L’equilibrio passa dall’intestino

  • Postato il 14 novembre 2025
  • Di Focus.it
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Il cervello è un po' come un manager molto attento: ama che tutto funzioni in equilibrio e detesta i cambiamenti bruschi. Per mantenere questo equilibrio – che i medici chiamano omeostasi – deve però continuamente adattarsi a quello che succede intorno a noi. Ma cosa succede quando questo delicato meccanismo si inceppa? Le ricerche del programma Mnesys coordinate da Maurizio Taglialatela, farmacologo dell'Università Federico II di Napoli, puntano proprio a comprendere i meccanismi con cui viene mantenuto l'equilibrio ma anche che cosa lo turba e come a volte alla base di malattie e disturbi ci sia proprio un mancato adattamento a condizioni ambientali difficili. In molte condizioni ciò che altera la  "tranquillità" del cervello sono per esempio i segnali che arrivano da una flora intestinale anomala: il microbiota, la popolazione di batteri che vive nel nostro intestino, si sta dimostrando uno degli elementi più decisivi per il benessere del cervello perché con l'intestino c'è un dialogo costante, in entrambe le direzioni. epilessia e batteri Gli studi Mnesys lo stanno confermando per esempio nell'epilessia, sotto la lente dei ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze materno-infantili dell'Università di Genova: è emerso con chiarezza che nei bambini con epilessia la comunicazione cervello-intestino è alterata e che un microbiota anomalo (la cosiddetta disbiosi, uno squilibrio tra specie batteriche) si associa a una maggiore suscettibilità alle crisi, con possibili effetti sugli esiti della malattia e soprattutto sulla risposta alle cure. Confrontando il microbiota di bambini con epilessia e coetanei sani, per esempio, si è osservato che nel microbiota dei malati c'è una "firma" caratteristica, ovvero un significativo aumento della quantità di batteri del genere Hungatella, e che nei piccoli con malattia resistente agli antiepilettici cambia la quantità del batterio Eubacterium siraeum. Come osserva Pasquale Striano, coordinatore degli studi sull'epilessia infantile, «interventi mirati per modificare il microbiota, come la dieta chetogenica, la somministrazione di probiotici (microrganismi che possono apportare benefici, ndr) e/o prebiotici (fibre, ndr) o il trapianto fecale possono rappresentare strategie efficaci per migliorare l'epilessia resistente nei bambini e, probabilmente, anche nell'adulto». Da Mnesys stanno emergendo anche novità inattese in merito all'importanza dell'asse cervello-intestino per il corretto funzionamento del sistema nervoso periferico: il team di Anna Rita Fetoni, otorinolaringoiatra, audiologa dell'Università Federico II di Napoli ha scoperto in animali da esperimento che le alterazioni del microbiota che aumentano l'infiammazione intestinale si associano ad anomalie nella forma e nella funzione della coclea, una parte dell'orecchio fondamentale per l'udito. Spiega Fetoni che tali anomalie «aumentano per esempio lo stress ossidativo, il danno infiammatorio e l'attivazione immunitaria; la modulazione del microbiota al contrario potrebbe far regredire i danni cocleari»..
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Focus.it

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