L’Fbi smantella una rete di spie cinesi. L’obiettivo era la Marina

  • Postato il 2 luglio 2025
  • James Bond
  • Di Formiche
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Due cittadini cinesi sono stati arrestati venerdì scorso negli Stati Uniti con l’accusa di aver condotto operazioni di spionaggio e reclutamento per conto del ministero della Sicurezza di Stato cinese, l’agenzia di intelligence estera di Pechino. La notizia è stata resa nota dal Dipartimento di Giustizia americano, che ha sottolineato la gravità delle attività clandestine poste in essere da questi agenti, entrambi accusati di non aver notificato la loro attività al procuratore generale degli Stati Uniti, come previsto dalla legge. Entrambi gli imputati rischiano fino a dieci anni di carcere e multe fino a 250.000 dollari, qualora venissero riconosciuti colpevoli di aver operato come agenti stranieri non dichiarati.

Chi è finito in manette

Gli arrestati sono Yuance Chen, 38 anni, residente permanente negli Stati Uniti e domiciliato a Happy Valley, Oregon, e Liren “Ryan” Lai, 39 anni, arrivato nel Paese con un visto turistico ad aprile 2025. Secondo l’accusa, i due uomini hanno gestito una rete di spionaggio che includeva la raccolta di informazioni riservate riguardanti la Marina degli Stati Uniti, il tentativo di reclutamento di membri in servizio e il trasferimento clandestino di denaro per ricompensare informatori.

Il “dead drop”

Un elemento chiave delle indagini è stato il cosiddetto “dead drop”: in gennaio 2022, Chen avrebbe facilitato il deposito di una somma di 10.000 dollari in contanti, nascosta in uno zaino lasciato in un armadietto in una struttura ricreativa della Bay Area in California. Questo denaro, secondo l’Fbi, era destinato a informatori cinesi che fornivano dati sensibili relativi alla sicurezza nazionale americana.

Le prove

Le prove raccolte includono messaggi testuali scambiati tra Chen e Lai, che testimoniano la lunga collaborazione iniziata nel 2021, la visita di Chen a installazioni navali e centri di reclutamento militare in California e nello Stato di Washington, e persino una visita a bordo della portaerei USS Abraham Lincoln nel 2025, da cui Chen avrebbe inviato foto e video agli ufficiali dell’intelligence cinese.

L’accusa

L’accusa sostiene che Chen abbia cercato di reclutare nuovi assetti all’interno della Marina, offrendo fino a 15.000 dollari per chi avesse fornito informazioni utili, e che sia stato addestrato per ridurre il rischio di essere scoperto dalle autorità americane. Il procuratore generale Pam Bondi ha definito il caso un esempio delle “aggressive e continue azioni della Cina per infiltrarsi nelle forze armate statunitensi e minare la sicurezza nazionale dall’interno”.

Gli sforzi americani

Anche il direttore dell’Fbi, Kash Patel, ha lodato l’operazione come “un brillante esempio di controspionaggio coordinato”. Questa operazione si inserisce in un più ampio sforzo del governo degli Stati Uniti per contrastare le attività di intelligence straniere, in particolare quelle cinesi, che negli ultimi anni hanno mostrato una crescente aggressività nel tentativo di penetrare in settori sensibili della difesa americana.

Autore
Formiche

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