Le più grandi esplosioni dopo il Big-Bang. Telescopio spaziale registra i buchi neri divorare stelle giganti
- Postato il 9 giugno 2025
- Scienza
- Di Blitz
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Un “boom” cosmico talmente potente da rivaleggiare con quello primario, il Big-Bang: è ciò che indichiamo con la definizione recente di “transienti nucleari estremi”. Esplosioni di energia di questo tipo seguono il pasto dei buchi neri supermassici che abbiano allungato le fauci su stelle colossali finite per disavventura nel loro distruttivo orizzonte di eventi.
Scoperte per caso analizzando i dati del telescopio spaziale Gaia
E gigantesche esplosioni cosmiche mai viste prima, le più potenti dopo il Big Bang, appunto, sono state scoperte per caso analizzando i dati del telescopio spaziale Gaia, dell’Agenzia Spaziale Europea. Evento rarissimo.

Nel corso della sua missione, durata 10 anni e terminata a gennaio 2025, lo strumento ha registrato degli improvvisi ed estremi aumenti di luminosità nel cuore di galassie lontane, colossali lampi di luce che hanno rilasciato un’energia pari a quella prodotta nella loro intera vita da 100 Soli messi insieme.
L’analisi di quella luce, pubblicata sulla rivista Science Advances e guidata dall’Università delle Hawaii, ha rivelato un fenomeno nuovo e familiare al tempo stesso: la causa sono grandi stelle, almeno 3 volte più massicce della nostra, fatte a pezzi da buchi neri supermassicci con una violenza mai vista prima.
“Abbiamo osservato stelle fatte a pezzi da buchi neri per oltre un decennio – afferma Jason Hinkle, che ha guidato i ricercatori – ma questi eventi sono creature diverse, che raggiungono una luminosità quasi 10 volte superiore a quella che vediamo normalmente. E non solo sono molto più luminose del normale – aggiunge – ma rimangono tali per anni, superando di gran lunga l’energia emessa perfino dalle più luminose esplosioni di supernova conosciute”.
“Eventi di distruzione mareale” e “transienti nucleari estremi”
Quando una stella viene fatta a pezzi da un buco nero, gli astrofisici parlano di ‘eventi di distruzione mareale’, ma a questo nuovo fenomeno hanno dovuto dare un nome diverso, quello di “transienti nucleari estremi”.
Tra i dati raccolti da Gaia si nascondevano due eventi di questo tipo, uno rilevato nel 2016 e uno nel 2018. I ricercatori hanno stimato che questi fenomeni sono incredibilmente rari, circa 10 milioni di volte più delle supernovae, e potrebbero costituire uno dei meccanismi che permettono ai buchi neri supermassicci di accumulare massa velocemente e crescere a dismisura.
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