L’imprenditrice e attivista Valentina Cirelli arrestata in Guinea. Tajani, “Siano garantiti i suoi diritti”
- Postato il 24 aprile 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Valentina Cirelli, attivista italiana ed imprenditrice del settore alberghiero, è stata arrestata lo scorso venerdì 18 aprile nella località balneare di Varela, in Guinea Bissau, insieme ad altre 15 persone, dopo che otto soldati della Guardia nazionale hanno fatto irruzione nel suo albergo. Il blitz sarebbe avvenuto subito dopo un incendio scoppiato alle strutture di un progetto di sfruttamento delle sabbie pesanti di Nihinquin.
Dalle prime ricostruzioni del fatto è emerso che i militari avrebbero chiesto a Cirelli di fornire spiegazioni al posto militare di Varela. Cirelli avrebbe inizialmente rifiutato, spiegando che stava lavorando, ma poi sarebbe stata costretta a seguire i militari, senza cellulare né occhiali, poi portati dal compagno. Sul posto l’attivista, presidente dell’associazione ambientalista ‘Tchon Tchomano’ e proprietaria dell’hotel Kassumayaku, sarebbe stata informata del trasferimento a Ingoré, per essere formalmente trattenuta e ascoltata dalla Procura dove ha passato la notte tra il 18 e il 19, in compagnia di una donna originaria di Nhinquin.
Il giorno successivo il secondo trasferimento: entrambe vengono portate in una cella nella seconda stazione di polizia di Bissau. Sono le 19.58 quando dal cellulare di Cirelli parte l’ultimo messaggio, poi la batteria si scarica. Il giorno dopo, domenica 20 aprile, l’avvocato e un amico fanno visita all’attivista per soli 10 minuti, portandole vestiti, cibo e prodotti per l’igiene personale, e la polizia le permette di chiamare brevemente suo padre, prima di confiscarle nuovamente il cellulare. Il console onorario italiano riesce a farle visita per circa un’ora. Ieri 23 aprile però, da quanto si apprende, la polizia avrebbe impedito ai legali di Cirelli di contattare l’assistita, motivando il divieto con “ordini superiori”. Oggi gli stessi hanno tentato di consegnare una richiesta di Habeas Corpus allo scopo di inoltrarla al giudice per le indagini penali, ma gli agenti si sono rifiutati di riceverla. La donna, in carcere da ormai cinque giorni, non riesce a mettersi in contatto coi suoi legali.
Da quanto trapela dalla testimonianza di una donna portoghese che conosce bene Cirelli, rilasciata sul Jornal de Noticias, “Valentina è nota per il suo amore per Varela e per il suo contributo alla comunità attraverso un progetto di turismo sostenibile radicato nella cultura locale. Dopo alcune manifestazioni pacifiche di persone scontente dell’operato di un’azienda mineraria cinese, che ha causato gravi danni ambientali e sociali nella regione, si sono verificati isolati atti di vandalismo, che però sono avvenuti senza il coinvolgimento diretto di Valentina. Ciononostante Valentina è stata arrestata per il solo fatto di essere una figura attiva e un leader della comunità. Un chiaro tentativo di mettere a tacere chi difende la terra, il popolo e i diritti umani. Non possiamo rimanere in silenzio”.
“Stiamo seguendo il caso della nostra connazionale Valentina Cirelli, arrestata in Guinea Bissau al confine del Senegal. Il nostro corrispondente consolare a Bissau l’ha incontrata in carcere e l’ambasciatrice a Dakar, che è competente per la Guinea, l’ha sentita al telefono. Faremo pressioni – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani – perché venga liberata al più presto in attesa della definizione del suo caso. Chiediamo che vengano garantiti i suoi diritti e le condizioni di detenzione. Continueremo a seguire il caso come facciamo con tutti i cittadini italiani all’estero”.
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