Liste d’attesa, la sanità pubblica non ce la fa? L’esame dal privato è rimborsato. Mozione M5s nella Sicilia dei ritardi record

  • Postato il 11 giugno 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

C’è una legge per sveltire le liste d’attesa per ricoveri ed esami ma “non la conosce praticamente nessuno, operatori del servizio sanitario pubblico compresi”: è quel che denuncia il coordinatore regionale del M5s, Nuccio Di Paola, che ha adesso firmato una mozione depositata all’Assemblea Regionale Siciliana che mira a rispolverare il decreto legislativo 124 del 1998. Una legge di fatto rimasta lettera morta che avrebbe dovuto risolvere le lunghe attese della sanità pubblica. La legge sancisce, infatti, la possibilità di ricevere prestazioni nel privato a costo ticket nel caso in cui il pubblico non rispetti i tempi (regime intramoenia), con rimborso automatico da parte delle Asl o della Regione. Una norma però che non ha mai funzionato: “È una legge assolutamente applicabile, se solo si semplificassero i suoi meccanismi. Siamo noi per primi a chiedere che questo avvenga”, denunciano in una nota Di Paola e Antonio De Luca, capogruppo del M5s all’Ars.

Ma perché è rimasta lettera morta? La legge del 1998 prevede che Regioni, Asl e ospedali definiscano i tempi massimi tra la richiesta di prestazioni (visite specialistiche, esami strumentali) e la loro erogazione. Questi tempi dovrebbero essere comunicati all’assistito e resi pubblici. Qualora l’attesa superi il termine massimo fissato, l’assistito ha il diritto di chiedere che la prestazione sia resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria (intramoenia). Ma non è così semplice poter esercitare il diritto sancito dalla legge. Anzi, è tutto molto complicato: l’assistito che non ha ottenuto un appuntamento entro i tempi massimi previsti dovrebbe, infatti, inviare una domanda formale al direttore generale della Asl di residenza, allegando la prescrizione con la classe di priorità, la prova della mancata prenotazione nei tempi e un documento d’identità. A quel punto l’Asl dovrebbe trovare una struttura pubblica o convenzionata che eroghi la prestazione nei tempi, oppure autorizzare l’intramoenia al costo del solo ticket. Per questo Di Paola punta il dito: “I meccanismi di rimborso sono farraginosi: il cittadino si trova a doversi sobbarcare una mole di pratiche assurde, come quella di dover dimostrare autonomamente che l’Asp non ha rispettato i tempi di attesa, circostanza pressoché impossibile da attestare perché i Cup (Centro unico di prenotazione) raramente rilasciano un’attestazione formale dell’impossibilità di prenotazione”.

Eppure la situazione, soprattutto in Sicilia, è sempre più drammatica: nell’Isola ci sarebbero addirittura 2000 richieste da espletare, per questo l’assessora alla Salute, Daniela Faraoni, ha convocato d’urgenza i dirigenti della Sanità, secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia: “Se liste d’attesa sono tornate ai livelli drammatici di due anni fa, significa che il governo ha fallito, e con lui i direttori generali di Asp e ospedali, che dovevano abbattere quei tempi. Ora devono andare a casa, come previsto dai loro contratti. Il tempo delle chiacchiere è finito. Servono fatti, e i fatti si realizzano solo con la volontà politica di farlo davvero”, attaccano Di Pala e De Luca. Che con la mozione presentata all’Ars dai pentastellati mirano a rafforzare la legge del 1998: “La nostra mozione prevede che siano i privati a dover chiedere i rimborsi alla Regione, evitando al cittadino di dover anticipare qualsiasi somma, cosa che potrebbe anche costituire un problema per i meno abbienti”, spiega Di Paola. Che continua: “È ora di dire basta allo sfascio della sanità e di dare una scossa a questo governo, attentissimo alle poltrone, molto meno ai bisogni del cittadino”.

Un tema caldissimo che ha spinto il M5s ad organizzare una grande manifestazione di piazza, domenica prossima a Palermo dove arriverà anche il leader del M5s, Giuseppe Conte. Oltre ai 5 Stelle ci saranno altri partiti del campo progressista (Pd, Verdi-Sinistra, Psi), associazioni come Controcorrente, sindacati come la Cgil. Appuntamento alle 16.30 a piazza del Parlamento per dirigerci in corteo verso piazza Bologni, dove, a partire dalle 17, sono previsti gli interventi dal palco. “Sono attesi pullman da tutti la Sicilia – dice Di Paola -, chiunque ha a cuore la sanità è il benvenuto”.

L'articolo Liste d’attesa, la sanità pubblica non ce la fa? L’esame dal privato è rimborsato. Mozione M5s nella Sicilia dei ritardi record proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti