Le contraddizioni della pace: Hamas come forza di polizia, Meloni con al-Sisi. Ma l’Occidente (almeno a parole) non era il paladino dei diritti umani e della democrazia?

  • Postato il 15 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Quando si firma la pace, c’è poco da dire: meglio la pace delle bombe. Ma bisogna anche riconoscere che c’è pace e pace. Non si può che festeggiare per la pace in arrivo – o almeno così si spera – in Medio Oriente. Però non si possono ignorare alcune stonature. Per esempio? Per esempio la sfilata dei dittatori dietro i quali l’Occidente, se ancora esiste come tale e chissà se è mai esistito, è andato a firmare gli accordi senza battere ciglio. Tra i tanti, parliamo di quello egiziano: Abdel Fattah al-Sisi.

Già, l’Egitto. Proprio l’Egitto dove fu sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni. Davvero ci va bene che la premier sia stata dietro, silenziosa, ad al-Sisi mentre Donald Trump elogiava il generale egiziano dicendo di invidiarlo per la sicurezza del suo Paese e per il basso tasso di criminalità? E che, in fondo, vorrebbe esportare il suo modello negli Stati Uniti? Davvero ci va bene che la premier – la stessa che un tempo attaccava Renzi per i suoi rapporti con l’Arabia Saudita – sia stata lì, in prima fila tra le tante monarchie del Golfo? Forse sì. Anzi, senza forse: evidentemente ci va bene. D’altronde, cosa poteva fare? Alzarsi e interrompere tutto? Non presentarsi? Tra i tanti, in Egitto, c’era anche il socialista Pedro Sánchez. Figuriamoci la Meloni.

E vogliamo parlare di Hamas? Ma non era una forza da estirpare? Non era il motivo per cui abbiamo giustificato i bombardamenti a tappeto di Benjamin Netanyahu su Gaza? Diceva il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “A Gaza l’accordo è possibile, ma Hamas se ne deve andare”. Diceva la premier: “Nessun ruolo ad Hamas a Gaza”. E poi è arrivato Trump, l’altro ieri: “Ok ad Hamas come forza di polizia a Gaza per un periodo”. Quindi ora va bene Hamas come forza di polizia per un periodo, perché lo ha detto Trump? A quanto pare sì, decisamente sì.

È il mondo, bellezza. È questa la risposta più logica a tutte queste domande. Se vuoi fare la pace, ti devi accordare con ciò che c’è. Devi piegarti alla legge del più forte. A livello internazionale, a livello nazionale e a livello locale. E anche l’Occidente – che per qualche decennio ha provato in qualche modo e con scarsi, scarsissimi risultati  a ribellarsi alla legge del più forte – ormai sembra rassegnato. E in fondo è proprio questo l’uomo: un animale che, con questa logica – salvo brevi parentesi – è in guerra più o meno da sempre. Ora non resta che aspettare la prossima, di guerra.

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Blitz

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