L’EDICOLA, Il Corriere: “Raid in Iran, Trump prende tempo”. Repubblica: “Israele-Iran, la mossa di Trump”. La Verità: “Abbiamo dato al killer di Roma un milione per un film mai fatto”
- Postato il 20 giugno 2025
- Politica
- Di Blitz
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La notizia principale di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa all’attesa per l’eventuale decisione degli Stati Uniti di intervenire al fianco di Israele nel conflitto con l’Iran, con il presidente Donald Trump che ha detto di volersi prendere due settimane per decidere. “Raid in Iran, Trump prende tempo”, titola il Corriere della Sera. “Israele-Iran, la mossa di Trump”, è l’apertura di Repubblica. “Abbiamo dato al killer di Roma un milione per un film mai fatto”, titola invece La Verità.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Israele-Iran, la mossa di Trump” (La Repubblica).
“Raid in Iran, Trump prende tempo” (Il Corriere della Sera).
“Un’altra partita”. L’editoriale di Federico Rampini: “L’Iran non è Gaza, in molti sensi. Estensione, forza militare, storia del regime ne fanno un avversario più temibile di Hamas, anche se meno formidabile di quanto voglia far credere. D’altra parte l’offensiva di Netanyahu contro la Repubblica islamica è molto più popolare fra gli israeliani di quanto lo siano i combattimenti nella Striscia. Anche all’estero il clima è diverso. Nazioni arabe che denunciano con indignazione le sofferenze inflitte alla popolazione palestinese, sono invece ambigue sull’Iran: la condanna dell’attacco è blanda, nasconde un segreto desiderio che vinca Tel Aviv”.
“Isa-Usa, media l’Europa” (La Stampa).
“Casa, più spazio al bonus del 50%” (Il Sole 24 ore).
“Iran, l’Italia non interverrà” (Il Messaggero).
“Se l’Europa viene esclusa dai giochi mondiali”. L’editoriale di Romano Prodi: “La guerra mondiale a pezzi dilaga senza che si presenti vicina la composizione di conflitti che quotidianamente esplodono. Lo scontro fra Israele e Iran è solo l’ultimo episodio di una serie di eventi dei quali non si vede l’esito. Sul campo la superiorità di Israele sembra fuori discussione, anche se è difficile pensare ad una vittoria completa, dato che l’obiettivo è di eliminare in modo definitivo l’ostilità di un paese non solo grande per estensione e per popolazione, ma fornito di una lunga tradizione storica e di una forte identità. Certamente il possesso dell’arma nucleare renderebbe l’Iran ancora più pericoloso, anche se il paese ora è debole in conseguenza del suo isolamento e della frantumazione della catena sciita che, passando dalla Siria, raggiungeva il Libano, minacciando da vicino Israele”.
“Il ministero finanziò il killer di Villa Pamphili” (Il Giornale).
“Reazione a catena” (Il Manifesto).
“Trump ricambia idea: 14 giorni per trattare” (Il Fatto Quotidiano).
“Truffe da sbarco”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Ci vuole del talento anche per dire bugie. Che, perché ci creda qualcuno, richiedono un qualche elemento vagamente realistico, un minimo di logica, un barlume di plausibilità. Sennò non ci casca nessuno, come sta avvenendo per la guerra di Netanyahu all’Iran, che passerà alla storia come la più impopolare e assurda degli ultimi 30 anni”.
“Abbiamo dato al killer di Roma un milione per un film mai fatto” (La Verità).
“Oggi sciopero per l’Iran” (Libero).
“Israele-Iran, Trump prende tempo. Ma i suoi elettori bocciano l’attacco” (Domani).












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