Le due aziende pugliesi che vogliono rafforzano la filiera del fotovoltaico
- Postato il 2 luglio 2025
- Good Stories
- Di Forbes Italia
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Contenuto tratto dal numdero di giugno 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
In un’epoca in cui la transizione energetica è più necessità che scelta, alcune imprese italiane si stanno distinguendo non solo per la rapidità di crescita, ma anche per la capacità di tenere insieme visione industriale, radici familiari e innovazione tecnologica. È il caso di Contact Italia e Secsun, due aziende pugliesi con un legame intergenerazionale che affonda le radici in 40 anni di esperienza nell’impiantistica. Contact Italia è specializzata in strutture per impianti fotovoltaici, con un fatturato che è cresciuto dai 4 milioni di euro del 2021 agli oltre 42 milioni del 2023. A guidarla è Pietro Antonio Maggi, imprenditore di quarta generazione, che vuole rivoluzionare i processi aziendali, promuovendo espansione estera e innovazione.
Complementare a Contact Italia è Secsun, specializzata nella progettazione e nella produzione di quadri elettrici per impianti fotovoltaici. È nata all’interno di una famiglia con una lunga tradizione nell’impiantistica elettrica e si posiziona come uno degli attori emergenti nella filiera dell’energia solare. Fondata da Dario Antonio Maggi, Secsun ha costruito la propria identità combinando artigianalità tecnica e ambizione industriale: ogni quadro elettrico viene prodotto internamente, con particolare attenzione alla qualità dei cablaggi, alla sicurezza e alla personalizzazione su scala. Impiega più di 50 professionisti, tra cui tecnici, ingegneri e commerciali, ed è in forte espansione, con un secondo stabilimento in apertura a Bari entro il 2025.
A unire le due società, oltre alla complementarità tecnica, c’è il legame familiare: Pietro Antonio Maggi, ceo di Contact, e suo zio Dario Antonio Maggi, fondatore di Secsun, appartengono a una famiglia che da quattro generazioni lavora nel settore dell’energia.
Quali sono gli obiettivi della collaborazione tra Contact Italia e Secsun?
P. A. – La nostra collaborazione non nasce da un’operazione di mercato, ma da una convergenza naturale di competenze, visioni e valori. L’obiettivo è costruire un ecosistema produttivo in grado di offrire soluzioni complete, modulabili e tecnologicamente avanzate per il fotovoltaico, dal cablaggio ai sistemi di montaggio, fino all’integrazione con sistemi intelligenti. L’obiettivo è creare una filiera altamente efficiente, connessa, in grado di rispondere in tempo reale alle esigenze del mercato fotovoltaico, sempre più orientato a soluzioni personalizzate e scalabili.
Come si integra questa partnership nella crescita di Secsun?
D. A. – Secsun si prepara a inaugurare un nuovo capitolo della propria storia: l’apertura della seconda sede a Bari. Il nuovo stabilimento affiancherà lo storico sito di Altamura e sarà interamente dedicato a progettazione, produzione e logistica, con un focus su innovazione e intelligenza artificiale. Vogliamo aumentare la nostra capacità produttiva da 12mila a 20mila quadri l’anno, ma anche riorganizzare l’intero ciclo industriale in un’ottica di efficienza e qualità. Per farlo, investiamo in tecnologie digitali, automazione e potenziamento delle risorse umane. Il team di Secsun oggi conta oltre 50 professionisti specializzati, tra cui 40 tecnici al cablaggio, otto ingegneri, quattro commerciali, e abbiamo previsto nuovi inserimenti nei reparti progettazione, marketing e logistica.
Quali sono i prossimi progetti di espansione di Secsun?
D. A. – Parallelamente alla crescita nazionale, guardiamo anche ai mercati esteri: sono in corso trattative con distributori in Spagna, Francia, Romania e Repubblica Ceca. In occasione dell’ultima edizione di Key – The Energy Transition Expo a Rimini, l’azienda ha presentato il cabinato shelter, una soluzione all-in-one pensata per impianti utility scale, sia small che large. La risposta del mercato è stata superiore alle aspettative, segno di una domanda crescente di soluzioni integrate e intelligenti. Il 2025 si preannuncia come un anno chiave: l’obiettivo è raggiungere un fatturato di 15 milioni di euro, consolidando la presenza in Italia e ampliando la gamma di prodotti.
Oltre alla condivisione dell’industria, quali elementi sostengono la partnership tra Contact Italia e Secsun?
P. A. – Quello che rende Contact Italia e Secsun un modello di sviluppo non è solo la crescita numerica, ma la capacità di coniugare tradizione familiare e visione futura. Entrambe le aziende investono costantemente in ricerca e sviluppo, intelligenza artificiale e digitalizzazione dei processi. E lo fanno mantenendo una forte attenzione al capitale umano, elemento centrale della cultura aziendale. Non parliamo solo di produzione industriale, ma di un nuovo modo di pensare l’energia: connessa, accessibile, sostenibile e costruita intorno alle persone.
L’articolo Le due aziende pugliesi che vogliono rafforzano la filiera del fotovoltaico è tratto da Forbes Italia.