Lipari non è solo scogli, le spiagge di sabbia da non perdere

Chi pensa a Lipari immagina subito coste frastagliate, ciottoli roventi sotto i piedi e fondali profondi che si tuffano nel blu. E in gran parte ha ragione: l’isola più grande delle Eolie è nota per le sue scogliere vulcaniche e per quelle lingue di terra lavica che rendono il paesaggio tanto aspro quanto affascinante. Ma c’è una verità che molti ignorano ed è che a Lipari la sabbia c’è, ed è anche bella. Il punto, è che bisogna solo sapere dove cercarla.

Tra cave di pomice abbandonate, calette nascoste e piccoli tratti di costa modellati dal tempo e dal mare, esistono spiagge di sabbia che offrono un’esperienza diversa dal solito bagno sugli scogli. E ora scopriremo insieme quali sono.

Spiaggia Papesca, affascinante e “strana”

La Spiaggia di Papesca, conosciuta anche come Spiaggia Bianca, è una delle mete più affascinanti e al tempo stesso più “strane” dell’isola di Lipari. Si trova lungo la costa nord-orientale, poco sopra la località di Canneto, ed è un luogo che sembra uscito da un sogno tropicale mal riuscito (dove però il mal riuscito è proprio ciò che la rende unica).

Qui regna il silenzio, la luce abbagliante e una bellezza ruvida, quasi surreale. La caratteristica che la rende famosa è la sabbia bianca, o meglio, ciò che sembra sabbia. In realtà si tratta di residui di pomice e polvere vulcanica che, per decenni, sono finiti in mare dalle vicine cave ora dismesse. Questo ha creato un fondale chiaro che riflette la luce solare in modo potente, facendo sembrare l’acqua turchese come in una cartolina dei Caraibi.

Arrivarci non è semplicissimo, e tecnicamente non esiste un accesso via terra ufficiale: la zona è legata alle ex cave di pomice, che oggi ricadono in parte sotto vincolo ambientale e non sono aperte al pubblico. Alcuni ci arrivano lo stesso, passando di nascosto attraverso sentieri più o meno improvvisati che attraversano il vecchio stabilimento, ma va detto chiaramente che non è un percorso autorizzato, e non è esattamente una passeggiata. La via più sicura e consigliata è via mare. Da Canneto partono piccoli taxi boat (barchette a motore da 4-6 posti) che per circa 5-10 euro a tratta conducono direttamente alla spiaggia.

È bene sapere, tuttavia, che il vento può essere un problema: la pomice si alza e si infila ovunque, quindi meglio scegliere giornate calme.

Spiaggia di Porticello, una delle più sottovalutate

Un’altra meraviglia di Lipari è la Spiaggia di Porticello, lungo la costa nord-orientale dell’isola. Situata in un tratto dove la natura e l’archeologia industriale si intrecciano in un paesaggio che sembra uscito da un film post-apocalittico, è selvaggia e con sabbia che è una mescolanza di pomice, cenere vulcanica e ciottoli chiari.

Se in passato qui attraccavano barche cariche di pomice destinata a tutto il mondo (da questo deriva il nome), oggi è frequentata da pochi curiosi, da chi conosce l’isola davvero o da chi ama i posti particolari, in cui la bellezza non è comoda ma profonda. Il contrasto tra l’acqua azzurra e il bianco dei depositi minerali sul fondale è mozzafiato, quasi accecante nelle giornate di sole. E a differenza della più celebre Spiaggia Bianca, qui il paesaggio è più ampio, più aperto e, per certi aspetti, ancora più suggestivo, perché le vecchie impalcature e i ruderi industriali fanno da cornice a un tratto di mare di una limpidezza spiazzante.

Porticello è accessibile via terra, è libera, senza costi di accesso, e si può raggiungere anche via mare con barche private o taxi boat. Un consiglio da chi l’isola la conosce: meglio andare nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, perché le ore centrali sono bollenti (il bianco della pomice riflette tutto) e non c’è un filo d’ombra.

Spiaggia di Canneto (tratto sud)

Vale la pena fare un salto anche alla Spiaggia di Canneto, in particolare il suo tratto sud, è la  più comoda e accessibile di tutta Lipari, ma anche una delle più controverse. Si trova a circa 3 km dal centro storico dell’isola ed è facilmente raggiungibile sia in auto, scooter, bus, taxi, che perfino a piedi se si hi voglia di camminare un po’. Canneto è una vera e propria frazione abitata, una lingua di case e pensioncine strette tra la strada costiera e il mare. A differenza delle altre spiagge eoliane più selvagge o difficili da trovare, qui è tutto  a portata di mano.

Canneto è fatta di ghiaia fine e ciottoli levigati, ma nel suo tratto sud, verso Calandra e la zona del molo, il litorale diventa decisamente più sabbioso rispetto al resto della baia. Non è sabbia da cartolina, ma per gli standard di Lipari, è il massimo che si può avere senza prendere una barca.

Il fondale è più scuro rispetto a zone come Papesca o Porticello (niente effetto caraibico), ma l’acqua resta limpida, pulita e calma grazie alla conformazione della baia. Essendo una spiaggia urbana, il contesto è più “umano” e meno naturale: dietro la spiaggia si ha una strada trafficata, motorini che passano, bambini che urlano e famiglie che si preparano la pasta al forno sotto l’ombrellone. Ma ha un lato comodo che non si può ignorare, dal momento che si ha tutto vicino.

Spiaggia di Acquacalda (zona centrale)

Poi ancora la Spiaggia di Acquacalda, ma per la precisione nella sua zona centrale. È uno di quei posti che conquistano lentamente, senza effetti speciali ma con un’atmosfera che sa di isola vera, di silenzio, di spazi ampi e di tempo che scorre più piano. Situata sulla costa settentrionale di Lipari, si trova lontana dal caos del centro e ancora di più dalle rotte turistiche di massa. Per arrivarci bisogna attraversare tutta l’isola, ma la strada panoramica che porta fin qui (tra curve a picco sul mare e scorci sulla costa frastagliata) vale da sola il viaggio.

Il piccolo borgo di Acquacalda si sviluppa lungo la costa, con poche case, qualche ristorante, un paio di bar e una tranquillità quasi assoluta. In mezzo, incastonata tra i vecchi moli industriali e le colline nude alle spalle, c’è questa lunga distesa di ciottoli chiari misti a sabbia fine, soprattutto nella zona davanti alla chiesa e al piccolo centro abitato.

Dalla bellezza ruvida, semplice, senza filtri, è bagnata da un mare che quando è calmo è uno specchio limpido e freddo, perfetto per chi ama nuotare davvero. La sabbia, o meglio, la grana fine che si trova nella zona centrale, non è uniforme: alterna tratti più morbidi a angoli con ciottoli bianchi e pomice levigata. Camminarci scalzi non è proprio piacevole, quindi le scarpe da scoglio sono consigliate. Tuttavia, quel piccolo tratto sabbioso rappresenta un’eccezione rara sull’isola.

Valle Muria, tra le più belle

Infine Valle Muria che, senza mezzi termini, è una delle spiagge più belle e selvagge di tutta Lipari. Prende vita sulla costa sud-occidentale dell’isola, proprio di fronte all’isola di Vulcano, e si distingue per essere un mix potentissimo di natura aspra, mare profondo e silenzio assoluto.

Alle spalle della spiaggia si alzano le falesie rossastre e nere, erose dal tempo e dal vento, che scendono a picco fino a incontrare la battigia fatta di sabbia nera vulcanica mista a ciottoli scuri. Il colore cupo della sabbia, che trattiene il calore anche nel tardo pomeriggio, crea un contrasto incredibile con l’azzurro intenso del mare.

Arrivarci, però, non è una passeggiata: bisogna attraversare un sentiero che parte dalla zona di Santa Margherita, appena fuori dal centro di Lipari. Sono circa 20-25 minuti di discesa a piedi, a tratti ripida, sotto il sole, lungo una mulattiera sterrata tra fichi d’India, rocce e terra rossa. Al ritorno è tutta in salita, ovviamente. In alternativa, molti scelgono di arrivare in barca, con taxi boat in partenza dal porto di Marina Corta.

Il momento migliore per andarci è al mattino presto (per essere completamente soli) o al tramonto, quando il sole inizia a calare dietro i faraglioni e il paesaggio diventa dorato e irreale.

Autore
SiViaggia.it

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