L'Italia di Velasco è da record: 22 vittorie di fila e tante giovani in vetrina. Dietro Egonu c'è tanto futuro
- Postato il 23 giugno 2025
- Di Virgilio.it
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Lecita è la domanda: è l’Italia più forte di sempre? Numeri alla mano verrebbe proprio da dire di sì, perché una striscia di 22 vittorie consecutive a fatica si ricorda nella storia del volley femminile (non sforzatevi: non è mai accaduto prima). Ma il bello è che l’orizzonte sembrerebbe essere ancora più azzurro, perché Julio Velasco è già lanciato nel futuro grazie a intuizioni astute e programmazione, due termini che nello sport italiano (qualcuno ha detto o pensato al calcio?) sono divenuti desueti, o addirittura totalmente scomparsi dal dizionario.
- Numeri record: appena 9 set lasciati per strada in 22 partite!
- Le ragazze del futuro: Velasco sposta già il mirino a LA28
- Le risorse della "provincia" e la fiducia nelle giovani
Numeri record: appena 9 set lasciati per strada in 22 partite!
La 22esima vittoria consecutiva della nazionale femminile è arrivata contro la Cina, che 24 ore prima aveva ribaltato il Giappone, la squadra che più di tutte ha fatto penare l’Italia in questa striscia di risultati utili (4 palle match annullate prima del lieto fine).
I numeri sono impressionati: dal 2 giugno 2024, giorno del successo sulla Cina nell’ultima giornata della week 2 della passata VNL, l’Italia ha messo assieme qualcosa come 66 set vinti e appena 9 persi, di cui 4 nelle due sole gare contro Germania e Giappone disputate nella VNL corrente. In mezzo ci sono state la cavalcata verso la vittoria della VNL 2024 e soprattutto le 6 vittorie ottenute nel torneo olimpico di Parigi 2024, con un solo set lasciato per strada (al debutto contro la Dominicana).
Quel filo che lo scorso anno Velasco aveva mirabilmente annodato, quest’anno ha impiegato poco a tendersi nuovamente: l’Italia è l’unica formazione imbattuta dopo 8 gare di VNL, capolista solitaria e di fatto già qualificata per la final eight di Lodz in virtù dei 12 punti di vantaggio sulla nona in classifica, cioè la Repubblica Ceca. E ha fatto tutto questo affidandosi in buona misura a giocatrici che per la prima volta si stanno affacciando sul palcoscenico della nazionale A.
Le ragazze del futuro: Velasco sposta già il mirino a LA28
Da sempre la VNL è un palcoscenico privilegiato per gli esperimenti “futuribili”. Squadre come Brasile, Stati Uniti e Serbia hanno approfittato di queste prime gare per testare diversi volti nuovi, ma l’ha fatto anche l’Italia, che ha lasciato a casa una veterana come Caterina Bosetti e ha dovuto rinunciare alle “reticenti” Chirichella, Lubian, Pietrini e Bonifacio, a questo punto (salvo clamorose sorprese) destinate a restare fuori dal giro della nazionale, almeno per questa estate.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/Federvolley/status/1936794830211797082" profile_id="Federvolley" tweet_id="1936794830211797082"/]Nella week 2 Velasco ha tenuto fuori per scelta tecnica anche Orro, Sylla e Antropova, concedendo loro un po’ di riposo (Antropova lamentava anche un fastidio al tendine) in attesa di richiamarle all’ordine magari già per la week 3 in programma ad Apeldoorn dal 9 luglio.
Così facendo, il CT ha potuto valutare con attenzione nuovi prospetti per l’avvenire, che subito hanno risposto presente: Stella Nervini, Chidera Eze, Adhu Malual, e in buona misura anche Alice Degradi e Linda Nwakalor, che nel radar azzurro c’erano finite già da tempo.
Le risorse della “provincia” e la fiducia nelle giovani
Se cambiando l’ordine degli addendi il risultato non è cambiato, allora è innegabile pensare che la via tracciata da Velasco abbia licenza di poter essere esportata anche in altri contesti. E il fatto che il CT abbia pescato giocatrici che attualmente non giocano nei club più importanti a livello internazionale, guardando piuttosto a quel che offriva la provincia (Nwakalor gioca a Scandicci, Eze andrà a Bergamo dopo essere retrocessa con Talmasson, Nervini andrà a Chieri dopo aver fatto faville a Vallefoglia, Malual è di stanza a Firenze dove fino a poche settimane fa giocava anche Nervini, che si trasferirà a Chieri), dimostra che si può tranquillamente “pensare italiano” senza dover per forza di cose guardare a quel che c’è oltre i confini nazionali.
“Da noi uno come Lamine Yamal non giocherebbe mai, perché in Italia c’è sfiducia e sospetto verso i giovani e non vengono mai considerati pronti”: queste parole pronunciate a inizio maggio sono il manifesto del Velasco pensiero.
Valgono per il volley, come per il calcio: l’Italia Under 21 che è uscita dall’Europeo aveva 9 titolari di età compresa tra 22 e 23 anni, di cui solo tre davvero titolari in A e tutti gli altri sparsi tra Serie B e campionati esteri minori o di seconda divisione. A quell’età, all’estero hanno già 100 e passa presenze nella massima serie. Ecco perché la striscia di 22 vittorie dell’Italvolley femminile vale di più: al mondiale di Bangkok a fine agosto torneranno tutte le big, ma il futuro è già cominciato. E il cielo è decisamente azzurro e sereno.