LE NOTIZIE DAL MONDO, dal cessate il fuoco tra Israele e Iran annunciato da Trump all’attentato sventato a Zelensky

  • Postato il 24 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Partiamo proprio da Israele, che ha dichiarato di aver accettato la proposta del presidente statunitense Donald Trump per un cessate il fuoco bilaterale con l’Iran. Il governo israeliano ha affermato di aver raggiunto “tutti gli obiettivi” della sua guerra contro l’Iran, sottolineando di aver eliminato la “doppia minaccia esistenziale” delle armi nucleari e missilistiche iraniane. Tuttavia, “al momento non esiste alcun ‘accordo’ su un cessate il fuoco o una cessazione delle operazioni militari, tuttavia a condizione che il regime israeliano cessi la sua aggressione non abbiamo intenzione di continuare la nostra risposta”. Lo afferma su X il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Ed effettivamente le sirene hanno risuonato nel nord di Israele annunciando l’arrivo di missili iraniani dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco.
Negli Stati Uniti, la Corte Suprema ha revocato il divieto imposto da un tribunale minore di espellere migranti verso Paesi Terzi. I tre giudici liberal hanno votato contro accusando i colleghi del massimo tribunale di “premiare l’illegalità” con questa sentenza. Il caso passerà ora in appello e potrebbe infine tornare alla Corte Suprema. Nell’ambito della più ampia repressione dell’immigrazione, Trump ha preso in considerazione le espulsioni da Paesi terzi, come El Salvador, sostenendo di agire nella legalità. Ma rappresentati da gruppi legali specializzati diversi cittadini stranieri anonimi hanno intentato causa all’amministrazione, dichiarando che la mossa viola il diritto al giusto processo.

Dal Venezuela il presidente Nicolás Maduro, principale alleato dell’Iran nelle Americhe, ha invitato “la comunità internazionale” a organizzare un vertice con il sostegno di Russia e Cina per affrontare “il crescente pericolo di un conflitto che potrebbe portare l’umanità alla guerra nucleare”. Maduro, il cui governo non è riconosciuto dalle democrazie occidentali, ha inviato una lettera al corpo diplomatico accreditato a Caracas, in cui espone la sua visione del conflitto in Asia occidentale.

Spostiamoci in Colombia, per il senatore e precandidato presidenziale Miguel Uribe Turbay che sta affrontando una nuova chirurgia, la terza in 16 giorni, presso l’ospedale Fondazione Santa Fe di Bogotá, dove è ricoverato da sabato 7 giugno, quando alla fine di un comizio elettorale è stato vittima di un attentato che gli ha perforato il cranio e, da allora, è in terapia intensiva combattendo per la sua vita. Lo ha reso noto la moglie, María Claudia Tarazona, attraverso il suo account ufficiale di Instagram dove ha postato una fotografia del marito insieme a loro figlio.

Passando all’Ucraina, il Servizio di sicurezza ucraino (SBU), una delle principali agenzie d’intelligence del paese, ha detto di aver sventato un attentato contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’aeroporto di Rzeszów, nel sud-est della Polonia. Lo ha comunicato lunedì Vasyl Maliuk, il capo dell’SBU, secondo cui il presunto attentatore era un soldato polacco in pensione che era stato reclutato dalla Russia decenni prima. Maliuk non ha chiarito quando sarebbe stato sventato questo attentato.

Dal Giappone arrivano notizie poco consolanti per il partito del premier giapponese Shigeru Ishiba, che soffre un’altra batosta elettorale in vista del voto per il rinnovo del Senato in luglio. Alle elezioni municipali di Tokyo i Liberal-democratici (Ldp) alla guida dell’esecutivo scendono ai minimi storici, assicurandosi appena 22 seggi, dai 30 precedenti. A pesare sul risultato, gli strascichi degli scandali sui finanziamenti al partito che avevano fatto perdere la maggioranza alla Camera bassa, e lo scarso successo a contenere il rialzo dei prezzi. Ad affermarsi ancora una volta il partito Tomin First no Kai, fondato dalla Governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, che riesce a conquistare la maggioranza con 32 dei 127 seggi disponibili all’assemblea

Il governo britannico ha dichiarato fuori legge il gruppo Palestine Action applicando la legge anti-terrorismo, in base alla quale sarà illegale farne parte o sostenerla. La decisione, annunciata dalla ministra degli Interni Yvette Cooper, è arrivata dopo l’incursione notturna compiuta la settimana scorsa all’interno di una base aeronautica della Raf, dove gli attivisti filo-palestinesi avevano imbrattato alcuni aerei militari con vernice spray color rosso, in ricordo delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza.

 

 

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