Libia, ucciso il torturatore Al Kikli: a marzo era stato avvistato in Italia

  • Postato il 13 maggio 2025
  • Mondo
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Tripoli è piombata di nuovo nel caos. Secondo diverse fonti Abdel Ghani Al-Kikli, noto come Gheniwa, capo della milizia Support and Stability Apparatus (Ssa), è stato ucciso nel campo militare Tekbali, a sud della capitale, insieme a tutte le guardie del corpo che lo accompagnavano. Lo riportano i media libici, tra cui il The Libya Update secondo cui il suo corpo sarebbe arrivato all’ospedale Abu Salim. A marzo Gheniwa era stato a Roma per fare visita a Adel Juma, ministro dell’Interno ricoverato allo European Hospital dopo avere subito un attentato. Non erano passate che poche settimane dal caso di Nejeem Osama Almasri, altro miliziano arrestato in Italia a gennaio e subito rilasciato e rimpatriato su un volo dei servizi segreti in conflitto con la Corte penale internazionale che ne aveva chiesto la cattura con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

L’entourage di Al Kikli, riferisce l’Agenzia Nova, sostiene che sarebbe caduto in un’imboscata mascherata da incontro di negoziazione. Il profilo X di Refugees in Libya riporta che l’ordine di esecuzione sarebbe stato emesso da Mahmoud Hamza, comandante della 444esima brigata combattente ed eseguito sul campo sotto la supervisione del capitano Musaab Zariq, uno degli ufficiali della brigata. L’organizzazione sottolinea come l’operazione sia stata condotta in un momento “molto delicato”, e in un contesto di “instabilità e movimenti militari senza precedenti”, nelle vicinanze della capitale.

Secondo Refugees in Libya, “Gheniwa era uno dei comandanti di milizia più temuti nell’ovest della Libia ed è stato a lungo accusato da organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International, di gravi abusi, tra cui torture, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali. Proprio ieri la Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) aveva espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation militare e le crescenti tensioni a Tripoli e nell’area occidentale del Paese, lanciando un appello urgente a tutte le parti coinvolte affinché “si astengano da ogni azione provocatoria e risolvano le controversie attraverso il dialogo”.

Nella notte Tripoli è piombata nel caos, con scontri a fuoco in più quartieri. In alcuni video pubblicati sul web si sentono raffiche di armi automatiche, soprattutto nelle zone di Abu Salim, al-Sarraj, Ghout Shaal e Ain Zara. In parallelo, i voli civili diretti all’aeroporto di Mitiga sono stati dirottati a Misurata. Questa mattina, riferisce The Libya Observer, il ministero della Difesa del governo di unità nazionale libico ha annunciato il pieno controllo dell’area di Abu Salim, roccaforte di Al-Kikli.

L'articolo Libia, ucciso il torturatore Al Kikli: a marzo era stato avvistato in Italia proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti