Lecce, uccide la madre dopo un rimprovero: convalidato il fermo

  • Postato il 20 giugno 2025
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Lecce, uccide la madre dopo un rimprovero: convalidato il fermo

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Lecce, uccide la madre dopo un rimprovero. Il giovane ha ammesso l’omicidio tra le lacrime durante l’interrogatorio. Ha colpito la vittima con un’accetta al petto, al collo e al viso. Convalidato il fermo, resta in carcere.


RACALE (LECCE) – Un rimprovero, un rapporto conflittuale mai sanato, l’ennesimo litigio, poi la tragedia. Filippo Manni, 21 anni, ha confessato di aver ucciso la madre Teresa Sommario, 52 anni, colpendola con un’accetta nella loro abitazione di Racale, in provincia di Lecce. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio del 17 giugno scorso. Ieri, 19 giugno, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce, Valeria Fedele, ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per il giovane.

Lecce, uccide la madre dopo un rimprovero: l’interrogatorio

Durante l’interrogatorio davanti al gip, durato circa un’ora e più volte interrotto per l’emotività dell’indagato. Filippo ha pianto a lungo. Un crollo emotivo che – secondo fonti giudiziarie – sembrerebbe segnare l’inizio di una piena presa di coscienza del gesto compiuto.

Il 21enne ha confessato il delitto affermando, tra l’altro, che il 17 giugno, dopo essere tornato a casa «la mamma – ha detto al pm e lo ha ribadito al giudice – mi ha sgridato perché ero tornato dal lavoro quale bagnino, avevo poggiato lo zaino e non avevo salutato». Il giovane ha raccontato che la mamma «era nello studio a lavorare in smart working». «Le ho chiesto di lasciarmi stare – risulta dal verbale – ma lei non la smetteva. Faceva così ogni volta: le liti vertevano su piccole cose come non aver lavato una forchetta o una tazza. Le precedenti discussioni sono sempre state verbali, non siamo mai arrivati alle vie di fatto».

«Oggi però mi è scattato qualcosa in testa», ha dichiarato Filippo. È salito al piano superiore, ha preso un’accetta, ed è tornato giù per colpire la madre più volte, in modo violento e improvviso. Teresa Sommario è stata raggiunta da diversi colpi al petto, al collo e al viso, che non le hanno lasciato scampo.

Filippo Manni era iscritto alla facoltà di Economia alla Sapienza, ma stava progettando di trasferirsi al Conservatorio di Siviglia, in Spagna, per coltivare la sua passione per la musica. Per contribuire economicamente alla famiglia, svolgeva piccoli lavori stagionali. Dietro l’apparenza di una vita ordinaria, si celava però un rapporto madre-figlio segnato da tensioni continue e un conflitto latente mai davvero risolto.

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