Le microplastiche frenano le difese dei polmoni

  • Postato il 25 maggio 2025
  • Di Focus.it
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Le microplastiche che respiriamo e che finiscono nei polmoni peggiorano la funzionalità dei macrofagi, le cellule spazzine del corpo umano incaricate di eliminare patogeni e cellule danneggiate. Lo ha verificato uno studio pubblicato in occasione della conferenza internazionale 2025 dell'American Thoracic Society (qui tutti gli abstract dell'evento): danni a lungo termine a queste fondamentali cellule immunitarie possono aumentare il rischio di infezioni e di forme di cancro, non solo ai polmoni ma all'intero organismo.. Una ventata di aria e plastica. La ricerca scientifica è ormai concorde nel ritenere l'inalazione una delle principali vie di ingresso delle microplastiche nel corpo umano. Una volta penetrate nell'organismo, le microplastiche recano danno in molti modi: innescano processi di infiammazione e di stress ossidativo, intasano i vasi sanguigni, alterano le funzioni dei mitocondri e incoraggiano processi di morte cellulare.. Bocconi difficili da digerire. Adam Soloff, Professore associato di chirurgia cardiotoracica all'Università di Pittsburgh (Stati Uniti) e primo autore del nuovo studio, ha ora svelato un altro danno inferto dalle microplastiche: la capacità di alterare negativamente il funzionamento dei macrofagi, le cellule immunitarie più abbondanti nei polmoni, che di norma inglobano i patogeni, si sbarazzano delle cellule morte e mantengono gli equilibri cellulari.. Soloff ha studiato gli effetti delle microplastiche sui macrofagi sia in vitro, coltivando le cellule immunitarie accanto a frammenti di polistirene (polistirolo) di diverso spessore, sia nell'organismo di topi che avevano ingerito particelle di plastica. Dopo 24 ore di "convivenza forzata" in provetta con le microplastiche, i macrofagi si sono dimostrati meno capaci di circondare e distruggere altri microrganismi estranei, come i batteri. Un processo biologico chiamato fagocitosi, fondamentale per l'immunità innata o aspecifica, la prima linea di difesa a un'infezione.. I macrofagi hanno faticato a inglobare e digerire la plastica in vitro, e i macrofagi polmonari dei topi hanno trattenuto, senza riuscire a distruggerle, particelle di plastica anche per una settimana, dopo l'inalazione iniziale. Le microplastiche sono state individuate anche in altri organi dei roditori, come il fegato, la milza, il colon, i reni e il cervello. . «Dopo essere transitate nei polmoni, le microplastiche si diffondono in modo sistematico e alterano negativamente la funzionalità dei macrofagi. Possono avere effetti negativi su qualunque organo e contribuire a numerose malattie», spiega Soloff. Oltre a rendere più vulnerabili alle infezioni, la poca efficienza dei macrofagi potrebbe favorire l'insorgenza di tumori.. Un farmaco per rafforzare i macrofagi. Gli scienziati hanno infine dimostrato che l'acadesina, un farmaco già usato nel trattamento di una forma di leucemia, ripristina in parte la funzionalità dei macrofagi danneggiati dalle microplastiche, e potrebbe essere usata nelle popolazioni particolarmente a rischio di inquinamento da microplastiche per ridurre l'incidenza di malattie polmonari..
Autore
Focus.it

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