L’esercito tedesco ora punta sui droni d’attacco: “Abbiamo iniziato i test”. Spesa per la difesa da record: salirà a 108,2 miliardi di euro
- Postato il 27 novembre 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
Le forze armate tedesche si dotano di droni d’attacco e prevedono di schierare sei unità equipaggiate nei prossimi anni. “Abbiamo iniziato i test”, ha dichiarato l’ispettore dell’esercito, il tenente generale Christian Freuding, alla ARD. La prima batteria a medio raggio dovrebbe essere operativa entro il 2027, seguita da altre cinque entro il 2029. Sono in corso sperimentazioni per sistemi noti come “munizioni vaganti”, riporta l’emittente tedesca: droni d’attacco che possono volteggiare sopra il campo di battaglia per poi schiantarsi contro il nemico. Entro il 2029 è prevista la creazione di un’unità delle dimensioni di una compagnia dotata di sistemi d’arma a lungo raggio o -come precisa ARD – “Ground Based Deep Precision Strike”. Con l’approvazione del bilancio 2026, la spesa per la difesa della Germania salirà a 108,2 miliardi di euro il prossimo anno (21,85 miliardi in più rispetto al 2025), raggiungendo un nuovo record dalla fine della Guerra Fredda. Gli aumenti sono resi possibili solo dal fondo speciale per la Bundeswehr, pari a 100 miliardi di euro, deciso dal Bundestag nel 2022.
Il tenente generale Christian Freuding ne ha parlato alla serata dell’Associazione di supporto dell’esercito con i membri del Parlamento. Navid Linnemann su defence-network.com ha riassunto il suo intervento: la propaganda russa, le operazioni di sabotaggio e i voli dei droni sul territorio della NATO dimostrano chiaramente che la Russia è in conflitto con l’Occidente. La Germania deve essere pronta al combattimento e capace di vincere. “Il fattore cruciale sarà sopraffare il nemico con una moltitudine di effetti coordinati in tutte le dimensioni, per poi sconfiggerlo con una guerra altamente dinamica”. Se questa strategia avrà successo, anche la superiorità quantitativa non sarà di alcuna utilità per il potenziale nemico.
Freuding ha formulato quindi sei principi guida per gli acquisti indirizzati a modernizzare l’esercito tedesco. L’alta tecnologia rimane essenziale, ma per essere pronta al combattimento dev’essere robusta, disponibile in grandi quantità e rapidamente sostituibile. Occorre sviluppare fin dal progetto sistemi in collaborazione con i soldati perché siano affidabili e intuitivi, impiegando un’architettura aperta e standardizzata ampiamente applicabile. L’industria deve garantire affidabilità assoluta in termini di tempi di consegna e qualità; i ritardi comportano una perdita di reale capacità operativa. Per ovviarvi le lacune debbono poter essere colmate immediatamente, se necessario anche attraverso sistemi esteri collaudati. Deve subentrare una nuova logica economica: produzione di massa, scalabilità, catene di fornitura solide e gestione coerente del ciclo di vita come base per la sostenibilità e la redditività finanziaria.
Il campo di battaglia del futuro sarà interconnesso e basato sui dati, asimmetrico, e influenzato dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale, ha spiegato il tenente generale. I dati diventeranno una risorsa centrale, “virtualmente le munizioni della guerra”. Il campo di battaglia del futuro sarà definito da scudi difensivi concorrenti. L’obiettivo sarà quello di mantenere permanentemente il proprio scudo, penetrando contemporaneamente quello nemico.
Freuding ha espresso perciò insoddisfazione per l’avanzamento del progetto di comunicazioni digitalizzate tra i mezzi di combattimento. Un progetto “decisivo per la guerra” ha dichiarato a Deutschlandfunk, alla luce dello sviluppo delle capacità russe nella guerra elettronica di intercettazione, disturbo, o reimpiego dei dati delle comunicazioni avversarie per contrattacchi, emersi nella guerra contro l’Ucraina. I ritardi hanno “ripercussioni significative sulla prontezza operativa delle nostre unità e formazioni” avrebbe ancora commentato.
Nonostante gli impegni il nuovo sistema radio digitale per le forze armate costato 20 miliardi di euro presenta infatti gravi problemi di installazione nei diversi veicoli e il software non funziona ancora correttamente. Sono stati chiamati consulenti esterni con costi aggiuntivi per 156 milioni di euro. La divisione 2025 di pronto intervento NATO non avrà però il nuovo sistema, secondo quanto riportato da ARD e confermato dal generale Freuding a Deutschlandfunk, fino alla fine del 2027.
Per ognuno dei circa 200 veicoli e infatti necessario sviluppare un progetto specifico per integrare i modelli; uno sforzo che era stato sottovalutato anche dall’industria ha spiegato il tenente generale Michael Vetter, capodipartimento innovazioni e cyber, a Deutschlandfunk. I problemi con il software che avevano causato in una prima fase di prova comunicazioni sfasate sarebbero stati risolti, ma permarrebbero ancora per la trasmissione sul campo di dati, come cartografie. Si è molto lontani da un sistema di comunicazioni digitali idoneo all’impiego ha criticato Niklas Wagener, esperto di difesa dei Verdi, in un’intervista al RedaktionsNetzwerk Deutschland: allo stato non ci sarebbe una connessione wireless stabile con oltre venti partecipanti e si sarebbe quindi ben lontani dalla digitalizzazione di un’intera brigata.
Se non ci saranno altri imprevisti ad ogni modo, la prossima settimana il Bundestag approverà la legge sul nuovo servizio militare. Il piano prevede la chiamata dei diciottenni a partire dal 2027, con l’obiettivo di attrarre un numero sufficiente di volontari a paga mensile lorda di 2.600 euro, con indennità per i coscritti di lunga data, bonus per la patente di guida e una formazione di alta qualità. Dopo le elezioni federali del 2029 – sussume Markus Decker su RND – potrebbe essere reintrodotto il servizio militare obbligatorio.
Mercoledì è iniziata a Brema la riunione del Consiglio ministeriale dell’ESA in cui potrebbe emergere anche un percorso più incisivo in materia di sicurezza, a integrazione dell’attenzione prevalentemente civile dell’agenzia spaziale. La ministra tedesca per lo spazio Dorothee Bär (CSU) la scorsa settimana insieme al ministro della Difesa Boris Pistorius (SPD), ha già annunciato il varo della prima “Strategia per la sicurezza spaziale” tedesca ed auspicato maggiore attenzione al “dual use”.
L'articolo L’esercito tedesco ora punta sui droni d’attacco: “Abbiamo iniziato i test”. Spesa per la difesa da record: salirà a 108,2 miliardi di euro proviene da Il Fatto Quotidiano.