Lega, Vannacci non paga le quote di contribuzione? Lui: “Sono erogazioni liberali…”

  • Postato il 26 agosto 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Come molte forze politiche italiane, anche la Lega si trova ad affrontare un momento complicato dal punto di vista finanziario. Il bilancio 2024 segna infatti un passivo di circa 700 mila euro, mentre il partito ha davanti spese ingenti per organizzare il tradizionale raduno di Pontida e per affrontare la campagna elettorale delle imminenti regionali. Il tesoriere Alberto Di Rubba, insieme ai capigruppo, ha ricordato a deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali che la contribuzione mensile è necessaria per sostenere le attività politiche.

In questo quadro, a far discutere è la posizione del generale Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega dalla metà di maggio 2024. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Vannacci non avrebbe ancora versato alcuna quota, né come contribuzione regolare né come erogazione liberale. Ogni parlamentare nazionale versa infatti circa 3 mila euro al mese, suddivisi in due rate da 1.845 e 1.155 euro, mentre gli europarlamentari garantiscono 2 mila euro mensili. A questi importi si aggiungono le donazioni dei privati, che non possono superare i 100 mila euro annui.

Malumori interni e la replica del generale

La mancanza di versamenti da parte di Vannacci, sempre per come riporta il quotidiano, sta creando malumori tra i colleghi. Alcuni parlamentari, che puntualmente devolvono una parte del proprio stipendio al partito, non nascondono il fastidio. “È normale che un vicesegretario non contribuisca a sostenere le casse del partito?”, si chiede, restando anonimo, un dirigente intervistato dal Fatto. Le tensioni sono alimentate anche dalla possibilità che il tesoriere decida di aumentare le quote mensili, rendendo ancora più pesante il contributo richiesto agli eletti.

Dal canto suo, Vannacci ha risposto con parole che non hanno placato la polemica: la questione, ha spiegato, “riguarda me, Salvini e la Lega e poi io ho un’altra organizzazione che si chiama ‘Il mondo al contrario’”. Quando il giornalista Giacomo Salvini gli ha domandato se preferisse finanziare quella e non il partito, la replica è stata secca: “Questo lo dice lei. Ma essendo erogazioni liberali, si chiamano liberali proprio per questo. Arrivederci”.

 

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Blitz

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