Le cover più ardite di Marc Bolan: Captain Sensible, Fantomas, Violent Femmes…

  • Postato il 4 maggio 2025
  • Lifestyle
  • Di Blitz
  • 1 Visualizzazioni

Se da noi in Italia il nome di Marc Bolan non dice gran che a molti, tenete presente però che in Gran Bretagna è una vera e propria istituzione. I suoi brani, sia da solista che con la sua band T. Rex, sono stati reinterpretati da moltissimi artisti, anche di fama internazionale. Ma quali sono le cover più ardite di Marc Bolan, quelle che hanno tentato di spingersi oltre rispetto agli originali spesso già piuttosto arditi del folletto di Londra? Marc Bolan, insieme a David Bowie, è stato una figura fondamentale per la nascita e lo sviluppo del glam rock agli albori degli anni Settanta. Con i suoi Tyrannosaurus Rex, poi abbreviati in T. Rex, ha posto le basi del genere, pubblicando album che sarebbero divenuti di ispirazione per artisti di ogni ambito musicale e raggiungendo una fama che, nella Gran Bretagna degli anni fra il 1970 e il 1973, era quasi paragonabile a quella dei Beatles.

Pensate che il luogo dell’incidente in cui morì Bolan nel 1977, dove è stato eretto un busto dell’artista, è stato indicato da un documentario della BBC come uno dei luoghi di culto pagano che attirano più pellegrini in assoluto. Un artista così importante non può non vantare una miriade di tributi e reinterpretazioni anche da parte di musicisti di successo. E così troviamo nomi altisonanti quanto diversi, come Joan Jett o Fish, alle prese con differenti cover di Jeepster, brano originariamente pubblicato nell’album del 1971 Electric Warrior dai T. Rex. Arjen Lucassen, nel suo album dedicato alle cover di brani che lo hanno formato Strange Hobby del 1996, ha inserito una versione interessante di Ride a White Swan, singolo di successo pubblicato dai T. Rex nel 1970.

Addirittura Henry Padovani, chitarrista dei Police prima che diventassero famosi, ha reinterpretato Lean Woman Blues, ancora un brano da Electric Warrior, con il titolo di Lean Love nell’album I Love Today del 2016. E ancora, solo per citarne alcuni, troviamo Nick Cave con Cosmic Dancer, i Black Crowes con The Slider, Santana insieme a Gavin Rossdale con Bang a Gong, cover di Get it On, che è stata rivisitata ad esempio anche dai Culture Club, Paul Di’Anno con Children of the Revolution, brano di cui esiste anche una versione dei Simple Minds.

Questo solo per darvi un’idea della quantità e della varietà di artisti che hanno deciso di cimentarsi con brani di Marc Bolan. Per quanto riguarda gli album tributo, vi segnalo A Tribute to the Madmen del 2017, compilation dedicata alle canzoni di Marc Bolan e David Bowie che contiene diverse cover piuttosto ardite. Ma anche Great Jewish Music: Marc Bolan del 1998 e Angelheaded Hipster: The Songs of Marc Bolan & T. Rex del 2020, due compilation che ci propongono diversi esempi di cover quantomeno interessanti.

Menzioni speciali

Famose o meno famose, noi siamo alla ricerca delle reinterpretazioni più ardite dei brani di Marc Bolan. E alcune cover, pur non rientrando nella cerchia ristretta delle mie scelte della settimana, meritano comunque una menzione speciale. Tra queste, la versione di Adam Ant di Dandy in the Underworld contenuta nell’album Redux del 2005. L’originale era la title track dell’ultimo album dei T. Rex, pubblicato nel 1977. All’interno della compilation tributo Great Jewish Music: Marc Bolan, troviamo un’interessantissima versione di Life’s a Gas, originariamente registrata dai T. Rex per Electric Warrior del 1971, realizzata dagli Elysian Fields; ma anche una cover di Buick Mackane, brano tratto da The Slider, album del 1972 dei T. Rex, qui reinterpretato dai Melvins.

Nella compilation Angelheaded Hispter: The Songs of Marc Bolan & T. Rex, invece, troviamo Marc Almond alle prese con Teenage Dream, brano incluso nell’album Zinc Alloy and the Hidden Riders of Tomorrow, che i T. Rex pubblicarono nel 1974. Altre cover di tutto rispetto si trovano all’interno di album autonomi. I Minutemen, ad esempio, hanno rivisitato in una cover ardita Prelude, breve strumentale del 1970 dei T. Rex, nel loro San Francisco 1981 (Live). Ride a White Swan è stato un singolo di grande successo dei T. Rex nel 1970: vi aspettereste di trovarne una cover ardita e ben riuscita ad opera di Naomi Campbell, pubblicata nel suo album Baby Woman del 1995?

Altro singolo di successo dei T. Rex fu Solid Gold Easy Action, del 1972: Johnny Hootrock, nel suo 6.66 Gallons fer Twenty Bucks del 2007, ne ha realizzato un’interessante versione tra garage e rockabilly. Infine, gli americani Holy Cow hanno inserito una versione piuttosto dura di Planet Queen, traccia originariamente contenuta in Electric Warrior dei T. Rex, nel loro album del 2019 Soul Box.

Captain Sensible, Ride a White Swan

Ride a White Swan fu pubblicata dai T. Rex come singolo nel 1970, segnando il passaggio al sound della chitarra elettrica nella band. Fu un successo importante ed è considerata una bandiera del glam rock. Molti artisti ne hanno proposto in seguito delle rivisitazioni: tra queste, particolarmente interessante è la cover dei Danse Society inclusa nel tributo A Tribute to the Madmen del 2017. Ma la cover ardita che ho scelto per voi è quella realizzata da Captain Sensible per l’EP tributo Savage Amusement pubblicato nel 1988. Marc Bolan aveva collaborato con i Damned, condividendo con loro anche un tour verso la fine degli anni Settanta. Non meraviglia quindi che l’ex bassista della band abbia voluto rendergli omaggio con una versione di Ride a White Swan in cui emerge il lato più rock del brano.

Sophya Baccini’s Aradia, Cosmic Dancer

Seconda traccia dell’album Electric Warrior dei T. Rex, uscito nel 1971, Cosmic Dancer è uno dei brani più famosi di Marc Bolan. Gli Aradia, band della napoletana Sophya Baccini, non tradiscono qui le aspettative: da sempre votati alla sperimentazione, riescono a realizzare una cover ardita spettacolare di un brano che è onestamente molto difficile da reinterpretare in maniera molto diversa dall’originale. La Cosmic Dancer degli Aradia è contenuta nell’album tributo A Tribute to the Madmen del 2017.

Todd Rundgren, Planet Queen

Un’altra cover che ho tratto da un album tributo, questa volta da Angelheaded Hipster: The Songs of Marc Bolan & T. Rex del 2020. Todd Rundgren è un polistrumentista eclettico e sperimentale, che ha sempre avuto contatti stretti con il mondo del glam rock. Questa sua versione di Planet Queen riesce però a non adagiarsi sugli stilemi dell’originale e a portare alla luce elementi che nella registrazione dei T. Rex erano poco evidenti. Il brano era originariamente contenuto in Electric Warrior.

Bauhaus, Telegram Sam

Telegram Sam era la prima traccia del lato B dell’album The Slider, pubblicato dai T. Rex nel 1972. Estratto come singolo, ebbe un notevole successo sia in Gran Bretagna che all’estero. La versione dei Bauhaus è piuttosto famosa, oltre che ardita. La band la incluse nel suo primo album In the Flat Field nel 1980, in una cover pesantemente infusa degli stilemi del goth rock.

Manfred Mann, Bang a Gong

Get it On è un celebre brano dei T. Rex, incluso nell’album Electric Warrior. Negli Stati Uniti il titolo venne cambiato in Bang a Gong, che originariamente era solo il sottotitolo. Per questa ragione, alcune fra le miriadi di cover del brano risultano sotto questo titolo alternativo. Manfred Mann pubblicò la sua cover ardita nel suo secondo album solista, Lone Arranger del 2014.

Fantomas, Chariot Choogle

I Fantomas sono uno dei progetti folli di Mike Patton, cantante dei Faith No More e di Mr. Bungle. La sua tendenza a sonorità metal deriva anche dalla provenienza degli altri componenti della band, che vengono da band come gli Slayer, i Melvins e i Tomahawk. Chariot Choogle è un brano pubblicato dai T. Rex come penultima traccia dell’album The Slider del 1972. Nel 1998 Mike Patton ne ha realizzato questa cover decisamente ardita per l’album tributo Great Jewish Music: Marc Bolan, attribuendola ai Fantomas.

Violent Femmes, Children of the Revolution

Pubblicata nel 1972 come singolo dai T. Rex, Children of the Revolution è probabilmente una delle canzoni più conosciute di Marc Bolan, un vero e proprio inno in stile glam rock. Una versione registrata sempre nel 1972 vedeva anche Ringo Starr alla batteria e Elton John al piano. Moltissimi artisti l’hanno reinterpretata, spesso però senza discostarsi in maniera sostanziale dall’originale: tra questi, Bono degli U2 nel 2001 per la colonna sonora di Moulin Rouge e gli Scorpions nel 2011 per il loro album Comeback. Vi segnalo anche la cover dei Burn it to the Ground inclusa nell’album tributo Elemental Child: The Words and Music of Marc Bolan. La versione dei Violent Femmes, pubblicata nel 1986 nel loro terzo album The Blind Leading the Naked, è decisamente una cover ardita e ai suoi tempi riscosse anche un discreto successo.

Alison MacCallum, Hippy Gumbo

Non solo T. Rex: la folta produzione di Marc Bolan era iniziata ben prima della creazione della band e della nascita del glam rock. Hippy Gumbo è stata pubblicata come singolo da Bolan nel 1967 e vanta diverse rivisitazioni. L’australiana Alison MacCallum, attiva dalla fine degli anni Sessanta nella scena rock blues, ne ha realizzato una cover ardita già nel 1972, inserendola nel suo album Fresh Water.

Pixies, Mambo Sun

Fra i tanti nomi altisonanti che hanno omaggiato Marc Bolan con una reinterpretazione dei suoi brani, nomi che spaziano in ogni genere musicale, ci sono anche i Pixies. La loro versione di Mambo Sun è stata pubblicata come singolo nel 2020, ed è una cover che merita di essere considerata ardita. Un’altra cover ardita del brano la si può trovare in A Tribute to the Madmen, ad opera del Segno del Comando. L’originale di Bolan era la traccia di apertura di Electric Warrior dei T. Rex.

Siouxsie and the Banshees, 20th Century Boy

20th Century Boy è un singolo pubblicato dai T. Rex nel 1973, all’apice del loro successo. Il brano conta una quantità impressionante di reinterpretazioni, tra gli altri da parte dei R.E.M., delle Girlschool, di Adam Ant, di Scott Weiland, dei Placebo e di Buckethead. La cover che ho scelto come la più ardita e ben riuscita è però quella di Siouxsie and the Banshees, uscita nel loro album Downside Up del 1979.

 

Clicca qui per leggere gli altri articoli della rubrica musicale di Blitzquotidiano!

L'articolo Le cover più ardite di Marc Bolan: Captain Sensible, Fantomas, Violent Femmes… proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti