Legami: Brunori Sas e l’Unical

  • Postato il 22 luglio 2025
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Legami: Brunori Sas e l’Unical

Brunori Sas

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Il cantante cosentino Brunori Sas si racconta a Unical Voice dopo aver rappresentato passioni e tradizioni della terra calabra a Sanremo


Di solito, siamo abituati a pensare al lavoro dei musicisti in contesti fuori dall’ordinario. Magari in grandi studi di registrazione con le attrezzature più all’avanguardia. Tra pareti fonoassorbenti ed una collezione infinita di strumenti musicali, perfetti per permettere all’artista di sperimentare ed esplorare diverse sonorità. Lasciandosi ispirare dall’ambiente immersivo in cui si trova e dando così vita, alla propria poesia.

E se vi dicessimo che uno di questi luoghi si trova all’Università della Calabria? Che è proprio lì che, quatta quatta, tra il cinema campus ed il teatro auditorium, la Brunori Sas crea quella musica fatta di identità, radici e appartenenza, che poi arriverà sulle piattaforme di tutto il mondo, fino ad invadere le nostre orecchie e a far vibrare le nostre corde vocali, che non cesseranno più di cantarla come lo è stato per “L’Albero delle noci”?

Ma lasciamo che sia proprio Dario Brunori a raccontarci cosa lega davvero la sua “Brunori Sas” all’Unical.

Brunori Sas: la carriera, le origini, l’Università della Calabria

«Non lavoriamo qui da molto, ma posso dire di essere contento. È stata una scelta consapevole quella di avere un quartier generale e un laboratorio creativo all’interno dell’università. Un desiderio che è nato parlando sia con le ragazze ed i ragazzi, che attraverso il Rettore e la Prorettrice. Un modo per poter restituire la mia esperienza e quella delle persone che lavorano con me.

Dunque, non solo utilizzare questo luogo per i nostri obiettivi artistici, ma soprattutto per riuscire in un futuro a fare degli incontri, dei laboratori artistici insieme agli studenti. Perché credo nel contesto universitario, credo nella possibilità di stimolare i giovani, ed allo stesso modo di farmi stimolare da essi».

Quali sono le fasi del tuo processo creativo?

«Possiamo dire che è diviso in tre blocchi: quello della scrittura, la condivisione con il gruppo di lavoro e poi c’è il tour, dove ci si incontra con un’umanità molto più ampia. Ed è bello vedere l’effetto che alcune canzoni, che tu hai costruito all’interno del tuo contesto intimo, poi hanno sulle persone. Questo è sempre molto emozionante.

È come assistere alla nascita di una creatura che prima era tua, la dai agli altri, e poi diventa degli altri. In questo tour, in particolar modo a Roma, ci sono stati dei bei momenti. A partire dal lavorare con Riccardo Sinigallia, artista che io adoro. È stato simbolico suonare con lui Guardia ‘82, così a nudo, con solo la chitarra davanti a un pubblico che la cantava. Ed essendo una canzone del primo disco, abbiamo avuto la riprova che quel pubblico non era solo un effetto Sanremo, ma ci seguiva da sempre. Sul palco mi sento sempre accolto per quello che sono.

Ho il permesso di essere me stesso ed è una cosa che mi rende felice».

Abbiamo poi parlato di “responsabilità”: «In questa fase storica in cui tutti dicono la propria, è un atto di responsabilità scrivere qualcosa che abbia senso, e quando hai un pubblico ciò diventa un’arma a doppio taglio. Cominci a pensare non tanto a quello che vuoi dire tu, ma a quello che penseranno gli altri di quello che dici.

Ma sono tranquillo, perché so che non devo seguire uno schema precostituito, che il mio racconto può tirar fuori zone d’ombra e verità scomode. Mi sento tranquillo nella misura in cui sono onesto in primis con me stesso, e di conseguenza con chi mi ascolta. La scrittura come mezzo di espressione, tira fuori cose necessarie e urgenti, e questo mi tiene al riparo».

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Il ritorno di Brunori Sas al “popolo brunoriano”

A proposito di Unical, una Piazza Vermicelli gremita ti ha accolto subito dopo il tuo ritorno da Sanremo. Cosa ha significato per te?

«Ho provato una grande emozione perché la settimana a Sanremo è una settimana incredibile. Esci proprio fuori dall’ordinario, quindi è stato un ritorno a casa che avevo necessità di fare, e soprattutto per ringraziare genuinamente per tutto l’affetto che mi era arrivato in quella settimana. »

Ed ecco una nota comica che Dario ricorda con grande affetto: «Mi arrivavano video di persone di fronte a maxi schermi. Sembrava una campagna elettorale, ma ci ho visto qualcosa in più, un senso di appartenenza. L’idea di una rivolta, di una tenera rivolta.

E quindi mi sembrava giusto farlo qui, nel contesto che mi aveva ospitato e soprattutto con le ragazze  e i ragazzi. Per me questo è fondamentale ed è ciò che più mi dà un senso. Mi fa piacere se possibile entrare in contatto e portare un po’ di energia alle giovani generazioni».

Terminata l’intervista, Dario fa un saluto a tutte le lettrici e i lettori di Unical Voice, con l’augurio di rivederci presto con tantissime novità.

Intanto vi ricordiamo i prossimi appuntamenti con la Brunori Sas, in concerto con il Tour Estate 2025 “L’albero delle noci”. Dal 28 Giugno fino al 25 Agosto, con 13 tappe italiane, e per finire il 3 Ottobre in Arena di Verona con l’ultimo live con orchestra del 2025, che chiude in bellezza un anno di intense emozioni e soddisfacenti risultati.

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