Liberi – Duc in altum, il film sui monasteri di clausura mosso da una frase di Papa Francesco
- Postato il 27 aprile 2025
- Di Panorama
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Parte proprio da una frase di Papa Francesco, per cui il mondo intero in questi giorni è in lutto, il film documentario Liberi – Duc in altum, dedicato ai monasteri di clausura. Riferendosi a monaci e monache di clausura, Bergoglio aveva detto: «Il mondo e la Chiesa hanno bisogno di voi come fari che illuminano il cammino degli uomini e delle donne del nostro tempo».
È questa frase ad aver colpito il regista spagnolo Santos Blanco, che si è chiesto: quale filosofia di vita o pienezza interiore devono avere queste persone perché il papa le usi come punti di riferimento, come fari che ci illuminano? È iniziato così un viaggio che è culminato in Liberi – Duc in altum, al cinema come uscita evento il 29 e il 30 aprile, distribuito da Bosco Films e Arkadia Group.

Grandi domande e testimonianze dirette
Per secoli molti uomini e molte donne hanno rinunciato a tutto per dedicare la loro vita alla contemplazione. Cosa porta una persona a spogliarsi del mondo che conosce e a ritirarsi da esso per il resto della sua vita? Come pensa una persona spinta da questo stimolo? Il documentario, attraverso testimonianze dirette, scopre una quotidianità semplice e profonda, dove preghiera, lavoro e vita comunitaria si intrecciano in un’esistenza interamente dedicata a Dio.
Liberi – Duc in altum, prodotto da Bosco Films e Variopinto Producciones, con il sostegno della Fondazione DeClausura, si avvicina alle grandi domande dell’esistenza dell’uomo, con un unico obiettivo: ascoltarle.
Le parole di Santos Blanco: «Speriamo che questo film possa aiutare il pubblico a scoprire la verità su alcuni temi che ci toccano ogni giorno ma che spesso vengono trascurati perché il mondo di oggi ci spinge in un’altra direzione».

Dentro 12 monasteri di clausura
Liberi – Duc in altum è nato durante la pandemia, da un’esperienza personale del regista e della produttrice e distributrice Lucia Gonzalez-Barandiaran, entrambi coinvolti in una campagna a sostegno dei monasteri in difficoltà economica. In quest’occasione, Blanco ha avuto l’opportunità di vivere alcuni giorni in clausura: un’esperienza che ha segnato l’inizio di un percorso di ricerca e documentazione e che si è trasformata in una riflessione profonda sulla spiritualità e sul senso della libertà.
Il film è stato girato in diverse province della Spagna tra Burgos, Madrid, Navarra, Salamanca, tra cui San Pedro de Cardeña, Las Batuecas e Monasterio Leire. La macchina da presa è riuscita a entrare in dodici monasteri di clausura, luoghi che di solito rimangono chiusi al mondo, per parlare con persone che hanno deciso di ritirarsi dal mondo per «raggiungere l’autentica libertà», come loro stessi sostengono, e trovare risposte alle domande e ai dilemmi più profondi dell’uomo.
«Ottenere il permesso di accedere a questi luoghi misteriosi e mistici è stata una grande sfida per noi», ha raccontato il regista. «Sono poche le occasioni in cui il mondo esterno ha accesso alla vita monastica con le telecamere. È ancora più eccezionale che le persone che vi abitano aprano la loro anima alle nostre troupe cinematografiche».
In questo video in esclusiva una clip estratta dal film Liberi – Duc in altum.