“Le foto sempre più fondamentali per le decisioni politiche”. Videointervista alla giornalista Marianna Aprile

  • Postato il 10 ottobre 2025
  • Fotografia
  • Di Artribune
  • 1 Visualizzazioni

In questo lungo attraversamento dei territori dell’immagine, un viaggio che mi ha condotta a percorrere l’Italia per ascoltare la voce di molte persone, non poteva mancare l’incontro con Marianna Aprile: una delle giornaliste italiane che, con grazia e grande misura, riesce a raccontare il nostro tempo senza mai alzare la voce, con un’intelligenza sottile e penetrante. 

Riflessioni sull’epoca delle immagini con la giornalista Marianna Aprile

L’ho incontrata a Roma, negli spazi suggestivi della Galleria Z2o. Le riflessioni da cui ha preso avvio la nostra conversazione riguardano il tempo storico che abitiamo: un’epoca segnata dalla sovrabbondanza visiva, in cui le immagini hanno assunto una forza narrativa capace di oltrepassare la parola.

Da qui la domanda: può il giornalismo sopravvivere a questo dominio della visione? E, soprattutto, come continuare a esercitare un pensiero critico in un sistema dell’informazione così profondamente mutato?

Il giornalista deve tornare a verificare i fatti

Aprile osserva che, proprio perché viviamo nell’epoca dell’intelligenza artificiale, vale a dire un tempo in cui le notizie possono essere facilmente falsificate e la prova video-fotografica ha perso la sua presunta infallibilità, diventa ancora più urgente esercitare una lettura critica e assumersi, come giornalisti, una responsabilità più alta.

Il giornalista deve tornare a essere la figura incaricata di verificare i fatti, di custodire la verità delle notizie, in un mondo in cui la verità stessa rischia di dissolversi nella finzione di immagini manipolate. È stata la politica a rivelarci quanto le immagini siano diventate centrali nel sostenere la costruzione di un racconto. Se un tempo la fotografia serviva a documentare i fatti di cronaca, oggi essa è divenuta imprescindibile anche per raccontare la politica, nel momento in cui i politici si sono trasformati in personaggi, in figure da narrare visivamente.

L’immagine non è più soltanto un corredo del discorso politico, ma ne è parte integrante, ne determina i ritmi, i toni, e gioca un ruolo fondamentale nella percezione collettiva. 

Immagine, politica e attrazione

Un esempio emblematico è quello di Trump e dell’immagine, ormai iconica, scattata dal premio Pulitzer Evan Tucci durante l’attentato del 13 luglio 2024: in quell’istante congelato, l’uomo ferito è divenuto eroe, il gesto politico si è fatto gesto teatrale, e la cronaca si è trasformata in una potente narrazione politica.

Altra questione importante riguarda il clickbait, il modo in cui vengono scritti titoli di articoli usando frasi fuorvianti, allarmanti o volutamente ambigue, che “adescano” il lettore, spingendolo a cliccare su contenuti che spesso non mantengono ciò che promettono. È una strategia che nasce dall’economia dell’attenzione, in cui la curiosità vale più del racconto della verità.

Le parole di Marianna Aprile ci riportano al cuore del problema: in un sistema dominato dall’immagine e dalla competizione per l’attenzione, la questione non è più soltanto che cosa raccontiamo, ma come costruiamo il racconto avendo come unico obiettivo la verità.

Silvia Camporesi

L’articolo "“Le foto sempre più fondamentali per le decisioni politiche”. Videointervista alla giornalista Marianna Aprile" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

Potrebbero anche piacerti