Avete presente il tipico cliché del funerale vichingo con la salma abbandonata su una barca alla deriva tra le fiamme. Era sicuramente un modo spettacolare e indimenticabile di andarsene, ma destinato solo a pochi ricchi nobili.
Tra i vari modi che i norreni usavano per sotterrare i propri morti, una economica alternativa al cosiddetto "funerale vichingo" era la classica sepoltura, ma a Trøndelag, lungo le coste della Norvegia centrale, è stato individuata una sepoltura rituale mai documentata prima nel mondo vichingo. . Scoperta per caso. La conferma di questa bizzarra sepoltura è arrivata per caso dal ritrovamento di una spilla ovale in bronzo, utilizzata dalle donne vichinghe per fissare la sopravveste, che ha aperto la strada a una delle scoperte più misteriose dell'archeologia scandinava recente: una donna che giaceva qui da oltre mille anni, sepolta con i suoi ornamenti e con due enormi conchiglie collocate sulla bocca.. Chi era? Durante gli scavi, man mano che gli strati di terra venivano rimossi, è emersa una sepoltura intatta, ricca di oggetti e in buono stato di conservazione: «È molto raro trovare uno scheletro così ben conservato in tombe così antiche», ha spiegato Hanna Geiran, direttrice del Norwegian Directorate for Cultural Heritage.
I reperti del corredo funerario raccontano molto della defunta. Indossava un abito composto da due strati: una tunica interna simile a una sottoveste, chiusa all'altezza del collo da una piccola spilla ad anello, e una sopravveste fissata alle spalle da due grandi spille ovali. Questo tipo di abbigliamento veniva usato dalle donne libere nella società vichinga. La presenza delle spille, insieme a piccoli accessori in metallo e resti di tessuti, suggerisce che la donna potesse essere una figura con un ruolo importante nella gestione della fattoria locale, quindi con una posizione socialmente riconosciuta.. A lungo si è ritenuto che il sostantivo Vichinghi significasse "genti delle baie", in quanto derivato dalla parola norrena vik, cioè "baia, fiordo". Secondo un'altra teoria, esso sarebbe invece da collegare al verbo vikja, inteso (sempre in lingua norrena) con il significato di "allontanarsi, deviare". Non è nemmeno da escludere che il nome sia nato dall'antico inglese wic, parola a sua volta legata al latino vicus, cioè "villaggio, insediamento".
Tanti nomi. Quale che sia la sua origine, il nome Vichinghi non è l'unico utilizzato per riferirsi a queste genti. Gli autori latini delle cronache medievali si servivano spesso della parola Nortmanni per indicare in maniera generica gli "uomini del Nord", senza distinzione geografica. Questo termine andrà poi a indicare specificamente gli abitanti della Normandia, nella Francia Settentrionale, occupata stabilmente dai Vichinghi. Altri termini ricorrenti erano pagani e dani (danesi). Nelle fonti slave, bizantine e arabe, gli scandinavi che si diressero a oriente erano invece chiamati con gli appellativi Variaghi e Rus' (da cui il toponimo Russia), entrambi di origine norrena.. Elementi nuovi. Il corredo e l'abbigliamento sono in linea con molte altre sepolture scandinave del periodo, ma ci sono alcuni dettagli inusuali: innanzitutto le conchiglie di cappasanta atlantica (Pecten maximus) sistemate sulla bocca della donna. Le bivalve erano collocate con la parte convessa rivolta verso l'esterno e il lato dritto verso l'alto, come se volessero "coprire" la mandibola. Gli archeologi hanno dedotto che non si trattasse di oggetti ornamentali o amuleti perché i gusci non presentavano alcun segno di foratura.
Un altro elemento rituale non comune che ha colpito i ricercatori sono le ossa di uccelli disseminate nella tomba. Non è ancora chiaro se si trattasse di un'offerta sacra agli dei o legata a credenze relative al viaggio nell'aldilà.. Un rito sconosciuto. Secondo l'archeologo Raymond Sauvage, responsabile dello scavo non esistono finora in Norvegia sepolture pre-cristiane con una disposizione rituale simile: «Le conchiglie sono l'elemento più insolito», ha spiegato. «Non abbiamo testimonianze che colleghino questo gesto a un rituale funebre noto dell'Età vichinga».. Le ipotesi. Proprio questa unicità ha portato il gruppo di archeologi che sta lavorando a questo scavo a formulare diverse ipotesi: le conchiglie potrebbero aver avuto lo scopo di "sigillare" simbolicamente la bocca della defunta, proteggendola dagli spiriti o impedendo che la sua anima danneggiasse i vivi, oppure rappresentare un rito di passaggio: in molte culture le conchiglie sono associate all'acqua, ai viaggi e alla rinascita; potrebbero simboleggiare il viaggio verso l'aldilà. Infine questa insolita sepoltura potrebbe essere collegato al ruolo di questa donna nella comunità, forse legato al mare, alla pesca o a rituali locali oggi perduti.. Un'altra tomba: coincidenza o tradizione? Il mistero si infittisce se si considera che, nello stesso luogo, gli archeologi hanno trovato un secondo scheletro, risalente però all'VIII secolo: un individuo vissuto diverse generazioni prima della donna con le conchiglie. Le due tombe, quindi, sono vicine ma non contemporanee.
Il team analizzerà il DNA, effettuerà datazioni più precise e studierà ogni oggetto del corredo. L'obiettivo è determinare non soltanto l'età, la salute e la dieta della donna, ma anche eventuali legami di parentela con l'altra sepoltura e con le comunità locali del IX secolo. Sarà fondamentale anche capire se le conchiglie fossero intenzionalmente selezionate, magari per dimensione o forma, o se avessero subito qualche trattamento oggi non più visibile..