Le Tagliatelle contro i dazi. Il Senato diventa teatro della ribellione Made in Italy
- Postato il 7 ottobre 2025
- Politica
- Di Agi.it
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Le Tagliatelle contro i dazi. Il Senato diventa teatro della ribellione Made in Italy
AGI - Parte dal Senato "il grido di ribellione" delle tagliatelle, capofila oggi a Palazzo Madama della categoria 'Pasta' nella protesta contro i dazi Usa che potrebbero cadere sulla testa delle aziende italiane. Al ristorante del Senato, infatti, è stata proprio la tagliatella, con il suo tipico ragù, a farla oggi da padrone.
Promotore dell'iniziativa un bolognese doc come Pier Ferdinando Casini, diventato socio onorario dei 12 Apostoli, l'associazione nata il 6 giugno del 2003 da dodici persone (appunto) di estrazione diversa - imprenditori, dirigenti, ricercatori - che si sono poste l'obiettivo di valorizzare una delle eccellenze del Made in Italy, la gastronomia bolognese, con tanto di attestazione De.Co. (Denominazione Comunale) per il piatto che deve i suoi natali alla città della Torre degli Asinelli.
Larga 8 millimetri da cotta, e sette da cruda, la tagliatella nasce da una sfoglia che, per quattro persone, ha bisogno 400 grammi di farina doppio zero, 4 uova medie, una presa di sale. Ingredienti che si trovano praticamente in ogni casa. Ma qui viene il bello: impastare - rigorosamente a mano dice la tradizione, ma la macchinetta oramai è sdoganata - 'tirare' la pasta al mattarello sul classico tagliere, lasciare riposare quanto basta, arrotolare la sfoglia e tagliarla come da misura depositata, per poi cuocerla e condirla a regola d'arte, come prevede la ricetta del ragù a sua volta depositata dalla delegazione bolognese all'Accademia italiana della cucina e custodita dal 17 ottobre 1982 alla Camera di commercio di Bologna.
E il sugo è un'opera d'arte da portare in cottura per almeno due ore. Ma quanto ci vuole per fare la pasta? Ebbene, al Senato sono approdati 15 kg di tagliatelle, rigorosamente fatte a mano in un intero giorno di lavoro per le braccia di due persone. Ed è cosi' che il menu del ristorante si è arricchito di un piatto DOC offerto a tutti. Seduti con Casini, gli altri bolognesi e i reggiani eletti a Palazzo Madama, 'in trasferta', dalla Camera, anche il bolognese Galeazzo Bignami, capogruppo FdI a Montecitorio. Fa capolino per un saluto anche Ignazio la Russa, tra un appuntamento istituzionale e l'altro, per rendere omaggio a un'eccellenza del Made in Italy.
Sullo sfondo, si diceva, la minaccia di maxi dazi sulla pasta italiana destinata all'export, con l'accusa di dumping (una scorretta pratica commerciale con la quale i produttori venderebbero la loro merce all'estero a un prezzo ribassato) contestata dalle aziende: "Ho visto che hanno fatto ricorso e fanno bene. L'accusa e' quella di dumping ma questo non e' vero, non c'è dumping. Ho visto che sono 4 euro per alcune centinaia di grammi di pasta, altro che dumping", dice La Russa, conversando con i giornalisti. "Oggi nel momento in cui i dazi si abbattono sulla pasta italiana dal Senato nasce un grido di ribellione", chiosa con una battuta Casini.
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