Le città europee più salubri secondo l’HUDI: Italia in ottima forma

  • Postato il 13 giugno 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Come può una città migliorare concretamente la salute dei suoi abitanti? È a questa domanda che risponde l’HUDI, un nuovo indice sviluppato dal Barcelona Institute for Global Health. Si tratta di uno strumento pensato per misurare quanto il disegno urbano, inteso come densità abitativa, qualità dell’aria, presenza di spazi verdi, infrastrutture per la mobilità sostenibile e gestione del caldo, possa contribuire al benessere collettivo.

La ricerca ha analizzato ben 917 città europee, classificandole in cinque categorie sulla base della popolazione. Il risultato? Le città piccole risultano in media più salubri, ma anche alcune realtà medie e metropolitane si difendono bene. E l’Italia, forse a sorpresa, ottiene ottimi risultati.

Le città piccole guidano la classifica

Secondo lo studio, le città di dimensioni contenute, tra i 50.000 e i 200.000 abitanti, offrono le migliori condizioni di vita sotto il profilo ambientale e urbanistico. Questo tipo di centri si dimostra più efficace nella mitigazione del calore urbano, nella qualità dell’aria e nell’accessibilità agli spazi verdi.

Anche se le differenze nei punteggi non sono sempre elevate, il dato più significativo è che nessuna città ha superato il punteggio di 7 su 10: un chiaro segnale che, ovunque in Europa, c’è ancora margine di miglioramento. Tuttavia, è evidente che nei centri più piccoli si riesce più facilmente a trovare un equilibrio tra sviluppo urbano e qualità della vita.

In cima alla classifica troviamo Pamplona, Ginevra e Harlow, ma a fare notizia è il posizionamento di diverse città italiane. Campobasso risulta addirittura prima tra i piccoli centri europei, con un punteggio di 6,02.

Anche Bolzano si distingue con 6,22, seguita a ruota da Sassari, Parma, Cagliari, Ancona e Forlì. La presenza di spazi verdi, una buona qualità dell’aria e una gestione urbana più a misura d’uomo sembrano essere i punti di forza che accomunano queste città. In molti casi, si tratta di territori che hanno investito su mobilità dolce, pedonalizzazione e vivibilità dei centri storici, senza rinunciare alla funzionalità urbana.

Le grandi città non sfigurano: Roma e Milano a confronto

Se le piccole città si piazzano meglio, anche le grandi metropoli mostrano segnali incoraggianti, soprattutto nel campo del trasporto sostenibile. Le città del Nord Europa, in particolare, si distinguono per infrastrutture dedicate a pedoni e ciclisti e per una buona densità edilizia associata a servizi accessibili.

L’Italia, pur con margini di miglioramento, non sfigura: Roma, ad esempio, ottiene un punteggio di 5,71, dimostrando buone performance nella densità abitativa e nella mobilità pubblica. Milano si ferma leggermente più indietro, con 5,60, segno di alcune criticità legate soprattutto alla qualità dell’aria e all’accesso al verde urbano.

Nel complesso, il dato che emerge con forza è che le città italiane, spesso escluse dalle classifiche internazionali sulla qualità della vita, hanno invece molto da dire quando si parla di benessere urbano. In particolare, la diffusione di città medie ben collegate, con un buon tessuto urbano e un rapporto equilibrato tra costruito e natura, potrebbe rappresentare una risorsa importante per il futuro del Paese.

Autore
SiViaggia.it

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