Le voci dal Palazzo, Conte: “Almasri? Il governo dovrebbe dimettersi di botto”. Tajani: “Non me ne sto occupando”. Serracchiani: “Siamo al ridicolo. D’altronde la Meloni votò per dire che Ruby era nipote di Mubarak”

  • Postato il 6 novembre 2025
  • Politica
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Nel Palazzaccio della politica volano gli stracci dopo l’arresto di Almasri in Libia. “Il nostro governo dovrebbe dimettersi di botto” tuona il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Una pagina vergognosa” dice il senatore di Italia Viva Matteo Renzi. ” Non me ne sto occupando” taglia corto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“Dopo aver votato alla Camera nel 2010 per dire che Ruby era la nipote di Mubarak – attacca la deputata dem Debora Serracchiani – oggi la Meloni vuole farci credere che Almasri è stato arrestato perché l’Italia lo ha liberato. Siamo davvero al ridicolo”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Il nostro governo dovrebbe dimettersi di botto”. (Giuseppe Conte, Porta a porta)

“Almasri? Non me ne sto occupando”. (Antonio Tajani)

“La giustizia libica ha arrestato il generale Almasri per torture sui detenuti. Anche la polizia italiana lo aveva fatto, per lo stesso reato, quasi un anno fa. Ma Giorgia Meloni e Carlo Nordio hanno scelto di liberare Almasri e gli hanno pagato un volo di Stato con tutti gli onori, scrivendo una pagina vergognosa nella storia delle Istituzioni del nostro Paese”. (Matteo Renzi)

“L’arresto di Almasri era solo questione di tempo”. (Sergio Rastrelli, Fratelli d’Italia)

“Questa è una figura vergognosa a livello internazionale per cui il governo deve chiedere scusa agli italiani”. (Elly Schlein)

“Il Governo italiano non ha arrestato Almasri per gli accordi che ha con la Libia. Il Governo italiano si è sporcato le mani a tal punto che i libici sono sembrati meglio di noi. C’è umiliazione e una vergogna per l’onore del nostro paese”. (Elisabetta Piccolotti, Alleanza Verdi e Sinistra, Agorà)

“La cattura di Almasri da parte delle autorità libiche dimostra che la linea seguita dall’Italia era quella corretta”. (Giani Berrino, Fratelli d’Italia)

“È davvero sconcertante un governo che affida la propria posizione ad una nota anonima ‘fonti del governo’ per cercare di giustificare la liberazione da parte italiana del torturatore Almasri. Vorrei ricordare che il governo Meloni era obbligato a consegnare il torturatore libico alla CPI”. (Nicola Fratoianni)

“Dopo aver votato alla Camera nel 2010 per dire che Ruby era la nipote di Mubarak, oggi la Meloni vuole farci credere che Almasri è stato arrestato perché l’Italia lo ha liberato. Siamo davvero al ridicolo”. (Debora Serracchiani, Partito Democratico)

“Gli attacchi sgangherati degli esponenti delle opposizioni sull’arresto del generale libico Almasri confermano che è proprio grazie al governo italiano se Almasri oggi è stato arrestato”. (Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia)

“Con l’arresto in Libia di Almasri, l’Italia registra una pessima figura sul piano internazionale”. (Laura Boldrini, Partito Democratico)

“È una vergogna nazionale: Meloni e Nordio hanno ostacolato la giustizia internazionale e coperto un criminale. Questo governo ha tradito i principi di legalità e diritti umani: una vergogna nazionale firmata Meloni”. (Angelo Bonelli)

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