L’EDICOLA, Repubblica: “Kiev e Ue, no al piano Usa. Zelensky: vedrò Trump”. La Stampa: “Ucraina, ecco i 28 punti. Zelensky apre a Trump”. Il Fatto: “Bel Garante della Privacy, voleva spiare i dipendenti”
- Postato il 21 novembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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La notizia principale di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa al piano, che contiene però condizioni considerate inaccettabili dall’Unione Europea, per arrivare a una pace fra Russia e Ucraina. Spazio anche alle possibili modifiche al testo della legge di bilancio in discussione in parlamento e alle dimissioni del segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali. “Ucraina, ecco i 28 punti. Zelensky apre a Trump”, titola La Stampa. “Kiev e Ue, no al piano Usa. Zelensky: vedrò Trump”. è l’apertura di Repubblica. “Bel Garante della Privacy, voleva spiare i dipendenti”, è la prima pagina dei Fatto Quotidiano.
La rassegna stampa di oggi:
“Kiev e Ue, no al piano Usa. Zelensky: vedrò Trump” (La Repubblica).
“Ira di Zelensky: parlo con Trump” (Il Corriere della Sera).
“Trump, l’Europa e l’azzardo di Putin”, di Goffredo Buccini: “A gennaio 2016, dieci mesi prima di conquistare la Casa Bianca, Donald Trump mostrava piena consapevolezza della propria crescente popolarità: «Potrei stare in mezzo alla Quinta Strada e sparare a qualcuno, e non perderei nemmeno un elettore». Non aveva torto, in effetti. Nei nove anni successivi, gli è stato perdonato tutto o quasi dagli americani: condanne, abusi di potere, eccessi verbali, politiche altalenanti, persino un’insurrezione fallita”.
“Ucraina, ecco i 28 punti. Zelensky apre a Trump” (La Stampa).
“Transazioni finanziarie sotto tiro” (Il Sole 24 Ore).
“Stage riscattati come laurea” (Il Messaggero).
“Mosca non può vincere ma l’Ucraina può perdere”, di Luca Diotallevi: “Si accumulano le indiscrezioni sul piano di pace per l’Ucraina preparato dalla amministrazione Trump e negoziato con la Russia, saltando Ucraina e Unione Europea. A queste indiscrezioni si sommano le incertezze dovute alle repentine svolte cui il presidente Usa ci ha abituato. Se fossimo in laboratorio, ci prenderemmo tempo prima di esprimere giudizi. Aspetteremmo che i termini della questione appaiano più chiari. Però non siamo in laboratorio, ma nella realtà, e in una realtà fatta di diritti violati e di vite soppresse a causa dell’aggressione putiniana che tutto ha tradito a cominciare dall’Atto finale di Helsinki (a tutela di sovranità degli stati e dei diritti umani) che nel 1975 persino l’Unione Sovietica aveva sottoscritto”.
“Burocrati & C: ecco chi rema contro il governo” (Il Giornale).
“Si può affare” (Il Manifesto).
“Ucraina, Trump umilia Zelensky. L’Ue: ‘Nessun patto senza di noi'” (Domani).
“Bel Garante della Privacy, voleva spiare i dipendenti” (Il Fatto Quotidiano).
“Le cose serie e noi”, di Marco Travaglio: “Si può dire “che palle” in prima pagina? Non lo so, ma non mi viene commento migliore sulla batracomiomachia innescata dallo scoop della Verità sulle frasi dal sen fuggite al consigliere di Mattarella, che molti giornali allergici alle notizie si vantano di avere accuratamente scansato. Salvo poi riempirci pagine su pagine dal giorno dopo”.
“Cammino insieme” (Avvenire).
“Subito via l’uomo di Mattarella” (La Verità).
“Eurotrappola a Meloni” (Libero).
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