L'Italia di Pozzecco sa solo vincere: Argentina asfaltata, quarta vittoria di fila. Thompson, debutto ok. Allarme Tonut

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Il lungo e caloroso abbraccio della Bologna del basket a Marco Bonamico, i cori per Achille Polonara, il calore diffuso per una nazionale che continua a vincere e convincere. E poi c’è il primo canestro di Darius Thompson (con tanto di abbraccio al Poz), che è una sorta di chiusura del cerchio dopo mesi passati a parlare di DiVincenzo, annessi e connessi. Alla fine però i conti l’Italia l’ha fatti tornare: l’Argentina non sarà più quella che 21 anni impedì agli azzurri di salire sul gradino più alto del podio ad Atene 2004, ma forse è proprio la nazionale italiana a far sembrare facili anche le cose difficili. E il punteggio finale di 84-72 non rende neanche giustizia alla supremazia azzurra.

Fontecchio ispira, Thompson si cala subito nella parte

Tutto, insomma, sembra andare nella direzione sperata. Anche se c’è una spina che a pochi minuti dalla palla a due s’è conficcata nella schiena degli azzurri: riguarda Stefano Tonut, le cui condizioni fisiche precarie potrebbero addirittura obbligare il Poz a tenerlo fuori da EuroBasket (Tonut è un pretoriano: se stesse bene, il CT lo porterebbe senza batter ciglia).

Aspettando Gallinari, atteso nel fine settimana dopo la vittoria nel campionato portoricano (con tanto di titolo di MVP della serie finale), le risposte che servono le offrono in tanti, a cominciare dal solito Fontecchio ma passando anche per Spagnolo (8 punti, 4 assist e 4 rimbalzi già all’intervallo: il futuro prospetto del Baskonia sta scalando gerarchie…) e pure per Diouf, schierato titolare come centro nel quintetto che ha visto disimpegnati Pajola, Fontecchio, Spagnolo e Melli.

La curiosità però era soprattutto per vedere all’opera Thompson, che ha impiegato meno di un minuto per marcare visita: arresto e tiro di pura potenza ed esplosività, palla nella retina e contatto per il tiro libero supplementare, col Poz che nei paraggi se lo vede arrivare per un abbraccio che vale più di mille parole. All’intervallo lungo (40-33) il +7 è figlio di un ultimo minuto un po’ sciagurato nel quale l’Argentina ricuce da -12, ma la musica è comunque destinata a suonare a tinte azzurre anche nella ripresa.

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Diouf e Spagnolo, questa potrebbe essere (anche) la loro Italia

Che si apre con lo show di Momo Diouf, uno che sa perfettamente come calarsi nella parte: duetta che è un piacere con Pajola, poi ci pensa Fontecchio a scavare nuovamente il solco, con Pablo Prigioni (CT dei sudamericani) costretto a fermare l’incontro (due volte) ma incapace di fermare l’emorragia in difesa, tanto che a metà del terzo quarto l’Italia scappa sul +18 (53-35) grazie anche a un gioco da 4 punti di Fontecchio (Bologna… gioco da 4 punti… si, insomma, non è Danilovic, ma la mente corre sempre lì…).

Il PalaDozza applaude compiaciuto, l’Argentina esce progressivamente dalla partita e la festa è tutta italiana. Anche perché Spagnolo riprendere a martellare da ogni zona del campo e per la difesa albiceleste trovare un antidoto per fermarlo risulta essere un rompicapo più duro del previsto (massimo vantaggio a +19 sul 58-39). Una bomba di Spissu chiude il terzo periodo sul 67-51 e gli ultimi 10’ sono utili per qualche esperimento e poco altro, con l’Argentina che prova ad accodarsi di nuovo grazie a un parzialino in apertura di 5-0, rispedita però al mittente da un altro gioco da 4 punti, stavolta di Procida. È l’ultima sfuriata avversaria prima della passerella finale. Fontecchio top scorer di serata con 19 punti, Spagnolo ne firma 18, Spissu arriva a 12 e Diouf convince a 10 (bene anche Akele con 8).

Pozzecco soddisfatto: “E ora aspettiamo il Gallo”

L’analisi di coach Pozzecco a fine partita è complessivamente positiva, al netto di qualche sbavatura sulla quale dover ancora mettere mano. “Partita complessa, contro una squadra allenata benissimo da Pablo Prigioni: sfida dall’intensità molto alta, abbiamo gestito energie e minutaggi per renderci conto di quello che ci manca.

La potevamo chiudere anche prima ma ma era importante rimanere sul pezzo per 40 minuti e dimostrare che non abbassiamo mai la guardia, neanche contro squadre così ostiche. Ora aspettiamo Danilo Gallinari a Roma, per inserirlo nel minor tempo possibile”,

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Virgilio.it

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