L’imbarazzo di Weah per la visita a Trump: “Ci hanno detto che dovevamo andare, non avevo scelta”
- Postato il 19 giugno 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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“È stato strano, quando Trump ha iniziato a parlare di Iran…”. Quando a Timothy Weah hanno chiesto nel post Al Ain-Juventus dell’esperienza alla Casa Bianca, l’esterno statunitense non ha mostrato grandissima soddisfazione. Anzi, piuttosto imbarazzo. Il club bianconero infatti ha incontrato il presidente Usa nello Studio Ovale a poche ore dall’esordio al Mondiale per club a Washington, vinto poi 0-5 contro il club degli Emirati Arabi Uniti. Nel corso dell’incontro Trump ha parlato in conferenza stampa, dichiarando di non aver ancora deciso se intervenire militarmente contro l’Iran. “È stata una sorpresa per me, a essere sinceri. Ci hanno detto di andare e non ho avuto altra scelta”, ha proseguito Weah rispondendo ai giornalisti.
A precisa domanda se fosse stato così emozionante, Weah ha risposto così: “Andare alla Casa Bianca per la prima volta è un’esperienza entusiasmante, è meraviglioso. Ma io non sono interessato alla politica, non è stato così emozionante”, ammette. “È stato un po’ strano, sono rimasto sorpreso. Quando Trump ha iniziato a parlare di politica e di Iran… Io voglio solo giocare a pallone…”, ha poi concluso l’americano.
Oltre che dal proprietario John Elkann, la delegazione del club bianconero era composta dall’allenatore Igor Tudor, dall’amministratore delegato Maurizio Scanavino, dal general manager Damien Comolli, dal direttore delle strategie Giorgio Chiellini e dai giocatori Weston McKennie, Timothy Weah, Manuel Locatelli, Federico Gatti, Teun Koopmeiners e Dušan Vlahović. Presente anche il presidente della Fifa Gianni Infantino.
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