L’incredibile storia di Reggio Calabria: stadio, cimiteri e scuole senza contatore dell’acqua. L’accusa: “Così è furto”
- Postato il 21 giugno 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Lo stadio Granillo, il palazzetto dello sport, tutte le scuole della città, i cimiteri e finanche la sede della polizia municipale. Tutti uffici pubblici del Comune di Reggio Calabria ma nessun contatore dell’acqua. È quanto emerge dalla denuncia che un insegnante, Simone Antonio Veronese, ha presentato alla Procura della Repubblica, alla guardia di finanza e alla Corte dei Conti segnalando che “innumerevoli sedi di proprietà dell’ente comunale sono sprovviste” dell’obbligatorio misuratore dell’acqua e questo comporta “un furto continuo della stessa (l’acqua, ndr)”.
L’esposto del prof Simone Antonio Veronese – Ma non solo. Nell’esposto si legge anche che “tale costo dell’acqua non è stato mai messo in bilancio in uscita (milioni di euro) determinando un falso in bilancio”. Per il professore Veronese, che è anche un dirigente sindacale della Uil-Scuola, si tratta di “metri cubi di acqua rubati, mai conteggiati, fatti passare come perdite della rete idrica e spalmati nelle bollette dei cittadini determinando la tariffa più alta d’Italia con un evidente truffa agli stessi”. C’è né quanto basta, secondo il docente, per una “formale denuncia nei confronti del sindaco Giuseppe Falcomatà (ovvero contro ignoti, contro tutte le persone che si riterranno responsabili)” per i reati di truffa e per la violazione dell’articolo 2621 del codice civile relativo a “false comunicazioni sociali”.
La difesa del vicesindaco Brunetti: “Il tema riguarda la stragrande maggioranza dei Comuni” – A prendere le difese dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria è il vicesindaco Paolo Brunetti secondo cui “la questione relativa all’utilizzo dell’acqua negli edifici pubblici comunali è assolutamente lineare e trasparente, già affrontata in numerosi incontri istituzionali con Sorical (il gestore delle risorse idriche calabresi, ndr) trattandosi di una questione che coinvolge, in maniera generalizzata, la stragrande maggioranza dei comuni calabresi”. “Si contesta al Comune – dichiara Brunetti – di non aver contabilizzato a sé stesso i consumi registrati, un’operazione priva di senso sostanziale, ma oggi utilizzata per rappresentare in modo gravemente strumentale una realtà inesistente. È doveroso ricordare che, dal 2017, il Comune non ha mai applicato aumenti tariffari, mantenendo inalterate le condizioni a tutela della cittadinanza”.
Il comune querela – Insomma, per il vicesindaco la denuncia del dirigente sindacale della Uil-Scuola è priva di fondamento e per questo Brunetti annuncia querele per diffamazione nei confronti di Veronese: “Alla luce della gravità delle affermazioni riportate a mezzo stampa, l’Ente ha già avviato le opportune verifiche in merito alla possibile rilevanza penale delle stesse, riservandosi ogni azione a tutela della propria immagine e di quella degli amministratori coinvolti. Quanto al dichiarante, pur apprezzando l’impegno nella promozione dell’attività motoria (Veronese è un’insegnante di educazione fisica, ndr), si fatica a comprendere come tale background possa legittimare l’esposizione pubblica con valutazioni, tanto complesse quanto infondate, su questioni tecniche attinenti la gestione del servizio idrico e la contabilità pubblica”.
La risposta dell’insegnante – A stretto giro, durante una conferenza stampa, risponde lo stesso insegnante che ha sollevato il caso. Secondo Veronese, infatti, il vicesindaco “sapeva di questo problema e il sindaco deve darci una risposta chiara. C’è una situazione gravissima – ha chiuso Veronese – e non vorrei che qualcuno abbia volutamente ritardato l’installazione di questi contatori per scaricare tutto sulle prossime amministrazioni che verranno. Brunetti mi risponde che il Comune, sul consumo proprio, non deve mettere a bilancio le somme. Questa cosa mi mette a disagio perché capisco che c’è una situazione ancora più grave. Brunetti è uno dei massimi esperti di idrica ed è stato nominato da Falcomatà in quanto sottoufficiale della Guardia di finanza, al tributario. Quindi lui conosce bene come si devono fare i conteggi, come si deve calcolare l’acqua. Quindi non può dire che non sapeva. Se Brunetti è stato imbrogliato da qualcuno o qualcuno gli ha detto che non doveva mettere i contatori, deve recarsi alla Guardia di finanza. La legge dice che laddove c’è un utilizzo di acqua, sia privato che pubblico, e non viene conteggiato, c’è un furto di acqua. Non mettere in conteggio in uscita queste somme e mettendole sui cittadini che di fatto hanno pagato questa differenziale è una truffa ma anche un falso in bilancio”.
L’elenco degli immobili senza contatore e la lettera al Comune del gestore del servizio idrico – Che il problema sia reale lo si legge anche da una documentazione che il professore Veronese ha consegnato oggi alla stampa. La decisione di rivolgersi alla magistratura, infatti, l’ha presa dopo che, lo scorso 30 aprile, ha eseguito un accesso agli atti alla Sorical, la società che dal 2022 gestisce il servizio idrico nel Comune reggino, chiedendo “di prendere visione ed ottenere copia dell’elenco degli immobili di proprietà dell’Ente comunale sprovvisti di contatore dell’acqua”. Una problematica che, il mese prima, la Sorical aveva già segnalato al sindaco Falcomatà scrivendo che “da una verifica sul territorio comunale abbiamo constatato che diverse strutture riconducibili al Comune di Reggio Calabria, pur usufruendo del servizio idrico, sono prive di un contratto di fornitura e, addirittura, risultano prive di misuratore”.
Nero su bianco, nella lettera della Sorical firmata dal direttore generale Giovanni Paolo Marati c’è scritto che “sono state verificate, ove possibile, le strutture scolastiche di ogni ordine e grado di competenza comunale, con il risultato che nessuna struttura è servita da regolare misuratore e tantomeno tali strutture risultano censite nel database del servizio idrico integrato. Alle strutture scolastiche vanno aggiunti i servizi cimiteriali, le strutture sportive, gli uffici comunali nonché la sede della polizia municipale dove non è stato possibile rintracciare i misuratori”.
Sorical “addebbita” i consumi comunali – Questa situazione – sottolinea anche il direttore Morati – “impatta negativamente anche sui macro-indicatori di qualità relative alle perdite idriche oltre a danneggiare il gestore” e cioè la Sorical stessa, alla quale non solo i cittadini ma anche lo stesso Comune dovrebbe pagare il consumo dell’acqua.
La risposta della Sorical alla richiesta di accesso agli atti formulata dal professore Veronese smentisce quanto sostiene il vicesindaco Brunetti secondo cui la registrazione dei consumi di acqua da parte del Comune sarebbe un “operazione priva di senso sostanziale utilizzata per rappresentare in modo gravemente strumentale una realtà inesistente”. Quando il gestore del servizio idrico entrerà “in possesso degli elenchi (degli immobili, ndr) collegati alle utenze comunali, “saranno eseguite – si legge – delle analisi parametriche che ci consentiranno di rappresentare al comune stesso le partite contabili (seppur stimate ed oggetto di successivo conguaglio) da iscrivere a bilancio”.
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