa anche una risorsa fondamentale per futuri studi archeologici e per la gestione culturale di questo sito UNESCO. Gli autori hanno commentato: “Gran parte del cosiddetto ‘mistero’ di Rapa Nui (Isola di Pasqua) deriva dalla mancanza di prove dettagliate e liberamente accessibili che permettano ai ricercatori di valutare ipotesi e costruire spiegazioni. Qui presentiamo il primo modello 3D ad alta risoluzione della cava di Moai a Rano Raraku, la cava principale di quasi 1.000 statue, offrendo nuove intuizioni sui processi organizzativi e produttivi di queste gigantesche figure megalitiche”.

Autore
SiViaggia.it

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