L’EDICOLA, Repubblica: “La Chiesa sceglie il nuovo Papa”. La Stampa: “I giorni del Giudizio”. Libero: “Fumata nera per Merz”

  • Postato il 7 maggio 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Sono due le notizie principali di oggi in apertura sui quotidiani: l’apertura del Conclave per l’elezione del nuovo Papa, in programma oggi pomeriggio con la prima votazione, e l’elezione a nuovo cancelliere tedesco del leader della CDU Friedrich Merz alla seconda votazione. “I giorni del Giudizio”, titola La Stampa. “La Chiesa sceglie il nuovo Papa”, è l’apertura di Repubblica. “Fumata nera per Merz”, è invece la prima pagina di Libero.

Ecco la rassegna stampa di oggi: 

“La Chiesa sceglie il nuovo Papa” (La Repubblica).

“Merz, governo con il brivido” (Il Corriere della Sera).

“I confini e le parole perdute”. L’editoriale di Goffredo Buccini: “Le parole. Quelle, sì, sono difficili da trovare, perché definirebbero un confine etico: ma bene e male «sono intrecciati» e quel confine «passa nel cuore di ciascuno», spiegava papa Francesco, non divide territori o gruppi umani. Eppure, sulle parole, dritte o ambigue, e sul loro utilizzo, si è basata una parte non piccola della battaglia per i cuori e le menti combattuta in questi diciannove mesi, dall’infame pogrom del 7 ottobre 2023 in terra d’Israele sino alla carestia annunciata, protratta e forse programmata nella Striscia di Gaza”.

“I giorni del Giudizio” (La Stampa).

“Debito globale record: 324mila miliardi. Ora i conti pubblici Usa fanno paura” (Il Sole 24 ore).

“Avremo il Papa” (Il Messaggero).

“La stabilità che serve all’Europa”. L’editoriale di Paolo Pombeni: “Lo stupore per la falsa partenza di Friedrich Merz come cancelliere di un governo che è fino ad un certo punto di “grande coalizione” (solo due partiti, seppure i due storici pilastri della democrazia tedesca postbellica) è durato letteralmente lo spazio di un mattino. Nel primo pomeriggio il pasticcio combinato da 18 franchi tiratori della maggioranza prevista era già sanato: se nella prima votazione dei 328 voti disponibili Merz ne aveva raccolti solo 310, 6 sotto l’obiettivo della maggioranza necessaria di 316, nella seconda immediatamente indetta per il pomeriggio ne ha avuti 325, cioè praticamente l’en plein. Di qui le molte domande su cosa sia veramente successo”.

“Parolin: Sono turbato” (Il Giornale).

“Fumata grigia” (Il Manifesto).

“Due sberle per Ursula e le sue Sturmtruppen” (Il Fatto Quotidiano).

“Che bel dibattito”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Non ci sono più parole, ma solo parolacce, per descrivere Netanyahu e il suo piano criminale per rioccupare Gaza e rideportare i palestinesi superstiti non si sa bene dove. Ma il mondo “libero” solo di parole si occupa”.

“Il governo tedesco nasce zoppo” (La Verità).

“Famata nera per Merz” (Libero).

“L’asse Parigi-Berlino in declino inesorabile”. L’editoriale di Mario Sechi: “Fumata nera, fumata bianca, Merz è caduto, no si è rialzato, achtung! Ecco servito il disastro tedesco. La grande Germania è in panne più che mai, non era mai successo nella storia che il cancelliere non beccasse la fiducia al primo colpo, ma abbiamo visto anche questo e in fondo non deve sorprenderci, la caduta di Berlino viene da lontano, ieri è arrivato solo il picco sismografico di una crisi profonda. Il paese spaccato in due, con l’Est che vota Alternative für Deutschland e l’Ovest che crede (per ora) nella Cdu, ma con uno scetticismo di fondo che aveva già accompagnato la fallimentare avventura dei socialdemocratici di Olaf Scholz”.

“Merz cancelliere, ma parte in salita. La Germania è fragile, Ue in ansia” (Domani).

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Blitz

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