Leone XIV si racconta, ecco come la pensa il Pontefice sui temi più scottanti per la Chiesa

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Di Panorama
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«Ho già parlato di matrimonio, come ha fatto Papa Francesco quando era Papa, di una famiglia composta da un uomo e una donna in un impegno solenne, benedetti nel sacramento del matrimonio». 

Questo il pensiero di papa Leone XIV, confidato alla scrittrice Elise Ann Allen nel libro-intervista “Leone XIV: cittadino del mondo, missionario del XXI secolo” (Penguin), uscito oggi in Perù , il luogo in cui per lunghi anni papa Prevost ha compiuto la sua opera missionaria.

Nel libro, il Sommo pontefice tratta tutti gli argomenti “scottanti” che riguardano la Chiesa contemporanea, dai matrimoni gay, alla guerra a Gaza, passando per gli abusi sessuali e le relazioni con la Cina.

Matrimoni gay

Il pensiero di Papa Prevost lascia pochi spazi a interpretazioni. Pur riaffermando che la Chiesa sia aperta a «tutti», «trovo altamente improbabile, certamente nel prossimo futuro, che la dottrina della Chiesa, in termini di ciò che insegna sulla sessualità, ciò che la Chiesa insegna sul matrimonio, cambierà».

La benedizione pontificia alle coppie dello stesso sesso rimane dunque ancora molto lontana, «ma anche solo dirlo, capisco che alcuni lo prenderanno male», aggiunge il Pontefice.

Al momento Prevost afferma di «non avere un piano» ben preciso, ricordando però ciò che gli disse un cardinale orientale poco prima di diventare Papa: «Mi disse che ‘il mondo occidentale è ossessionato dalla sessualità’, Per alcune persone l’identità di una persona è tutta una questione di identità sessuale, in altre parti del mondo questo non è un tema primario in termini di come dovremmo rapportarci gli uni con gli altri».

Guerra a Gaza e l’uso del termine “genocidio”

Uno dei temi certamente più scottanti, dove qualsiasi cosa si dica le critiche pioveranno a fiumi. Sull’utilizzo della parola “genocidio” Papa Leone è cauto: «La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che al momento sia possibile fare alcuna dichiarazione al riguardo».

«Esiste una definizione molto tecnica di genocidio», continua il Pontefice, «ma sempre più persone sollevano la questione, tra cui due gruppi per i diritti umani in Israele, è davvero orribile vedere le immagini che trasmettono in televisione, speriamo che qualcosa cambi questa situazione».

Quindi l’invito a esercitare maggiore pressione per porre fine alla guerra: «Nonostante alcune dichiarazioni molto chiare del governo degli Stati Uniti, recentemente del presidente Trump, non c’è stata una risposta chiara in termini di ricerca di modi efficaci per alleviare le sofferenze della popolazione, degli innocenti di Gaza, e questo è ovviamente motivo di grande preoccupazione», conclude Leone.

Migranti

Sul tema dei migranti, Papa Leone XIV si mostra particolarmente preoccupato per la situazione negli Stati Uniti, il suo paese d’origine. «Una cosa che Francesco ha fatto verso la fine del suo pontificato, e che ritengo molto significativa, è stata la lettera che ha scritto sulla questione del trattamento degli immigrati», dichiara il Pontefice nel libro-intervista.

La posizione del Papa americano rimane in continuità con quella del predecessore, mantenendo una linea di accoglienza e tutela della dignità umana. Leone XIV sottolinea che «gli Stati Uniti sono una potenza a livello mondiale, dobbiamo riconoscerlo, e a volte le decisioni vengono prese più sulla base dell’economia che della dignità umana e del sostegno umano».

Il Papa, però, non intende «farsi coinvolgere nella politica di parte», ma ribadisce di non avere «paura di sollevare questioni che ritengo siano vere questioni evangeliche, che spero possano essere ascoltate da entrambe le parti».

Relazioni con la Cina

Per quanto riguarda i rapporti con Pechino, Papa Leone XIV conferma la continuità con la politica vaticana degli ultimi anni, mantenendo l’accordo provvisorio del 2018 sulla nomina dei vescovi, rinnovato per altri quattro anni nell’ottobre 2024.

«Direi che nel breve termine continuerò la politica che la Santa Sede ha seguito per alcuni anni ormai, e che è stata seguita da diversi predecessori. Non pretendo affatto di essere più saggio o più esperto di tutti coloro che mi hanno preceduto», afferma il Pontefice.

Leone XIV riconosce la complessità della situazione: «Sto cercando di capire meglio come la Chiesa possa continuare la sua missione, rispettando sia la cultura che le questioni politiche, che ovviamente hanno una grande importanza, ma anche rispettando un gruppo significativo di cattolici cinesi che per molti anni hanno vissuto una sorta di oppressione o difficoltà nel vivere liberamente la loro fede, senza schierarsi».

Abusi sessuali

Infine lo spinoso problema legato agli abusi sessuali. Il Pontefice definisce la questione come «una crisi reale» che «la Chiesa deve continuare ad affrontare perché non è risolta».

Leone XIV sottolinea la necessità di «un’autentica e profonda sensibilità e compassione per il dolore e la sofferenza che le persone hanno subito per mano dei ministri della Chiesa». Il Papa riconosce che le statistiche «mostrano che ben oltre il 90 per cento delle persone che si fanno avanti e muovono accuse sono autentiche vittime. Dicono la verità. Non se lo stanno inventando».

Il Pontefice tiene a precisare che «grazie a Dio, la stragrande maggioranza delle persone che si dedicano alla Chiesa, sacerdoti, vescovi e religiosi, non hanno mai abusato di nessuno», concludendo che «non possiamo far sì che tutta la Chiesa si concentri esclusivamente su questo tema, perché non sarebbe una risposta autentica a ciò che il mondo sta cercando in termini di necessità della missione della Chiesa».

Autore
Panorama

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