L’EDICOLA, Il Corriere: “Venezuela, Trump va avanti”. La Stampa: “Sì agli sfratti lampo, il piano del governo”. Il Fatto: “Prima la bomba ora la diffida. Report resiste al bavaglio FdI”
- Postato il 3 novembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Sono diverse le notizie di oggi in apertura sui quotidiani: dalle tensioni fra Venezuela e Stati Uniti alle discussioni sulla riforma della giustizia. Spazio anche al piano del governo per gli sfratti lampo a all’andamento della guerra fra Russia e Ucraina. “Sì agli sfratti lampo, il piano del governo”, titola La Stampa. “Venezuela, Trump va avanti”, è l’apertura del corriere. “Prima la bomba ora la diffida Report resiste al bavaglio FdI”, è l’a prima pagina del Fatto Quotidiano.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Ucraina e Venezuela: duello Putin-Trump” (La Repubblica).
“Venezuela, Trump va avanti” (Il Corriere della Sera).
“Duri, puri (e perdenti) a sinistra”, di Ernesto Galli della Loggia: “Ciò che in Italia fa la vera differenza tra la destra e la sinistra quando si va alle elezioni è che i partiti della destra, pur litigando tra di loro riescono sempre a presentarsi uniti, invece i partiti di sinistra no. I quali quindi perdono, anche se magari la sinistra nel suo complesso raccoglie la maggioranza dei consensi. Ridotto al nocciolo è questo il modo in cui da tempo viene spiegata una tendenza elettorale ormai consolidata della politica italiana: con l’assai maggiore capacità della destra rispetto alla sinistra di fare squadra. Mi pare tuttavia una spiegazione superficiale. Dal momento che non risponde alla domanda davvero cruciale: ma perché, allora, la destra riesce a coalizzarsi e la sinistra quasi mai?”.
“Sì agli sfratti lampo, il piano del governo” (La Stampa).
“Più furti, rapine e reati di droga: colpite le grandi città” (Il Sole 24 Ore).
“Piano casa, ci sono i fondi” (Il Messaggero).
“Referendum, tutti i rischi che corre la sinistra”, di Alessandro Campi: “Sono in molti, nei ranghi del centrosinistra, a partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein, a sostenere che se gli italiani dovessero bocciare col voto referendario della prossima primavera la riforma della giustizia voluta dalla maggioranza di centrodestra, allora Giorgia Meloni dovrebbe immediatamente dimettersi. Bene, ma chi dovrà dimettersi se gli italiani invece l’approveranno? L’opposizione si sta infatti assumendo un grande rischio politico con la sua scelta di contrastare questa riforma attraverso una battaglia all’ultimo sangue tutta giocata sui temi della democrazia in pericolo e della libertà fondamentali minacciate da una destra illiberale e autoritaria che punta a stravolgere l’ordinamento costituzionale”.
“Svolta sulle case, il governo vuole sfratti più veloci” (Il Giornale).
“Prima la bomba ora la diffida Report resiste al bavaglio FdI” (Il Fatto Quotidiano).
“Ma mi faccia il piacere”, di Marco Travaglio: “Pina Fantozzi. “Travaglio abusa troppo spesso dell’intelligenza degli italiani” (Pina Picierno, eurodeputata Pd, Fin che la barca va, Rai3, 29.10). Quindi lei è fuori pericolo. Superalcolici. “Schlein e l’arma spuntata di un nuovo Comitato di Liberazione” (Jack Daniel, Dubbio, 31.10). Ma Jack Daniel non sarà il nome de plume di Nordio?”.
“Abbiamo alzato gli stipendi nonostante Landini e la Cgil” (La Verità).
“Io, giudice, vi racconto perché l’Anm ha paura” (Libero).
“Mosca e la strategia del freddo. Droni per congelare l’Ucraina” (Domani).
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